Monza, marijuana sotto i banchi di scuola: due 14enni bocciati. Il sindaco: “Così li etichettate”

Marijuana a scuola. QUELLA CHE SEGUE è la notizia che mi ha portato ad interrogarmi...

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Marijuana a scuola.

QUELLA CHE SEGUE è la notizia che mi ha portato ad interrogarmi sul tema e a chiedermi cosa sia (stato) giusto:

  • il provvedimento punitivo tendente a stigmatizzare un’azione non lecita, non legale e dannosa ANCHE per i compagni di classe oltre che per la loro stessa salute (ed in proiezione anche per la società, il che vuol dire NOI TUTTI, che si dovrà far carico di cure ecc ecc);
  • il pensiero del Sindaco che si propone con un pietismo (che, come ci dicono i nostri saggi vecchi: fa la piaga cancrenosa) ed una ingerenza per me fuori luogo?

Potrebbe essere interessante leggere anche qualche vostro pensiero nel merito ed aprire un dibattito:

  1. ha fatto bene il consiglio scolastico ed ancor di più, a monte, hanno fatto bene gli altri studenti a denunciare?
  2. ha ragione il sindaco ed il tutto dovrebbe essere posto “in cavalleria”, come si suo dire, e portare avanti un comportamento di sufficienza in merito al “problema” delle droghe a partire dalle scuole; per di più addirittura da quelle primarie.

Questi i due quesiti che pongo al vostro giudizio. 

Il mio è chiaramente intrinseco nella premessa di cui sopra. Ed il vostro?

Stanislao Barretta

Si scambiavano una bustina durante l’ora di inglese: denunciati dai compagni. Il primo cittadino: “Non bisogna escludere, li presenterò come privatisti all’esame”

Matteo Riva sindaco di GiussanoPizzicati a scambiarsi una dose di marijuana tra i banchi durante l’ora di lezione, due ragazzi della scuola media Don Rinaldo Beretta di Giussano (Monza e Brianza) sono stati sospesi dal consiglio di istituto ed esclusi dall’esame di terza media. L’episodio risale a dieci giorni fa. Lei acquirente, lui spacciatore principiante, vicini di banco, fanno scivolare la bustina da un diario all’altro. Un gesto che i compagni di classe riferiscono subito all’insegnante di inglese, in quel momento girato verso la lavagna. Il professore interrompe la lezione su due piedi e chiama la vicepreside che, senza pensarci un attimo, avvisa i carabinieri. I due quattordicenni, accompagnati in caserma con le famiglie, vengono denunciati.

La vicenda arriva al consiglio d’istituto. Dopo qualche ora di discussione arriva il verdetto: espulsione e bocciatura automatica con l’esclusione dagli esami. “Una decisione giusta, presa per il loro bene. Per questi due ragazzi il conseguimento della licenza media è di secondaria importanza. Prima è necessario che seguano un percorso che aiuti loro a riflettere”, dice la preside del consiglio d’istituto, Silvana Varenna.

Di tutt’altro parere il sindaco della città brianzola, Matteo Riva: “Capisco il timore degli altri genitori, ma la scuola è inclusione, anche in presenza di comportamenti erronei. Così rischiamo di etichettare i due ragazzi come persone sbagliate, che invece hanno il diritto di dimostrare di aver compreso l’errore”. Con una lettera inviata alla scuola, in cui è stilato un progetto educativo e scolastico, il primo cittadino ha già fatto sapere che intende presentare i due ragazzi come privatisti all’esame di terza media.

Seguiti dai servizi sociali del Comune, i due non possono più entrare in classe. A scuola gli studenti non parlano di altro. “I compagni di classe dei due ragazzi espulsi – sottolinea Varenna – hanno dimostrato coraggio e maturità nel portare alla luce questa vicenda, sintomo che il percorso di educazione alla legalità che stiamo facendo con loro è quello giusto”.

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