Sant’Alessio Siculo, alla riconquista della spiaggia perduta

L’erosione della spiaggia è un dramma che sta colpendo tante località nel mondo. Sant’Alessio Siculo,...

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L’erosione della spiaggia è un dramma che sta colpendo tante località nel mondo. Sant’Alessio Siculo, un paesino turistico sulla costa jonica messinese, tra Messina e Taormina, non ha fatto eccezione. In qualche decennio si è visto erodere radicalmente la spiaggia che gli abitanti del luogo raccontano fosse così estesa che, per raggiungere il mare, era necessario fare una lunga passeggiata sulla sabbia.

Insane scelte politico-economiche dei decenni passati avevano trasformato la litoranea in una sorta di cordone immobiliare che, a sua volta è stato costeggiato da un lungomare con prominenti piazzuole di smistamento.

Inoltre, l’imbrigliamento di alcuni decenni addietro di un limitrofo torrente, l’Agrò, ha notevolmente diminuito l’apporto di masse di terra alluvionale che ogni inverno le piene apportavano in grande quantità nel mare antistante, e che poi le correnti scendenti e montanti redistribuivano lungo la spiaggia.

Sicché è presumibile che “il nastro trasportatore litoraneo”, che provvede alla distribuzione lungo costa dei materiali versati in mare dai corsi d’acqua per effetto combinato di onde e correnti, si è interrotto.

La conseguenza è stata che la spiaggia è scomparsa e il mare in parecchi tratti è già ai piedi del muro del lungomare.

Ma gli abitanti e il Comune hanno deciso di riconquistare la loro spiaggia attraverso la realizzazione di una barriera soffolta per attenuare i marosi che ormai, infrangendosi violentemente sul muro del lungomare, ne hanno causato in più punti il crollo delle sporgenti piazzuole.

Nello stesso tempo è stato avviato un progetto di ripascimento della spiaggia e, finalmente, pare che siamo alle battute finali. Abbiamo chiesto in merito delucidazioni all’attuale Sindaco Giovanni Foti che ci ha fornito le seguenti informazioni.

Per quanto riguarda il RIPASCIMENTO, si tratta di un finanziamento ministeriale da un milione e mezzo di euro gestito non dal Comune, per quanto riguarda la gara, ma dal Provveditorato Lavori Pubblici, che preleverà 125 mila metri cubi di terra dal Torrente Agrò e li trasporterà sulla spiaggia di Sant’Alessio Siculo, dove è più necessario.

I tempi previsti sono di circa 180 giorni di lavoro e comunque da terminare entro il 30 aprile 2018.

Il Comune vigilerà attraverso il RUP (Responsabile Unico Procedimento) nella persona dell’ingegnere Coppolino, incaricato tecnico dal Comune. Il progettista è invece l’architetto Faranna.

Contestualmente si completerà la BARRIERA SOFFOLTA, della quale nel 2012 è stato approvato il terzo lotto, ma che, a seguito delle titubanze formulate dal collaudatore, si era arenato e che di recente è stato sbloccato.

A seguito di richieste varianti si necessitava di un ulteriore finanziamento di circa 70 mila euro in aggiunta al precedente.

Adesso l’Assessorato al territorio ha finanziato l’integrazione e, pertanto, riprenderanno nel più breve tempo possibile i lavori. L’attuale decreto è alla registrazione generale della Corte dei Conti.

I lavori che sono rimasti da eseguire sono i seguenti:

Completamento barriera soffolta lato sud di circa 50 metri;

20 metri a protezione della condotta sottomarina fronte Salice con una camicia a tutela;

50 metri lato nord.

Infine, la ricostruzione del muro del lungomare all’altezza di Via dei Normanni.

Insomma, Sant’Alessio Siculo non molla, rivuole la sua spiaggia, gemma troppo importante per una bomboniera di paese che si specchia sul blu del mare di Sicilia.

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