Autostrade per l’Italia, dopo le parole di Conte crollo choc in Borsa per Atlantia: -50% in pre-apertura, -25% a Piazza Affari

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Si prospetta una giornata da incubo in Borsa per Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l’Italia, all’indomani dell’annuncio da parte del governo di volere revocare la concessione alla società che gestiva il tratto di autostrada interessata dal crollo di Ponte Morandi a Genova.
In pre-apertura a Piazza Affari il titolo era dato a quasi – 50%. Dopo non essere riuscito a fare prezzo in avvio accede agli scambi è arrivato a perdere oltre il 25%.
Più contenute ma comunque molto pesanti anche le ripercussioni sui bond. Le obbligazioni di Atlantia con scadenza luglio 2027 sono scivolate del 4,01% a 92,8 mentre il bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 perdevano il 4,3% a 91,79. Azionisti e obbligazionisti rischiano di veder sfumare i propri risparmi.

La società intanto si difende e con una nota spiega che l’annuncio della revoca è arrivato senza una contestazione specifica, e in ogni caso invoca il pagamento da parte dello Stato del valore residuo della concessione. Somma che potrebbe essere molto corposa.
Atlantia S.p.A – spiega la comunicazione– in relazione a quanto annunciato in merito all’avvio di una procedura finalizzata alla revoca della concessione nella titolarità della controllata Autostrade per l’Italia, deve osservare che tale annuncio è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”.
La società poi critica poi il governo per le modalità con cui ha annunciato la volontà di revocare la concessione, con prevedibili ripercussioni sul titolo in Borsa. “Le modalità di tale annuncio – rileva la società – possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti“.
In ogni caso, spiega quindi la nota, “pur considerando che anche nell’ipotesi di revoca o decadenza della concessione – secondo le norme e procedure nella stessa disciplinate – spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili“.

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