Se il teatro lo riempie il Maurizio Costanzo Show e parzialmente senza mascherine il Dpcm non vale

Se il teatro è sponsorizzato da icone in grazia, il Dpcm non vale. Se uno...

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Se il teatro è sponsorizzato da icone in grazia, il Dpcm non vale. Se uno Stato differenzia i cittadini secondo appartenenza non è serio.

Lunedì 26 ottobre, quindi dopo il Dpcm del 24, quando già era partita la chiusura di teatri, sale per concerti e cinema per via delle norme anticovid, nella prima puntata del nuovo ciclo del Maurizio Costanzo Show – registrata lunedì 26 ottobre e poi nella tv in differita il 27 – il programma è andato in onda su Canale 5 da un teatro di tutta evidenza pieno.

La gente era seduta una accanto all’altra e neanche alternata.

Alcuni del pubblico in sala erano senza mascherine come si rileva dalle foto ed erano occupate tutte le poltroncine, separate da divisori in plexiglas.

Una situazione che ha innescato legittime polemiche sui social, dove più di un utente si è chiesto come fosse possibile.

La puntata in questione del “Maurizio Costanzo Show” era dedicata al giornalismo e all’informazione. La 39esima edizione del talk show ha visto avvicendarsi, tra gli altri, sul palco Enrico Mentana, Massimo Giletti, Myrta Merlino, Giovanna Botteri e Nicola Porro. L’intervista one to one è invece con il sindaco di Roma Virginia Raggi.

Eloquente che i presenti sul palco non abbiano fatto rilevare la possibile violazione di legge che c’erano in sala, mentre sui quotidiani, in tv, nei talk show e tg, si affastellano le raccomandazioni ai cittadini di rispettare le forzose regole del Dpcm.

La trasmissione ha precisato che tutti, ospiti e pubblico, erano stati sottoposti a test sierologico e in sala divisi da plexigas. Ma sul palco il distanziamento era minimo e nessuno indossava la mascherina.

il Coordinamento StaGe!, che vede insieme oltre 50 associazioni della filiera delle piccole imprese della musica, formazione, tecnici, scuole, spazi, strumenti, negozi e spettacolo dal vivo si pone e pone la domanda sul perché non si possa fare altrettanto “Con gli stessi accorgimenti”, per tutti gli altri teatri, le sale da concerti e i cinema.

“Chiediamo di prendere in esame quanto realizzato al Maurizio Costanzo Show e di vedere se si può proporre nella massima sicurezza nei teatri, nelle sale da concerti e nei cinema del nostro paese per potere dare un barlume di speranza di ripartenza magari tra un mese – o anche prima, in caso – quando si ripartirà in pieno il 25 novembre a tutto il settore” viene detto in un comunicato.

L’opinione.

Ancora una volta appare significativo come lo Stato e tutta una certa trasversale corte, continuino a fare annosa retorica. Lo Stato italiano si dimostra ancora una volta tronfio con i cittadini e compiacente verso se medesimo e rispettivi vari seguiti. Lo Stato italiano si dimostra, come da decenni, dagli scranni più alti fino all’ultimo sgabello, di non essere serio.

Adduso Sebastiano

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