Tanto su Luca Traini, niente sulle vittime: le loro storie e i loro volti

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“È passato anche l’ultimo Tg e del terrorista di Macerata sappiamo anche dove si allenava, eppure ancora nessun nome, volto o storia è uscita sulle vittime, che si continuano a chiamare tutti ‘stranieri’. Stranieri, stranieri. Ma quanto vi costa presentarceli nella loro umanità?”, questa la denuncia della giornalista Karima Moual su Twitter.

 

E’ vero l’attenzione data alle vittime è nulla rispetto a tutto il resto: la contrapposizione Salvini-Saviano, il dibattito tra chi parla di attacco terroristico e chi di follia, la discutissima scelta di Forza Nuova di schierarsi dalla parte di Luca Traini.

Ma  degli “stranieri” cosa sappiamo? Chi sono le vittime di questo attacco terroristico? Cosa pensano dell’accaduto?

Abbiamo la testimonianza di Godson, giovane nigeriano scappato all’agguato, riportata da Repubblica: “Ero insieme a una donna e a un altro ragazzo (tutti africani, ndr). Abbiamo sentito gli spari, almeno tre, e ci siamo rifugiati in Comune. Nella fuga però lei è stata colpita al torace, lui invece al collo. Io mi sono salvato”. Questa la dichiarazione dell’uomo mentre lasciava l’ospedale di Macerata.

Inoltre il Corriere di Viterbo ha riportato la video-intervista del Portavoce della Comunità d’immigrati di Macerata.  Un uomo distinto, con cappottino, camicia e cravatta che ai loro microfoni ha detto: “Dobbiamo essere tutti uniti. I politici non devono mettere benzina sul fuoco, ma lavorare con calma per mettere fine a questo momento così drammatico. Non dobbiamo farci vincere dal terrore”.

E’ stata raccolta anche la testimonianza di Gideol, un ragazzo di 25 anni, una delle sei vittime del raid razzista. In Italia da tre anni, impiegato in un supermercato, parla da un letto di ospedale: “Ero in bici, erano circa le 10 quando ho sentito per la prima volta lo sparo e l’ho visto arrivare, ho sentito un altro sparo e mi ha colpito a una gamba. Ho gridato, ho gridato sino a che sono arrivato alla fermata dell’autobus dove alcune persone mi hanno portato in ospedale. Qui non ho mai avuto problemi di ostilità contro noi stranieri. Non ho mai avuto problemi con nessuno, credo che quest’uomo ci abbia sparato per via della ragazza morta”

Intanto Luca Traini, il 28enne che ha sparato contro un gruppo di immigrati è in isolamento nel penitenziario di Montacuto dov’è rinchiuso il nigeriano accusato dell‘omicidio di Pamela Mastropietro.

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