Guidi, il padre della ministra: “Lei corretta, la aspetto in azienda a Bologna”

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                                                L’ex ministra  Federica  Guidi  (fotogramma)

 Guidi Guidalberto, patron del colosso Ducati Energia: “Leggerezza di comunicazione”. Il governatore Bonaccini e il sindaco Merola: “Giuste le dimissioni”

Alla figlia Federica riconosce forse solo “una leggerezza nella comunicazione”. Ma di una cosa si dice “assolutamente certo: lei non ha mai fatto niente di scorretto”. Guidalberto Guidi parla dal suo ufficio di Borgo Panigale, alla Ducati Energia. Come quasi sempre, a 75 anni, arriva in azienda abbastanza presto, attorno alle 8.30. Anche il giorno dopo la bufera che ha travolto l’ormai ex ministro allo Sviluppo economico, che proprio da qui ha iniziato la sua carriera.

“Nulla di sconveniente”. E mentre il sindaco di Bologna Virginio Merola, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il Pd locale ieri hanno reso l’onore delle armi alla Guidi, pur sottolineando che le dimissioni erano un atto opportuno, a difendere l’ex ministro arriva lui, il padre. “Di questa vicenda non so niente”, inizia, al telefono, l’ex falco confindustriale. “La cosa certa è che mia figlia non ha mai fatto niente di scorretto, ne sono certo. L’ho sentita ed è tranquillissima, perché è sicura di non aver fatto nulla di sconveniente. Del resto non è nello stile della famiglia”.

“Spero torni in azienda”. Subito dopo la nomina a ministro, nel febbraio 2014, la Guidi ha lasciato tutte le cariche in Ducati Energia. Una mossa dovuta per evitare le inevitabili polemiche sul conflitto d’interessi, visto che l’impresa del padre lavora ancora oggi con aziende statali come Ferrovie, Enel, Poste e Autostrade. Come ha ricordato proprio ieri, tra l’altro, il presidente della Commissione industria al Senato Massimo Mucchetti, eletto col Pd: “Il governo col ddl concorrenza favorisce Enel. E Ducati Energia, della famiglia Guidi, è fornitrice di Enel”. Ora che ha lasciato il ministero, il padre vedrebbe di nuovo la figlia a Bologna. “Io spero che torni in azienda”, dice.

Le reazioni. Intervengono anche le istituzioni e la politica bolognese. “Il ministro ha compreso che non era più opportuna la sua permanenza nel governo – spiega il sindaco Merola –. Ha fatto esattamente quello che doveva fare, poi mi dispiace dal punto di vista umano, perché con lei abbiamo lavorato bene, in particolare sulla Saeco”. Parole quasi identiche a quelle del presidente della Regione, secondo cui le dimissioni sono un gesto “istituzionalmente corretto”. “Dopodiché – continua Bonaccini – credo potrà dimostrare di non aver fatto nulla di illecito. Con lei abbiamo lavorato bene su Lamborghini e Saeco”. Interviene anche il segretario Pd Francesco Critelli, che parla di “dimissioni opportune” e blocca il toto-ministri che coinvolgano l’ex presidente Vasco Errani: “Il premier deve scegliere senza una discussione intorno ai nomi”.

Guidi, il padre della ministra: “Lei corretta, la aspetto in azienda a Bologna” di MARCO BETTAZZI

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