Il giorno dopo del Consiglio europeo sui migranti: come è finita a Bruxelles?

Il giorno dopo del Consiglio europeo che aveva come punto principale quello dell’emergenza migranti, è...

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Il giorno dopo del Consiglio europeo che aveva come punto principale quello dell’emergenza migranti, è il momento delle analisi e dei commenti che, come sempre, divergono a secondo della fonte.

“L’Italia perde, Orban vince”, sintetizza il segretario reggente del PD Maurizio Martina che usa toni preoccupati per commentare le parole pronunciate dal presidente del Consiglio a Bruxelles per riepilogare i risultati del vertice, e parla di una “drammatica perdita di autorevolezza del nostro Paese” nel contesto europeo.

“Tra battute e gravi errori di impostazione – aggiunge – l’Italia si è presentata nel peggiore dei modi. La retorica dei pugni sul tavolo e della propaganda facile ha lasciato l’Italia a mani vuote, mentre i paesi dell’Est escono ancora più forti”.

Andrea Marcucci, capogruppo dem al Senato, rincara la dose definendo la missione di Giuseppe Conte al consiglio europeo “un vero flop” e sottolineando, anche lui, “il successo per Orban e per l’Ungheria”.

Critiche al governo arrivano anche da Forza Italia. Secondo Anna Maria Bernini, capogruppo azzurro al Senato, il documento finale del vertice contiene solo “mere intenzioni” che dimostrano come “a prevalere sia ancora una volta l’egoismo dei maggiori stati membri dell’Ue” un egoismo, ribadisce, che “metterà a repentaglio la stessa tenuta dell’Europa” e che porterà a “conseguenze al momento inimmaginabili” che comunque “non possono essere arginate da improbabili alleanze poco adatte a tutelare le nostre frontiere con gli stati più egoisti del blocco di Visegrad”.

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, registra come un “segnale di grande cambiamento il fatto che l’Italia, piuttosto che subire quello che le altre nazioni europee impongono, si sia presentata con una sua proposta e abbia costretto gli altri a parlare di una propria iniziativa”. Ma l’accordo raggiunto – sottolinea – “è insufficiente” perché “i migranti continueranno ad arrivare se non strappiamo all’Europa la disponibilità ad andare a trattare con i governi libici per impedire ai barconi di partire”.

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Di parere esattamente opposto, ovviamente, Matteo Salvini, ministro dell’Interno e leader della Lega, che esprime soddisfazione ed orgoglio sostenendo che il Paese “è uscito dall’isolamento”. L’Italia “torna protagonista” dopo che “con la sinistra era ridotta a una comparsa”. “Eppur si muove – dice ancora – Abbiamo cominciato. Finalmente l’Europa è stata costretta ad accettare la discussione su una proposta Italiana. Rispetto al nulla dei governi Letta, Renzi e Gentiloni sono state accettate numerose nostre richieste”.

Per il Movimento 5 stelle, a Bruxelles nelle ore passate “è stato riconosciuto un principio fondamentale: chi sbarca in Italia, sbarca in Europa”. I capigruppo di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Pautanelli, dicono che è questo “un primo, imprescindibile passo verso una gestione dell’emergenza realmente condivisa”.

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