Salvini sfida ancora Bruxelles e battibecca con Berlusconi

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Salvini sfida ancora Bruxelles: possiamo bloccare il bilancio. Parole dure da Silvio Berlusconi parlando del MoVimento 5 Stelle al governo: c’è un aria di illibertà, c’è aria da anticamera di dittatura

Scontro distanza tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che al congresso dei giovani di partito si dice preoccupato del clima, a suo dire illiberale, creato dal Movimento 5 Stelle dopo l’attacco alla stampa:

“siamo dentro una democrazia che possiamo tranquillamente definire illiberare”, afferma Berlusconi e aggiunge: “Io ho questo presentimento, siamo nell’anticamera di una dittatura, se tutto continua a essere così”.

L’ex Cavaliere poi rivendica la propria leadership e lancia un avvertimento al Carroccio prefigurando la fine del governo giallo-verde. La lega, dice, si accorgerà presto di non poter tradire il programma del centro-destra e il governo cadrà.

Ma dal Carroccio arriva pronta la replica dell’ex alleato:

“io certe sciocchezze le lascerei dire ai burocrati di Bruxelles e ai frustrati di sinistra”

dice Salvini che, poi, va all’attacco anche dell’Europa alla vigilia della attesa risposta dell’Italia a Bruxelles sui conti:

“gli dai un panino e la cartina geografica dicendo: sempre dritti si arriva in Italia, e son capaci tutti a fare così, però, ripeto, abbiamo dimostrato di saper difendere i confini. Dimostreremo di saper eventualmente anche bloccare bilanci e attività europee fino a che l’Europa, e qualche paese, continuerà a prendere in giro gli italiani. Non possiamo spendere ogni anno 5 miliardi di euro per dare da mangiare a finti profughi, quelli che poi spacciano, e per arricchire finte cooperative che sfruttano i lavoratori”.

A rispondere, a breve giro di posta, è proprio il presidente Jean Claude Junker in un’intervista da Parigi:

“le regole esistono per essere rispettate, soprattutto dall’Italia che negli ultimi anni ha beneficiato di tutti gli elementi di flessibilità” dice Junker “una flessibilità che ha già consentito all’Italia di spendere 30 miliardi in più rispetto a quanto avrebbe dovuto”

E la polemica sui contenuti della manovra investe anche il cosiddetto “bonus bebè” e al sostegno alla nascita dei figli, i 960 euro erogati in base all’ ISEE, che restano senza proroga o rinnovo per cui, per i nati da gennaio in poi, non ci sarà più dato che la legge di bilancio per il 2019 non contiene interventi nel merito. Il governo interverrà con un emendamento, si è affrettato a precisare il ministro per la famiglia Lorenzo Fontana.

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