Renzi sull’aggressione a Daisy Osakue: “Il negazionismo di Di Maio e Salvini fa male all’Italia, ai suoi valori, al suo futuro”

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Renzi sull’aggressione a Daisy Osakue: “Il negazionismo di Di Maio e Salvini fa male all’Italia, ai suoi valori, al suo futuro”

Matteo Renzi, si è espresso su alcuni temi su cui ci si sta concentrando maggiormente nell’ultimo periodo, tra cui non può mancare una riflessione sull’aggressione subita da Daisy Osakue. In un comunicato a noi inviato, si legge:

“L’identità e la dignità di un Paese non dipendono solo dai dati economici. Quando qualcuno mette in discussione i valori fondanti di una comunità, quel Paese è più debole. Più povero. Da qualche settimana si sono intensificati attacchi razzisti contro persone che hanno il colore della pelle diverso. Di Maio e Salvini negano che vi sia un problema, ma anche dentro la maggioranza sono tante le voci preoccupate (bravo Zaia, grazie!). Ed è ovvio che sia così. Perché la lotta contro il razzismo non è monopolio del PD o dei passati governi: è un impegno di tutti. Quando alcuni nostri amici – o figli di nostri amici – ti confessano a bassa voce che per la prima volta hanno paura di girare per strada da soli, ti rendi conto che stiamo perdendo qualcosa di molto più importante di un’elezione: stiamo perdendo la qualità della nostra vita, la dignità del nostro stare insieme. Chi giustifica o minimizza rischia di essere complice del clima che si sta creando. Nessuno può negare l’evidenza, in particolar modo se si hanno responsabilità di Governo. Il negazionismo di Di Maio e Salvini fa male all’Italia, ai suoi valori, al suo futuro”

Renzi commenta anche la vicenda Rai: “La nuova legge sulla RAI attribuisce molti poteri al Direttore Generale. Viene coinvolto per la prima volta un consigliere eletto dai lavoratori. Si individua nel Presidente la figura di garanzia per la quale occorre il consenso anche di parte dell’opposizione (due terzi). Lega e Cinque Stelle dissero che questa riforma era assurda perché dava poco potere all’opposizione. E oggi, con invidiabile coerenza, siccome sono maggioranza provano a prendersi anche il Presidente, da soli. Vanno in Parlamento, perdono, vengono bocciati. E cosa fanno? Anziché scusarsi e cambiare nome vanno avanti lo stesso. Umiliano Camera e Senato: è vero che Casaleggio ha detto che tra qualche anno il Parlamento potrebbe essere inutile. Ma finché c’è, bisognerebbe rispettarne i voti. Il Governo della Legalità non rispetta le Leggi dello Stato. Il Governo dell’Onestà non rispetta le sentenze della Cassazione. Meno male non si sono definiti il Governo della Pace.”

E conclude su alcune riflessioni sull’abolizione delle domeniche gratis ai musei: “Le domeniche gratuite al Museo nascono dall’intuizione di uno studente fiorentino. “Tutte le volte che entro in uno dei nostri Musei mi sento più FELICE di essere un cittadino”, mi disse quando ero sindaco. Quando siamo andati al Governo, nel 2014, abbiamo offerto l’opportunità di un ingresso gratuito mensile a tutti i cittadini, non solo ai fiorentini. Perché i musei servono anche a questo: renderti più orgoglioso della tua storia, della tua appartenenza, della tua identità. Negli anni in cui abbiamo avuto l’onore di governare l’Italia abbiamo investito in cultura non solo perché era giusto ma anche perché utile. Sì, utile.  Utile a rendere i cittadini consapevoli e felici di essere italiani. E per me era bellissimo passare davanti agli Uffizi in una di queste domeniche e vedere intere famiglie in coda per un pomeriggio di libertà e di bellezza. Ieri il ministro della cultura del Governo Salvini-Di Maio ha annunciato la fine delle domeniche gratuite. Ieri hanno votato per cancellare il progetto di Renzo Piano su “Casa Italia”, più tardi hanno dato un colpo alla cultura. Pur di attaccare il nostro Governo smantellano tutte le iniziative belle e utili.  E ti dicono: si va avanti anche senza le domeniche al museo. Vero, ma si va avanti un po’ più poveri dentro.  Hanno azionato la ruspa contro la cultura.  E per prendere le distanze dal Governo dei mille giorni, fanno un dispetto agli italiani, non a noi.”

 

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