T come TORTURA (Roberta Teano)

Il 26 Giugno, nel mondo, si celebra la giornata mondiale per le vittime della Tortura. Nell’...

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Il 26 Giugno, nel mondo, si celebra la giornata mondiale per le vittime della Tortura. Nell’ Aprile del 2015 la Corte Europea dei Diritti Dell’Uomo condannò l’Italia per non aver ancora introdotto il reato di tortura e il Presidente di allora, Matteo Renzi, si prese l’impegno importante di rendere giustizia per le morti avvenute mediante tortura e di introdurre nel nostro Codice Penale tale reato.

Proprio in questi giorni alla Camera dei Deputati è partita la discussione generale sul provvedimento che il Senato ha licenziato il 17 Maggio. Con mio enorme rammarico leggo sui giornali “Solita aula deserta”. Non comprendo come mai quando si discuta di Diritti Inviolabili dell’essere Umano non si abbia la necessità, di fare una battaglia anche sconveniente, in tema di consensi politici, ma che accrescerebbe il bagaglio umano di ogni persona.

Sarà responsabile di tortura, chiunque schiaffeggi sul volto, o minaccerà più volte un soggetto in condizioni di minorata difesa, o chi interrogherà un soggetto costringendolo a stare nudo in ginocchio.

Questo in sintesi e in parole povere dovrebbe essere la lettura della norma che prevede tale reato.

Introdurre il reato di tortura in Italia, è una necessità , il Parlamento Italiano ne ha discusso per circa 17 anni, legislatura dopo legislatura, senza mai arrivare alla formulazione di un testo di legge . Tutto ciò è gravissimo, se si pensi che nel frattempo la tortura in questo Paese è avvenuta ed è rimasta impunita. Sembra una cosa poco credibile, noi Italiani non pensiamo minimamente di finire sotto tortura, ma alla prova dei fatti è un’illusione.

Eventi come quelle del G8 di Genova o cittadini come Aldrovandi, Uva, Mastrogiovanni, Cucchi non fanno riflettere? Potevano essere i nostri compagni di scuola quelli del G8 o per esempio, Cucchi poteva essere nostro fratello perché ogni cosa che accade la sentiamo tanto lontana da noi? Il “senso comune” delle cose ci porta a pensare che in una società si combatte per la tutela e la difesa di qualcosa che ora all’occorrenza non serve a noi, ma che comunque, salvaguardia diritti altrui. Ed invece tale discussione interessa poco agli Italiani e ancora meno ai politici. Che poi si schierano dalla parte dei Diritti umani, a favore dell’introduzione del reato di Tortura sia il Papa che il Presidente Mattarella, al politico, che non vuole osare , poca importa ed invece renderebbe giustizia anche alle forze dell’ordine che svolgono un lavoro di rispetto e di grande passione e che per pochi soggetti, che ignorano l’esistenza della dignità umana, infangano talvolta chi del proprio lavoro ne fa una missione con grande onore e amore di patria.

Questo tema, come quello dell’unioni civili, o del biotestamento, o dello ius soli o cannabis divide, non unisce e come ci insegna la storia concedere diritti non è stato mai facile, richiede coraggio e battaglie, un cammino lungo e tortuoso ma la Tortura è la forza dell’ignoranza e va fermata, come diceva Nelson Mandela: ” Chiunque voglia privarmi della dignità è destinato a perdere”.

Mi auguro che i nostri figli possano godere delle nostre vittorie in materia dei Diritti Inviolabili degli Esseri Umani.

Roberta TEANO

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