Bambini stranieri, le due facce della lega: chi li esclude, chi crea una scuola d’arte per loro

A Monfalcone, il sindaco leghista Annamaria Cisint , ha siglato un accordo con due istituti...

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A Monfalcone, il sindaco leghista Annamaria Cisint , ha siglato un accordo con due istituti comprensivi in modo da non superare il 45 per cento di alunni stranieri in ogni classe . Il risultato è che 60 alunni stranieri non troveranno un banco disponibile nella cittadina friulana. Le ragioni del sindaco sono state spiegate in varie interviste: teme la fuga delle famiglie italiane verso le scuole di altri paesi, alcune classi della materna avevano fino al 99 per cento di bambini stranieri, i bambini sono figli degli operai di Fincantieri quasi tutti bengalesi, non parlano italiano e hanno diverse problematiche.Adriano Zonta, segretario Flc Cgil, spiega: “il tutto è stato inserito in un regolamento modificato all’ultimo momento nella totale inconsapevolezza delle famiglie che si sono viste i figli esclusi. Nella Costituzione italiana i minori devono essere tutelati di là della distinzione di sesso, di razza e di religione. Questo accordo lede i diritti dei bambini. Noi non stiamo facendo una battaglia per gli stranieri: escludere 60 bambini dalla scuola dell’infanzia significa tra tre anni avere degli allievi alla primaria che non conosceranno l’italiano. È un problema di tutti”.

In Italia ci sono tante realtà che hanno problemi simili, ma al contrario del sindaco di Monfalcone, alcuni amministratori locali hanno cercato di risolverli in modo diverso. E’ il caso, per esempio, di Zingonia (territorio della Bergamasca che comprende cinque comuni), dove lo scorso anno il sindaco leghista Silvano Zanoli, ha creato una scuola delle arti per gli stranieri. Zanoli, eletto nel Comune di Verdellino, dove il 75% dei bambini della materna non è italiano, all’epoca, dichiarò: «Qui non puoi fare l’ideologo, proclami e slogan sono inutili, bisogna guardare al concreto per dare risposte». E le sue risposte sono state quelle di creare una scuola capace di aggregare attraverso l’arte. ‘Un luogo dove imparare a suonare uno strumento, a cantare e dipingere, ma anche modellare un vaso o realizzare un graffito con le bombolette spray.

Soprattutto, un luogo per promuovere l’integrazione delle nuove generazioni di Zingonia.’ Il progetto della nuova scuola delle arti, prevede un edificio a fianco delle scuole medie. Per il sindaco di Verdellino Silvano Zanoli è una scommessa sul futuro: «Si chiamerà International school of arts — spiega, chiarendo il motivo del nome —. International non è la scuola, ma sono i ragazzi che la frequentano. Qui in paese abbiamo oltre 60 nazionalità. Una realtà ormai consolidata con cui bisogna convivere e costruire».  «Quando ci si trova ad amministrare un paese come questo — dice — devi mettere in pratica tutto quello che è possibile, ogni giorno al limite delle normative e delle leggi.

Qui non puoi fare l’ideologo, o quello che lancia proclami e slogan, bisogna per forza guardare al concreto per dare risposte. Essere severo con chi sgarra, ma tendere la mano a chi cerca di integrarsi». La nuova scuola servirà innanzitutto a questo: dare un risposta alle nuove generazioni di Verdellino e Zingonia. Le scuole del paese, infatti, vedono crescere di anno in anno gli studenti. Qui la crisi demografica non si sente e sono gli stranieri a riempire le culle. Alla materna oltre il 75% dei bambini non è italiano, percentuale che scende a poco meno del 60% alle elementari e si assesta tra il 30 e il 40% alle medie. «La nuova scuola delle arti — chiarisce il sindaco — fornirà i laboratori agli studenti e nel pomeriggio si aprirà a tutti i ragazzi in primis con il supporto di Musincanto, la scuola di musica nata 3 anni fa proprio con l’intenzione di offrire un luogo d’aggregazione». Azioni e idee come quelle del sindaco Zanoli, indicano che un’ alternativa esiste e potrà offrire vantaggi a tutti i cittadini, italiani e stranieri, anche a lungo termine.

Autore Roberta Lerici

CRONACA

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intervista tratta da Corriere .  Altre fonti

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