Europarlamento. Critiche a Conte: “burattino di Salvini e Di Maio”

Giuseppe Conte, in un aula semivuota nel suo esordio alla plenaria dell’europarlamento, si ritrova esposto...

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Giuseppe Conte, in un aula semivuota nel suo esordio alla plenaria dell’europarlamento, si ritrova esposto ad un vero processo da parte di Socialisti, Liberali e Popolari che lo accusano di essere un: “burattino di Salvini e Di Maio”.

Europarlamento. Critiche a Conte: “burattino di Salvini e Di Maio”

Dopo che il premier Conte, nel suo lungo primo intervento nell’aula semivuota dell’europarlamento di Strasburgo, aveva sferzato l’Europa, ecco aprirsi un concitato dibattito che si trasforma in un ‘j’accuse’ mosso dalle tradizionali forze politiche europee, Popolari, Socialisti, Alde e Verdi tanto che il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha dovuto più volte richiamare gli eurodeputati ad usare “un linguaggio adeguato”, ricordando che il tema del giorno non era fare il processo al governo italiano ma parlare del futuro dell’Europa.

Conte aveva esordito annotando che nel corso degli anni l’Europa si è, a suo giudizio, allontanata dal popolo per cui va rifondata per renderla “più giusta, solidale e democratica” ponendo poi l’accento anche sull’immigrazione, rinnovando l’appello a favore dell’attuazione della conclusioni del Consiglio europeo di giugno, e di una redistribuzione equa e obbligatoria dei migranti,

A tutto questo ha fatto subito seguito un concitato dibattito nel quale l’attacco più duro è stato mosso dal capo delegazione dei liberali dell’Alde Guy Verhofstadt che, in un intervento tutto in italiano, lo ha attaccato esordendo con un:

“Per quanto tempo ancora sarà il burattino mosso da Di Maio e Salvini?”

“Io amo l’Italia ma oggi mi fa male vedere la degenerazione politica di questo Paese, iniziata 20 anni fa con Berlusconi e peggiorata con questo governo”.

L’Italia, ha proseguito Verhofstadt, “è diventata il fanalino di coda dell’Europa. Un governo odioso verso gli altri stati membri, con Di Maio e Salvini veri capi di questo governo” per cui, su loro input, ha “impedito la unanimità sul Venezuela sotto pressione di Putin”.

E poi, rincarando la dose, aggiunge:

“Salvini si è specializzato nel bloccare porti ai migranti ma blocca anche una riforma europea di Dublino e di una politica dei confini europea. Il vostro governo non ha una strategia per la crescita ma solo una tattica per farvi rieleggere con regali e debiti. Di Maio sta abusando del suo ufficio incontrando un movimento sì popolare ma oggi dominato da un gruppo di demolitori che distruggono tutto, guidato da Chalencon, che ha chiesto un colpo di stato militare contro il presidente dell Repubblica. Per quanto tempo ancora sarà il burattino mosso da Di Maio e Salvini?”.

Conte, indubbiamente colpito e sferzato dall’accusa, replica che alcuni interventi “non andrebbero commentati”, perché, dice visibilmente alterato, “non offendono solo il sottoscritto ma l’intero popolo che rappresento”.

“Un capogruppo ha detto del burattino a chi rappresenta il popolo italiano: io non lo sono e non mi sento. Sono orgoglioso di interpretare la voglia di cambiamento del popolo italiano. Forse i burattini sono quelli che rispondono a lobby, gruppi di potere e comitati di affare”.

Altro punto che gli rinfacciano è il fuorionda con Angela Merkel ed anche a questo Conte non ci stae replica:

“Mi è stato detto, e anche qui esuliamo dal dibattito franco, aspro e politico, che mi dovrei vergognare per un frammento di conversazione origliato illegittimamente tra me e la cancelliera Merkel. Vorrei ricordare a chi ha osato vergognarsi pubblicamente per mio conto che forse c’è stato in passato un esponente di un partito che ha ben altri record rispetto alla cancelliera Merkel in termini di apprezzamenti. Forse allora non ci si è vergognati”

riportando così la memoria alla famosa battuta sulla cancelliera tedesca attribuitta a Silvio Berlusconi.

Ma le critiche non si sono fermate solo al battibecco con il capo delegazione dei liberali dell’Alde Guy Verhofstadt, e si sono allargate, diventando un coro di accuse, anche agli altri gruppi che lo incalzano su più punti come, ad esempio, fa il leader dei Popolari Manfred Weber che, oltretutto, prima aveva avuto un colloquio riservato con lui ma che in alula lo critica, come Verhofstadt, per la posizione italiana sul Venezuela:

“Guaidó – dice – ha chiesto all’Italia di riconoscerlo, io penso che dovreste rispondere a Guaidó se pensate che debba esserci un approccio comune europeo”

Anche il capogruppo dei Socialisti e democratici, Udo Bullmann non fa mancare la sua critica e, rincarando anche lui la dose, passa al problema migranti sul quale afferma:

“sono gli amici di Salvini che non vi aiutano, Viktor Orban, Jaroslaw Kaczynski e Sebastian Kurz”

Critiche anche dal Verde Philippe Lamberts, secondo cui il governo M5s-Lega fa dei migranti il “capro espiatorio di tutti i mali dell’Italia”.

Nel bailame dello scontro non poteva mancare l’intervento di Salvini (per altro direttamente chiamato in causa come anche Di Maio, che però continua ad essere latitante) che, dalla Svizzera dove si trovava, parte subito all’attacco in una sua immediata difesa di Conte dichiarando, a modo suo:

“Che alcuni burocrati, complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare il presidente del Consiglio, il governo e il popolo italiano è davvero vergognoso. Le elite europee contro le scelte dei popoli. Preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini italiani finalmente manderanno a casa questa gente”.

Eppure la giornata a Strasburgo era iniziata nel segno del disgelo con un incontro bilaterale con Jean-Claude Juncker definito da entrambe le parti buono e costruttivo

Comunuqe, al termine del concitato dibattito, nessuno si esime dalla solita sceneggiata del saluto con foto di rito con i parlamentari europei italiani.

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