Reversibilità: l’assegno integrativo che nessuno conosce

Si chiamano ‘diritti inespressi’ tutti quei diritti che spettano al cittadino ma dei quali il...

LEGGI ANCHE

Si chiamano ‘diritti inespressi’ tutti quei diritti che spettano al cittadino ma dei quali il cittadino non viene informato, e fra loro, salvo esplicita richiesta dell’interessato all’Inps, c’è anche un assegno integrativo alla pensione di reversibilità. Si tratta di una cifra che arriva fino a circa 53 euro mensili, elargita a tutti quei coniugi che, in seguito alla morte del marito o della moglie, oltre a godere della reversibilità siano anche riconosciuti come “inabili al proficuo lavoro”. A spiegare come ottenerlo, è il sito di informazione legale Studio Cataldi.

“L’integrazione alla pensione di reversibilità, in caso di invalidità, è un diritto poco noto che, tuttavia, trova il suo ancoraggio nella legge ed è stato confermato anche dalla Corte di Cassazione. Gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF) sono previsti dall’art. 2 comma 8, del D.L. 13 marzo 1988, n. 69, convertito nella legge 153/88. Secondo la norma – spiegano gli esperti -, ‘Il nucleo familiare può essere composto di una sola persona qualora la stessa sia titolare di pensione ai superstiti da lavoro dipendente ed abbia un’età inferiore a 18 anni compiuti ovvero si trovi, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro'”.

Ma quali sono gli esatti requisiti di chi ha diritto all’assegno integrativo? Come detto, il diritto spetta a vedove e vedovi dei dipendenti pubblici e privati, titolari di pensione di reversibilità, “se riconosciuti inabili a proficuo lavoro, condizione che si riscontra in caso di invalidi al 100%, titolari di pensione di accompagnamento o che abbiano richiesto uno specifico certificato (SS5). In quest’ultimo caso – segnala ancora Studio Cataldi -, sostanzialmente, chi non è invalido al 100% né percepisce l’accompagnamento, potrà chiedere al proprio medico di famiglia di certificare l’inabilità al proficuo lavoro, inoltrando poi all’Inps il documento SS5 che, in quanto atto legale, potrà costare fino a 50 euro”.

L’importo dell’assegno che sarà erogato dipenderà dal reddito del vedovo o vedova cui spetta: per redditi familiari fino a euro 27.899,67, l’assegno è pari a euro 52,91 che scendono a euro 19,59 per redditi da 27.899,68 fino a euro 31.296,62. Non spettano assegni familiari, invece, se il reddito supera quest’ultimo valore.

“Il coniuge superstite – spiegano ancora gli esperti – potrà dunque avere un plus di 600 euro annui. Il riconoscimento è anche retroattivo di cinque anni dal momento della domanda: ciò significa che si ha diritto anche agli arretrati che possono arrivare a circa 3.400 euro“.

Se si ha diritto all’assegno e si intende fare domanda, quest’ultima dovrà essere trasmessa telematicamente all’Inps, anche avvalendosi dell’aiuto del patronato

adnkronos

Antonino Siniscalchi: Sorrento – Juve Stabia? Come sempre un derby importante e affascinante

Antonio Siniscalchi, giornalista de il Mattino, ci parla del prossimo match Sorrento- Juve Stabia.
Pubblicita

Ti potrebbe interessare