In auto: prudenza e luci accese SEMPRE! Si eviteranno multe salate e si farà guadagnare petrolieri e Stato!

Ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli devono tenere le luci accese di giorno anche durante la...

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Ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli devono tenere le luci accese di giorno anche durante la marcia all’interno dei centri abitati

In alcuni casi, gli automobilisti hanno l’obbligo di tenere le luci accese anche di giorno.

Nonostante la rabbia manifestata da molti cittadini (da ultimo da decine di residenti dei comuni della pianura veronese, sanzionati sulla strada 434) a prescrivere tale obbligo è una norma ben precisa: l’articolo 152 del codice della strada.

Tale disposizione, in particolare, impone l’utilizzo anche diurno delle luci di posizione, dei proiettori anabbaglianti e delle luci di targa e di ingombro ove prescritte a tutti i veicoli a motore che si trovino a circolare fuori dai centri urbani.

Ma non solo: i ciclomotori, i motocicli, i tricicli e i quadricicli devono tenere le luci accese di giorno anche durante la marcia all’interno dei centri abitati.

La sanzione posta a presidio di tale disposizione, peraltro, non è irrilevante, ma è rappresentata dal pagamento di un somma compresa tra 41 e 168 euro.

[ndr: La farsa dei fari accesi di giorno
Vi siete mai chiesti perché dovete accendere i fari dell’automobile anche di giorno, quando magari c’è un sole accecante e non ce n’è assolutamente bisogno? Per motivi di sicurezza? Quali, se col sole non servono? Per “uniformarci” agli altri paesi europei (altra favola in circolazione)? Beh, in Germania, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Spagna, Svizzera e Belgio non vige questo obbligo assurdo, che, al massimo, può avere (ed ha) un senso in inverno nei paesi scandinavi dell’estremo nord. Nei quali è vero che si registrano in media meno incidenti che da noi, ma perché guidano in maniera più disciplinata, non perché hanno le luci accese. 

Ciò chiarito, resta solo una solida motivazione: il far cassa, come sempre. Per fare un po’ di calcoli tiriamo fuori un paio di cifre tratte da “Un futuro senza luce?”. Nel libro sono descritti semplicemente i vari passaggi che permettono di calcolare (approssimando tutto per difetto) che con i fari accesi anche di giorno, il consumo annuo di carburante in più è di 41 litri per ogni veicolo (con un incremento percentuale che oscilla fra il 2,7 e il 4,1). Ciò è dovuto in sostanza all’aumento dell’energia necessaria all’alternatore per permettere alle luci di funzionare nelle ore diurne. Se si considera che gli automezzi in circolazione a fine 2002 (immaginiamo quindi oggi) erano circa 37,5 milioni (e trattando qui gli autocarri alla stregua di automobili, anche se i primi sono ovviamente più pesanti, hanno distanze medie di percorrenza ben più lunghe e molte più luci di posizione da accendere), l’incremento complessivo dei consumi oscilla intorno a 1 miliardo e 500 milioni di litri di carburante. Ciò comporta anche un aumento delle emissioni di diossido di carbonio di circa tre milioni di tonnellate.

Ma perché tutto ciò? Perché se, sempre approssimando per difetto, si calcola quanto le tasse incidano su questi enormi consumi di carburante in più, salta fuori che l’erario con questa astuta mossa ha incrementato annualmente i suoi incassi di circa 1 miliardo di euro. grandecocomero]

Occorre comunque precisare che l’obbligo dei dispositivi luminosi non riguarda i veicoli di interesse storico e collezionistico [ndr: tanto, per quello che circolano e consumerebbero non è che renderebbero tanto di più: bella figura con poco o nulla, insomma].

Inoltre, in determinati casi, i veicoli che ne sono dotati possono avvalersi, in alternativa ai dispositivi luminosi prescritti in generale, delle luci di marcia diurna.

Le luci di marcia diurna, in ogni caso, non possono sostituire le luci di posizione, le luci della targa e le luci di ingombro se prescritte e, per i veicoli, i proiettori anabbaglianti da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere. Non possono neanche sostituire tali dispositivi, pur se di giorno, nelle gallerie o nei casi di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità.

In simili periodi della giornata, luoghi o condizioni atmosferiche, infatti, l’utilizzo di tali dispositivi è imposto dall’articolo 153 del codice della strada e viene fatto salvo dalla previsione dell’articolo 152 che consente l’utilizzo delle eventuali luci di marcia diurna.

Valeria ZeppilliAvv. Valeria Zeppilli
E-mail: valeria.zeppilli@gmail.com
Laureata a pieni voti in giurisprudenza presso la Luiss ‘Guido Carli’ di Roma con una tesi in Diritto comunitario del lavoro. Attualmente svolge la professione di Avvocato ed è dottoranda di ricerca in Scienze giuridiche – Diritto del lavoro presso l’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti – Pescara

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