Occupazione: crolla l’edilizia, crescono i servizi

Il settore che ha subito maggiormente la crisi, in termini di perdita di occupati è...

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Il settore che ha subito maggiormente la crisi, in termini di perdita di occupati è il settore delle costruzioni. Dal 2008 ad oggi infatti, sono andati persi 464mila posti di lavoro, che in termini percentuali corrispondono al 23,8%.

Per fortuna dati migliori si sono avuti nel settore agricolo e industriale dove il calo degli occupati è stato rispettivamente del -3,35% e del -8,76% con entrambi i settori che hanno visto però crescere negli ultimi due anni il numero dei propri addetti: +26mila 300 occupati in agricoltura e +48mila occupati nell’industria.

A crescere è invece l’occupazione nel terziario: nel settore dei servizi il numero degli occupati è addirittura cresciuto rispetto al periodo pre-crisi (+1,74%): 267mila nuovi posti di lavoro, di cui ben 233mila negli ultimi due anni, dimostrano come sia il terziario il settore che sta trainando maggiormente la ripresa dell’occupazione nel nostro Paese.

A fornire questi interessanti dati è una ricerca effettuata dal Centro studi ImpresaLavoro, realizzata mediante l’elaborazione di dati Istat.

Lo studio ha anche analizzato i livelli occupazionali nelle singole regioni italiane; da ciò è emerso che solo in Liguria il comparto delle costruzioni è riuscito a mantenere un livello occupazionale in linea con i parametri del 2008.

In tutto il resto del Paese purtroppo la percentuale di occupati nell’edilizia è arretrata sensibilmente; le maggiori perdite in Molise (-46,67%), in Calabria (-39,09%) e in Sicilia (38,73%). Tuttavia il settore non è in crisi solo al Sud: l’occupazione nelle costruzioni cala nettamente anche in Emilia Romagna (-29,33%), Valle d’Aosta (-29,16%) e Umbria (-29,14%).

per quanto riguarda il settore industriale, dall’analisi di ImpresaLavoro emerge che il calo di occupazione nel settore, si è avuto praticamente in tutte le regioni del Paese.

La Lombardia perde rispetto al 2008 il 3,64% degli occupati, il Veneto il 14,04%, il Piemonte il 7,10%, il Friuli Venezia Giulia l’8,84%. Va Meglio l’Emilia Romagna che oggi registra l’1,76% di occupati in più rispetto a sette anni fa ed è, assieme alla Basilicata, la regione in cui la crisi del comparto si è percepita di meno.

In Sardegna si è avuto il calo più forte: -23,45%.

L’agricoltura fa invece segnare cali dei livelli occupazionali più modesti; addirittura in otto regioni italiane si registra un numero di occupati nel settore superiore a quello del 2008.

Il dato migliore si registra nelle Marche (+31,75%), seguita a ruota dall’Abruzzo (+30,01%).

Il terziario è invece il comparto che traina la ripresa: nel solo Lazio +9,55% di occupati rispetto al 2008, in Trentino Alto Adige +8,54%, Toscana +5,43% e Umbria +4,78%.

Dati contrastanti si hanno invece per il Sud del Paese: l’Abruzzo perde l’11,46% degli occupati, la Calabria il 9,31%, la Sicilia il 4,40%.

Francesco Alfano

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