Il Provveditore Anello e la Prof. Dell’Aria

Il Provveditore agli Studi di Palermo, il dott. Marco Anello, ha dichiarato di aver agito...

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Il Provveditore agli Studi di Palermo, il dott. Marco Anello, ha dichiarato di aver agito secondo giustizia e coscienza nei confronti della professoressa sospesa per 15 giorni dall’insegnamento.

Monta in queste ore la polemica nella società italiana sulla sanzione comminata a Palermo, alla professoressa Dell’Aria per un lavoro di ricerca presentato dai suoi alunni. Ultimo ad intervenire il Provveditore agli Studi di Palermo, dott. Marco Anello, dopo che il Ministro dell’Istruzione, on. Marco Bussetti, ha dichiarato che il provvedimento disciplinare non è partito dal suo ministero bensì è atto autonomo degli uffici provinciali, all’uopo proposti in questi casi, secondo normativa vigente.

Precisa ancora il Ministro che per sanzioni al di sotto dei dieci giorni, la competenza è del dirigente scolastico (il preside, per capirci), per sanzioni ritenute di maggior gravità l’Istituto demanda tutta la vicenda all’ufficio provinciale per i provvedimenti disciplinari. Quindi la competenza passa al provveditore che indaga e decide. Ecco perché è stato chiamato in causa ed invitato ad esprimere le sue motivazioni. Egli dichiara di conoscere “le carte a menadito” e di avere agito secondo giustizia e coscienza. Non lo mettiamo in dubbio. Ma prima di dare in pasto alla gogna mediatica una professoressa di 63 anni, con 40 anni di insegnamento, forse, oltre “le carte” sarebbe stato meglio farci anche qualche parola di persona con la profe interessata ed “incriminata”, per cercare di capirne le motivazioni e lo spirito della sua azione didattica. Ne sarebbe potuto venir fuori un comunicato di dissociazione della scuola come istituzione e precisare che le opinioni espresse non erano quelle dell’Istituto Vittorio Emanuele III, ma quelle degli autori del video contestato. La professoressa Dell’Aria – in quella sede – avrebbe potuto precisare anche lei la sua libera opinione e posizione, in merito ai fatti contestati.

Nel modo in cui è stato gestito, invece, il provvedimento agli occhi dei molti suona molto punitivo e porta il forte sentore della censura. A noi risulta che le idee non si censurano affatto e siamo del parere che la Scuola debba essere una libera palestra di libere idee.

Ciliegina sulla torta: anche il Ministro si è fatto “mandare le carte” per darci un’occhiata, sempre precisando che la competenza resta degli Uffici periferici del Ministero. È vero che le norme sono norme e vanno rispettate, nelle loro precise procedure. Senza strappi. Ma nulla vieta ad un Ministro di incontrare una insegnante che si trova nell’occhio del ciclone, pur dichiarandosi in buona fede. Ci torna in mente l’ineffabile don Abbondio, che lagnandosi tra sé e sé del Cardinale Borromeo, si lancia a dire che “un vescovo dei suoi curati dovrebbe esserne geloso, come della pupilla degli occhi suoi”. Ecco un bell’esempio di come un governante si dovrebbe comportare con i suoi sottoposti, essere loro vicino e capirne le motivazioni per affiancarli e sostenerli. Non solo per stigmatizzare, sanzionare e punire. Un ministro, dei suoi docenti “dovrebbe esserne geloso, come della pupilla degli occhi suoi”, e non dovrebbe fare solamente il puro funzionario ligio alle mere “carte”, ma farsi carico anche della relazione umana nei casi che presentano criticità, come questo.

L’unico che ha capito l’antifona è ancora il dritto ministro Salvini, che ben consigliato, si è scaltramente offerto di incontrare la profe contestata. Egli così apparirà magnanimo; la competenza non è del suo dicastero per cui formalmente se ne tirerà fuori egregiamente ed intanto si sarà fatta un’altra bella pagina di pubblicità sui media e sui social. Lasciando tutti con un palmo di naso. E scusate se è poco.

Restiamo tutti in attesa di conoscere la natura e gli esiti di questo annunciato incontro. Intanto pero non possiamo fare a meno di constatare che il tritacarne mediatico ormai è inesorabile, e macina tutto e tutti, pur di ottenere e mantenere una manciata di visibilità, anch’essa mediatica. Ed a qualsiasi costo.

Dio salvi l’Italia

Carmelo Toscano

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