All’Allerta Meteo fa eco l’allerta politica: Brasile, Germania e l’immancabile “casa nostra”

“Mala tempora currunt, sed peiora parantur” dice da sempre l’homo sapiens e, a dire il...

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“Mala tempora currunt, sed peiora parantur” dice da sempre l’homo sapiens e, a dire il vero, l’attualità di sempre mai l’ha smentito ed anche oggi siamo sempre allo stesso concetto anzi, OGGI, inteso in senso stretto come Lunedì 29 ottobre 2018, si sommano Allerta meteo e quelle politiche.

Vediamole:

Per l’Allerta meteo, vi rimandiamo ai link sul fondo per tutte le informazioni dell’ultimo momento per cui passiamo direttamente a quelle politiche partendo con il Brasile dove, il candidato populista di estrema destra, Bolsonaro, ha vinto il ballottaggio delle presidenziali con oltre il 55% dei voti: “cambieremo il destino del paese” ha detto.

Immediatamente si è fatta sentire la parte nera dell’italico governo gialloverde che, tramite il suo ministro prezzemolino di riferimento, all’anagrafe Salvini, che corre a lanciare il suo messaggio di congratulazioni non resistendo ad auto-crearsi altro merito verbale (tanto le chiacchiere nulla costano ma spesso rendono, e tanto, soprattutto con il popolo italiota) per cui ci tiene a dire, a propagandare: “ora chiederò che ci rimandino Battisti”.

Restando nell’ovvio, non potevano mancare anche le congratulazioni di Trump: “lavoreremo insieme – dice il presidente americano.

In Germania invece, la CDU della Merkel è in forte calo alle elezioni regionali dell’Assia – vi governava dal 1999 – dove ha perso circa 10 punti, tali quanti ne ha persi anche il Partito Socialdemocratico SPD. Per contro, c’è stato un nuovo Trionfo dei Verdi e dell partito di estrema destra tedesco AfD che hanno invece guadagnato circa 9 punti percentuali ciascuno.

I Verdi hanno dunque confermato il grande progresso già previsto dai sondaggi e l’AfD entrerà per la prima volta nel parlamento dell’Assia, che fino a oggi era l’unico dei sedici stati federali in cui non era ancora riuscito a far eleggere dei deputati: in Germania a livello statale la soglia di sbarramento per i partiti è del 5 per cento e, nel 2013, Alternative für Deutschland aveva preso soltanto il 4 per cento dei voti. Qualunque cosa decideranno di fare i Socialdemocratici, per Angela Merkel la situazione è comunque molto complicata e, secondo quanto dice lo Spiegel, la cancelliera tedesca avrebbe deciso di lasciare la guida del suo partito quest’anno alla fine del mandato: dice anche che non si candiderà a dicembre per un nuovo incarico.

Passando ora alla politica italiana, troviamo i 5 stelle nella bufera per il sì al gasdotto in Puglia e con il premier Conte che fa quadrato dicendo: chi dice che non ci sono penali non conosce la legge. Ma oggi c’è un’altra prova importante per il partito di Di Maio. A Torino, in consiglio comunale, viene votato una mozione contro l’alta velocità in Valsusa e qui si rivede qualche scintilla con Salvini che, invece, vede bene anche questa.

Come finirà? Il tempo ce lo dirà. Intanto si preparano tante pillole gialle e pillole verdi, con tanti bottiglioni d’acqua (per ora, in attesa del ritorno all’olio di ricino) per mandarle giù. Attivati anche gli spennellatori con i loro secchi di bronzo, e pennelli per ridare qualche nuova mano laddove si sta sgretolando.

E noi? Noi continuiamo a recitare il nostro mantra e a dire: Io speriamo che me la cavo

EDITORIALI • POLITICA

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