Scuola al via in 8 regioni. Giannini: ‘sarà anno di sfide’ (sue) ‘e responsabilità’ (degli altri)

Roma Primo giorno di scuola oggi in Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Umbria, Valle...

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Giannini buona scuola
Giannini e la buona scuola

Roma Primo giorno di scuola oggi in Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e Molise. A seguire la campanella suonera’ nelle altre regioni, secondo i diversi calendari. I primi a tornare sui banchi, il 5 settembre, erano stati gli studenti della provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente sono quasi 8 milioni gli studenti delle istituzioni statali e oltre 939.000 di quelle paritarie. In Molise l’avvio dell’anno scolastico si presenta incerto e problematico, tra scuole traslocate, doppi turni, e posticipo delle lezioni. La paura di un nuovo terremoto e il ripetersi di tragedie come quella di S.Giuliano di Puglia hanno indotto i sindaci di diversi Comuni, anche su pressione delle famiglie, a prendere misure precauzionali per ragioni di sicurezza e a disporre verifiche antisismiche che hanno ritardato l’apertura degli istituti di alcuni giorni.

Gli studenti delle scuole statali sono quest’anno 7.816.408, 370.597 le classi distribuite nelle 8.281 istituzioni scolastiche del territorio per un totale di 41.163 sedi. In particolare, sono 978.081 gli alunni delle scuole dell’infanzia, 2.572.969 quelli della primaria, 1.638.684 i ragazzi della secondaria di I grado e 2.626.674 quelli della secondaria di II grado. Gli alunni diversamente abili sono 224.509. Prima tra le regioni per numero di iscritti e’ la Lombardia che ne conta 1.190.393, seguono Campania (909.010), Sicilia (754.438) e Lazio (737.940). Guardando alle scuole secondarie di II grado e alle scelte effettuate dagli studenti, oltre 1,2 milioni di ragazzi frequenteranno un indirizzo liceale, 831.739 un indirizzo tecnico, 546.716 un indirizzo professionale.

Il ministro, “studiare è la cosa più straordinaria”

Napoli – “Ragazzi, l’estare finisce anche per noi. Tornare a scuola e’ ritrovare i vostri amici, la comunita’ che e’ il vostro mondo, il nostro mondo. E studiare e’ la cosa piu’ straordinaria”. Cosi’ a Napoli il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini saluta gli alunni che si accingono a tornate sui banchi per il nuovo anno scolastico.

Agli studenti tornati sui banchi sono arrivati i saluti del premier Renzi e del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: “In bocca al lupo a tutti – ha detto il presidente del Consiglio -. In particolare alla scuola di Amatrice, che domani riparte in una situazione un po’ provvisoria” e a quelle di tutti i Comuni colpiti dal sisma. Gli edifici scolastici italiani, ha affermato ancora Renzi “sono messi un po’ meglio rispetto a qualche anno fa, anche se c’e’ ancora moltissimo da fare”. Giannini ha sottolineato che “Sara’ un anno di sfide importanti e grandi responsabilita’. Le affronteremo con molti strumenti in piu’ rispetto al passato per fare della scuola il vero motore del cambiamento”, ha assicurato.

Stamattina milioni di studenti celebrano il rito del primo giorno di scuola. Con quel carico di aspettative e anche di preoccupazioni che il ritorno tra i banchi porta con sé.

Ai nostri ragazzi, alle loro famiglie, agli insegnanti e a tutto il personale della scuola faccio i miei migliori auguri. Sarà un anno di sfide importanti e grandi responsabilità.

Le affronteremo con molti strumenti in più rispetto al passato, per fare della scuola il vero motore del cambiamento. Uno spazio da abitare non solo durante l’orario delle lezioni. Una scuola al centro di ogni comunità, aperta alle realtà che la circondano, alle famiglie, al territorio. Una nuova scuola, insieme.

Benvenuti, bentornati, buon inizio.

Con le lezioni sono riprese le agitazioni studentesche, in vista della mobilitazione nazionale del 7 ottobre. La Rete degli studenti medi ha compiuto stamattina un blitz con fumogeni davanti al Miur per denunciare “la condizione di incertezza e di precarieta’ che vivono gli studenti e tanti giovani”. Il primo sciopero e’ stato proclamato da Unicobas: sara’ il 21 ottobre seguito da una manifestazione il 22.

(AGI)

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