Legittima difesa, Barbagli: “Italiani insicuri? I reati contro il patrimonio sono aumentati, ma solo al Nord”

Marzio Barbagli, da cosa dipende la percezione dell’insicurezza degli italiani? “Non certo dal tasso di...

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Marzio Barbagli, da cosa dipende la percezione dell’insicurezza degli italiani?
“Non certo dal tasso di omicidi, che è il più basso dal 1992 ad oggi. Incidono invece il numero di reati contro il patrimonio e il degrado della zona in cui uno vive: ad esempio scritte sui muri, presenza di ubriachi e tossicodipendenti, piccolo e medio spaccio, vandalismo danno l’impressione che la polizia non sia in grado di far rispettare l’ordine. Non credo invece che il senso di insicurezza dipenda da quello che scrivono i giornali o che si vede in televisione”
I reati contro il patrimonio di quanto sono aumentati?
“Durante gli anni della crisi c’è stato un notevole aumento, soprattutto al nord. I borseggi denunciati in Italia erano 113.000 nel 2009, sono saliti fino a 180.000 nel 2014. I furti in appartamento erano 149.000 nel 2009, cioè 248 ogni centomila abitanti: nel 2014 siamo a quota 255.000, vale a dire 420 ogni centomila abitanti. Le rapine denunciate: 35.172 nel 2009, 39.000 nel 2014. Diminuiscono quelle in banca e negli uffici postali, aumentano quelle nella pubblica via e nelle case. Quest’ultime sono passate da 2.100 nel 2010 a 3.600 nel 2014”.
Da cosa dipende l’aumento delle rapine?
“L’incremento si è registrato nel Centro-Nord, mentre al Sud e Isole è rimasto costante. A influire sulla crescita di questo tipo di reati è la crisi economica, e poiché la crisi ha colpito soprattutto nel meridione, vuol dire che a incidere sulle rapine può essere la componente dell’immigrazione”.
Cioè?
“In base ai dati che abbiamo, la percentuale di stranieri sul totale dei denunciati è il 57 per cento per i furti in abitazione, il 61 per cento nei furti negli esercizi commerciali. Sono quote molto alte. Naturalmente quest’aspetto non piace alla sinistra, che lo ignora e non lo inserisce nelle sue discussioni politiche, mentre invece viene cavalcato dalle destre”.
E questo basta per giustificare quei casi di autodifesa dei cittadini, sfociati nella morte del ladro o del rapinatore?
“Quello è un problema marginale, che riguarda poche persone che perdono la testa. E spesso hanno problemi personali che ne aggravano la situazione. Ma io non vedo una corsa alle armi in Italia, non credo che ci sia. E anche gli esperimenti delle ronde di quartiere si sono rivelati fallimentari, tant’è che se ne parla sempre meno sui giornali”.

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