Il governo promette soldi a chi cura i malati in casa

La manovra sta per arrivare in Aula per il voto finale e il governo fa...

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La manovra sta per arrivare in Aula per il voto finale e il governo fa l’ultima promessa: soldi a chi cura i familiari malati a casa. Il provvedimento prevede anche aiuti a figli, coniugi e genitori, ma serve una legge per ripartire 60 milioni in tre anni. Tra le altre misure uno sconto per il superticket delle Regioni e il prolungamento del bonus bebè.

I saldi di fine legislatura: in Senato pochi fondi per superticket e bonus bebé

Stanziati 20 milioni l’anno per chi si fa carico di anziani e non autosufficienti, ma manca la legge

ROMA – A Palazzo Madama è tempo di saldi di fine legislatura. Poiché le risorse sono poche – l’Europa ci sta col fiato sul collo – e la maggioranza è risicata, la Finanziaria per il 2018 si arricchisce di piccole misure. Arrivano fondi per ritoccare il superticket, rifinanziare il bonus bebé, salvare le librerie, i giovani a rischio di esclusione ma anche a sostegno dei carnevali. Il governo tenta operazioni di lungo periodo con l’introduzione di un fondo per chi assiste i non autosufficienti, ma occorre approvare prima una legge applicativa.

Per il presidente della commissione Bilancio Giorgio Tonini sono giorni difficili. Ha tre voti di maggioranza, e ciascuno vuole un risultato tangibile. Il lavoro procede a rilento, e il voto finale non sarà prima di domani sera. L’attenzione degli alleati del Pd – Pisapia e Alfano – si è su due voci: il sovrapprezzo imposto dalle Regioni sulle prestazioni specialistiche e il bonus ai nuovi nati. Il lavoro più difficile è stato sulla prima: poiché ogni Regione ha proprie regole – alcune non fanno pagare nulla, altre sì, altre ancora esentano solo alcune categorie di redditi o ricette – il governo si è inventato un fondo da 60 milioni di euro che verrà ripartito fra le amministrazioni. Per avere i dettagli occorrerà dunque attendere la decisione di ciascuna Regione, e tant’é.

Alternativa Popolare (il partito del ministro Alfano) ha chiesto e ottenuto 185 milioni per rifinanziare il bonus bebé a favore di chi ha redditi inferiori ai 25mila euro l’anno. Nel 2018 ci saranno quattro milioni per salvare le librerie dal ciclone Amazon, altri cinque milioni finanzieranno un fondo per i diciottenni senza famiglia o allontanati dal giudice. Risorse per finanziare progetti di ampio respiro non ce ne sono: ieri il governo ha dovuto ritirare l’emendamento che avrebbe allargato i benefici della Naspi – la nuova assicurazione contro la disoccupazione – ai lavoratori rimasti senza la copertura del cosiddetto assegno di mobilità nelle grandi imprese. Stessa sorte – almeno per ora – avrà la norma a sostegno dei «caregiver», coloro che si prendono cura di anziani e persone non autosufficienti.

La manovra stanzia 60 milioni di euro senza darne immediata attuazione: per trasformarsi in una misura concreta occorrono una legge e un decreto ministeriale che probabilmente vedranno la luce nella prossima legislatura, sempre che il Pd resti nelle stanze dei bottoni. La norma individua il «caregiver» in colui che «assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare entro il terzo grado che a causa di malattia, infermità o disabilità non sia autosufficiente, sia riconosciuto invalido o titolare di indennità di accompagnamento». Nelle intenzioni del governo si trasformerà in una misura di supporto al Rie, il reddito di inclusione sociale per le famiglie povere che debutta il primo dicembre. Di rilievo la norma che investe l’Autorità per l’energia del controllo sul ciclo dei rifiuti: le nuove funzioni dovranno essere pagate dalle società del settore.

Rispetto ai numeri della manovra il costo delle ultime novità è poca cosa, e per questo il commissario Ue Pierre Moscovici sospende il giudizio sui conti italiani fino a primavera. Ma resta «uno scarto importante» e «un’incertezza considerevole» sul debito. Moscovici si mostra comunque disponibile con Roma quando critica indirettamente il collega vicepresidente Jyrki Katainen che di recente aveva attaccato l’Italia: «Solo il collega Dombrovskis (l’altro vice della commissione, ndr) e io esprimiamo l’opinione della commissione sui conti pubblici, e lo facciamo a nome di tutti».

GLI EMENDAMENTI

CARNEVALE 

Un fondo di 2 milioni all’anno per i festeggiamenti del Carnevale. Lo prevede un emendamento del senatore Pd Andrea Marcucci approvato ieri al Senato. «È un riconoscimento importante – spiega il senatore – per manifestazioni che contribuiscono in modo rilevante al boom turistico». Il testo ha provocato le critiche del M5s, secondo cui Marcucci ha così aiutato la sorella, che è presidente della Fondazione del Carnevale di Viareggio.

LIBRERIE  

Uno sconto fiscale per tutelare le librerie. L’emendamento a firma Pd, approvato ieri in commissione Bilancio, prevede un credito di imposta su Imu, Tasi, Tari e sull’eventuale affitto per i proprietari dei negozi. Lo sconto è più sostanzioso, fino a 20 mila euro, per le librerie indipendenti non comprese in gruppi editoriali, mentre scende a 10 mila euro per le altre. Il limite di spesa è di 4 milioni di euro per il 2018 e di 5 milioni all’anno a partire dal 2019.

ASSISTENZA 

È stato istituito un fondo per il sostegno ai caregiver, cioè coloro che assistono e si prendono cura di persone all’interno del nucleo familiare. Il fondo è da 60 milioni, 20 milioni all’anno nel triennio 2018-2020. La misura è destinata a coprire futuri interventi del Parlamento a favore del settore. Il caregiver viene definito come «la persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto».

RIMBORSI 

Via libera da parte della commissione Bilancio del Senato a un emendamento a firma Pd che riguarda le spese per i viaggi e i soggiorni del presidente e dei membri del Cnel, che potranno essere rimborsate «se effettivamente sostenute e documentate». Secondo quanto si legge nell’emendamento, la nuova norma non prevede nuovi o maggiori oneri per le casse dello Stato, ma viene finanziata col budget già in dotazione al Cnel.

SPORT 

Il gruppo Ala ha messo la sua (prima) bandierina nella manovra. È stato infatti approvato l’emendamento dei verdiniani, decisivi per avere la maggioranza in commissione, secondo cui atleti e società sportive potranno avvalersi solo di procuratori iscritti al Registro nazionale degli agenti sportivi, istituito al Coni. Gli iscritti dovranno superare una prova abilitativa. Si sarà iscritti «dietro pagamento di un’imposta di bollo annuale di 250 euro».

LOBBISTI  

Un locale tutto dedicato ai lobbisti che saranno all’opera alla Camera: rappresentanti di multinazionali, Ong, imprese, associazioni professionali e sindacati. In vista del passaggio della legge di bilancio da Palazzo Madama a Montecitorio, è stata destinata un’aula per l’attività dei rappresentanti di interessi iscritti nell’apposito registro. Niente più bivacchi sui divanetti e attese davanti alla commissione dunque, come invece ancora accade al Senato.

Twitter @alexbarbera

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