L’Europa lancia il Fondo monetario europeo

L’Europa è pronta a lanciare il progetto di riforma dell’Unione economico-monetaria. Un dossier in quattro...

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L’Europa è pronta a lanciare il progetto di riforma dell’Unione economico-monetaria. Un dossier in quattro capitoli che comprende – tra le altre cose – un superministro dell’euro (che sia allo stesso tempo vicepresidente della Commissione e capo dell’Eurogruppo) e la trasformazione del Fondo Salva-Stati in un vero e proprio Fondo monetario europeo.

Parte il Fondo monetario europeo: “Sarà il guardiano della stabilità”

Diritto di veto a Germania, Francia e Italia. Ma Roma potrebbe perderlo

BRUXELLES – Il portoghese Mario Centeno, eletto ieri, sarà l’ultimo ministro a guidare l’Eurogruppo. O almeno questo è il piano della Commissione Ue, che domani svelerà il suo progetto di riforma dell’Unione economico-monetaria. Un dossier in quattro capitoli. Bruxelles insisterà sull’istituzione – a partire dal 2020 – di un superministro dell’euro, che sia al tempo stesso vicepresidente della Commissione e capo dell’Eurogruppo. Meno ambiziosa la proposta di un bilancio dell’Eurozona: una timidezza dovuta allo scetticismo di Berlino, che raffredda le ambizioni di Emmanuel Macron. Ci sarà anche la proposta di integrare nei Trattati il Fiscal Compact, tema sensibile nell’Italia pre-elettorale. E poi c’è il piatto forte: la trasformazione del Fondo Salva-Stati in un vero e proprio Fondo monetario europeo. Nel quale Francia e Germania avranno potere di veto. Teoricamente anche l’Italia, ma nella pratica potrebbe non essere così: la quota che Roma avrà nel nuovo Fondo rischia di scendere al di sotto della soglia che garantisce la possibilità di bloccare ogni decisione.

Secondo il documento proposto da Bruxelles sul nuovo Fondo, gli Stati non avranno tutti lo stesso peso: i più grandi, quelli che metteranno più soldi, conteranno di più. Questo non succederà per le decisioni-chiave, che saranno prese all’unanimità: per esempio quando bisognerà decidere gli aumenti di capitale o dare il via libera al salvataggio di un Paese. Ma le decisioni sugli esborsi di capitale saranno prese con una maggioranza qualificata, pari all’85% delle quote: chi detiene più del 15% del capitale, dunque, potrà mettere il veto. Oggi, nel Meccanismo europeo di stabilità (il cosiddetto Fondo Salva-Stati), superano quella quota solo Germania, Francia e Italia. Ma attenzione: la platea dei soci del nuovo Fme è destinata ad aumentare, allargandosi (su base volontaria) a tutti gli Stati che fanno parte dell’Unione Bancaria. L’attuale 17,9% del capitale detenuto dall’Italia potrebbe dunque scendere sotto la soglia del 15%

Il nuovo Fme sarà incorporato nel diritto comunitario: non sarà più un organismo intergovernativo e agirà sotto la supervisione del superministro dell’euro. Avrà il compito di «salvaguardare la stabilità finanziaria», intervenendo attraverso linee di credito per salvare i Paesi in crisi. In cambio chiederà aggiustamenti di bilancio e riforme strutturali. Avrà anche una funzione di rete di sicurezza per i rischi bancari. Berlino vorrebbe inoltre assegnare al Fme il ruolo di controllore dei conti pubblici, potere che però la Commissione non vuole cedere.

È invece previsto per il Fme un ruolo di controllo sul futuro bilancio dell’Eurozona. Ma quest’ultimo capitolo resta controverso. Bruxelles si è trovata tra l’incudine (Berlino) e il martello (Macron). «Ne è uscito un documento molto blando» spiega una fonte coinvolta nei negoziati. Chi si attende grandi cifre sull’entità del bilancio dell’Eurozona resterà deluso: si parla di destinare 30-50 milioni di euro.

«Gli Stati non sono allineati su questa riforma e la situazione in Germania rende difficile prendere decisioni in questa fase»: Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici, lo ammette. Ma è proprio in questo vuoto che la Commissione vuole inserirsi: «Se il metodo intergovernativo non permette di raggiungere un accordo – spiega il francese -, la Commissione ha il dovere di fare le sue proposte per stimolare il dibattito». Il piano che sarà presentato domani finirà sul tavolo dell’Eurosummit, il vertice tra i leader Ue dedicato alla zona euro che è in programma il 15 a dicembre a Bruxelles.

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