Renzi, non alzo voce ma politica economica europea va cambiata

Il presidente del consiglio Matteo Renzi interviene sui rapporti con la Commissione europea e, in...

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Il presidente del consiglio Matteo Renzi interviene sui rapporti con la Commissione europea e, in un’intervista al ‘Sole 24 Ore’ ribadisce come “la politica economica europea vada cambiata”. “Del resto – aggiunge – le istituzioni europee sono in difficolta’ su tutto: immigrazione, crescita, energia, sicurezza. L’Italia non mostra i muscoli ma dobbiamo smetterla col provincialismo di chi passa le giornate a pensare che Bruxelles sia infallibile”. “Io non alzo la voce – insiste il premier – alzo la mano. E faccio domande. E’ giusto un approccio tutto incentrato sull’austerity quando i populismi sono piu’ forti nelle zone svantaggiate e di crisi economica? E’ giusto avere due pesi e due misure sull’energia? E’ giusto proseguire a zig zag sull’immigrazione? Su questi punti in tanti pensano che le cose debbano cambiare. La sfida oggi e’ costruire una serie di proposte, come l’Italia – ritornata grande grazie alle riforme – puo’ e deve fare. Nessuna polemica. Solo proposte. Gli alleati non mancano”.

Renzi torna quindi sulle polemiche con Juncker: “Credo abbia sbagliato linguaggio nel metodo e sostanza nel merito. Ma non mi preoccupa certo un infortunio verbale del presidente della Commissione: siamo l’Italia, uno dei Paesi fondatori. E il mio partito e’ il piu’ votato in Europa. Se Juncker e’ li’ e’ grazie anche ai voti del Pd e del Pse. Non sono permaloso. Se Juncker sbaglia una conferenza stampa, pace. Se sbaglia politiche allora si’ che mi preoccupo”. E sulla questione della mancanza di un interlocutore in Italia per la Commissione, Renzi ribatte: “con una battuta potei dire che ce ne sono fin troppi. Ma riconosco che un punto di verita’ c’e’: l’Italia ha investito meno del dovuto nella creazione di una tecnostruttura in grado di essere squadra. Una squadra con diversi fuoriclasse che non si passano la palla e litigano nello spogliatoio non vince lo scudetto”. La nomina di Calenda “e la professionalita’ di tante donne e uomini della diplomazia – aggiunge – della carriera europea, della pubblica amministrazione in Italia, consentiranno di lavorare meglio in questa direzione”. 

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