Salvini si smarca da Berlusconi

Salvini si smarca da Berlusconi e, in un colloquio con Amedeo La Mattina, spiega: “Bisogna avere...

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Salvini si smarca da Berlusconi e, in un colloquio con Amedeo La Mattina, spiega: “Bisogna avere più rispetto per i grillini, dobbiamo batterli sui contenuti”. Tra gli avversari,  Di Maio detta la strategia dei Cinque Stelle: “Prendiamoci i voti dei giovani del Pd”.

Salvini si smarca da Berlusconi: “Più rispetto per i grillini. Serve batterli sui contenuti”

Il leader leghista: non basta presentarsi come moderati

CATANIA – Davanti alla piccola sede di «Noi con Salvini» c’è aria di festa attorno al leader della Lega che veste un vestito blu e la camicia bianca stile presidenziale. Spilla di Alberto di Giussano. «Il mio abbigliamento è da vero moderato. La prima volta che ho incontrato Berlusconi avevo una felpa e l’orecchino. Gli è venuto un coccolone. Non sopporta la mia barba – Matteo Salvini se la gratta – ma qualcosa dovrà pur accettarla di me, no?». È soddisfatto, contento. Un deputato regionale, la prospettiva di due assessori nella giunta Musumeci, almeno a sentire Alessandro Pagano, parlamentare e segretario siciliano del Carroccio. Immancabili selfie. «Matteo sei il salvatore della Sicilia», dice uno dei militanti. Salvini allarga le braccia: «Addirittura, ora non esageriamo».

Telefona il neopresidente Nello Musumeci che il giorno dopo la vittoria è andato al cimitero. Al figlio scomparso da alcuni anni ha dedicato questa vittoria e «a tutti i figli di questa terra». Si danno appuntamento all’aeroporto. Al bar chiedono loro se vogliono un arancino. «Basta con questa storia del “patto dell’arancino” con Berlusconi e Meloni. Andiamo oltre», risponde Salvini che decidere di dividere una brioche con Musumeci. Di «Nello» si fida. Solo di lui. Si aspetta un lavoro serio e trasparente, senza accordi al ribasso e condizionamenti opachi. Ma ora è il momento di guardare al resto del Sud, alla campagna elettorale per le politiche, ai rapporti con il Cavaliere. Le loro strategie di comunicazione non coincidono su come affrontare i grillini. «Non condivido chi nel centrodestra insulta o riduce a una scelta di disperati o fannulloni il voto dato ai M5s, che invece merita rispetto. C’è stato un voto disgiunto a favore del candidato presidente che ha preso più preferenze della lista. Loro sono il primo partito in Sicilia quindi ci devi ragionare e dialogare. E se fossi Musumeci li interpellerei sulle scelte più importanti».

Quando finisce la conferenza stampa si fuma una sigaretta e continua a parlare dei 5 Stelle e di cosa dovrebbe fare Musumeci. Gli piacerebbe molto che il nuovo presidente siciliano si mettesse in contatto con Maroni e Luca Zaia per affrontare insieme la questione dell’autonomia. «Sarà uno dei temi principali che voglio inserire nel programma del governo». Ma è lo scontro elettorale che deve essere messo a fuoco. L’avversario principale non sarà Renzi, «verrà sostituito», è convinto Salvini. Saranno i grillini, ma l’atteggiamento da tenere nei confronti deve essere più intelligente. «Sicuramente i grillini sono incapaci di governare ma in Sicilia hanno preso una barca di voti e sono voti di siciliani, di italiani che vogliono un cambiamento vero. E noi – spiega – questo cambiamento dobbiamo incarnarlo non solo a parole. Non possiamo dire, come fa Berlusconi, che contro i 5 Stelle si vince con l’arma della moderazione. Vanno bene i toni moderati, non i contenuti molli. Occorre discontinuità di programmi. Ad esempio voglio sapere se Berlusconi vuole cambiare la Fornero: per me è il primo punto del programma ma da lui finora non ho mai sentito una parola».

Salvini forse si illude, ma crede di avere messo una piccola radice in Sicilia che presto farà germogliare una piantina destinata a diffondersi in tutto il Sud. «Adesso anche nelle regioni meridionali sarò più credibile e attrattivo. Dopo la Sicilia potrò dire che anche con noi si può essere eletti. Tutto questo sta accadendo senza perdere nulla al nord: è quello che mi dice un sondaggio». Fa una pausa. Guarda le strade di Catania attraverso il finestrino della macchina ed esclama: «Questa isola è veramente meravigliosa. Guardate che sole che c’è. Certo, ha le sue peculiarità…», precisa sorridendo. «Ad esempio c’è una scienza perfetta delle preferenze. Ci azzeccano al millesimo. Ma come fanno?». Già, chiediamo, come fanno? «Comunque, ragazzi, devo ammettere che mi fa impressione vedere il primo eletto fuori dai confini tradizionali della Lega…».

Saluti e a presto. Il neo-sudista si avvia verso l’imbarco con una busta di arancini in mano e un libro sotto il braccio, L’Italia in camicia a nera di Indro Montanelli. Non gliel’ha regalata Musumeci.

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Dopo la sconfitta del Pd in Sicilia, il premier Gentiloni frena i suoi sostenitori e assicura: “Non mi candido contro Renzi”. Il segretario dem va in tv da Floris e tenta il rilancio: “Riconosco i miei errori” spiega “e non pongo veti per ricostruire il centrosinistra”. Secondo Federico Geremicca “Renzi si dimostra combattivo ma contemporaneamente evasivo. Nel Pd la partita del nuovo premier resta aperta”.

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