Ecco chi era Ali Sonboly: paranoico e vittima di bullismo

Dopo una serata di terrore ed una notte di incertezze, in mattinata abbiamo appreso, come...

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Dopo una serata di terrore ed una notte di incertezze, in mattinata abbiamo appreso, come già espresso nell’articolo di questa mattina: “Monaco: è stato un atto di bullismo, dicono!“, che  a seminare morte e terrore ieri sera a Monaco e a tenere sotto scacco un’intera città e la teutonica “polizei” nonché il famoso GSG 9 (abbreviazione dal tedesco Grenzschutzgruppe 9, un corpo d’élite anti-terrorismo e operazioni speciali della Repubblica Federale Tedesca, appartenente alla Bundespolizei, la polizia federale tedesca), sarebbe stato (e bastato) solo un 18enne iraniano-tedesco, Ali Sonboly, poi suicidatosi, che avrebbe agito rispondendo ad un suo disagio per angherie subite o terrorismo.

Restava da approfondire la conoscenza di chi era Ali Sonboly e lo facciamo ora con le informazioni che ci fornisce l’agenzia Ansa.

Ecco chi era Ali Sonboly: paranoico e vittima di bullismo.

Un suo ex compagno dietro anonimato rivela: “Facevamo sempre mobbing contro di lui, prometteva di ucciderci”

Un killer solitario. Un ragazzo in terapia per disturbi psichici e vittima di bullismo. E’ questo il profilo di Ali Sonboly, il 18enne tedesco-iraniano che ha compiuto la strage del McDonald’s al centro commerciale Olympia. Nessun legame con l’Isis, invece un’ossessione contro i giovani colpevoli di averlo vessato negli anni del liceo e una sorta di ammirazione per le stragi come quella della scuola di Winnenden, vicino Stoccarda (15 morti) e gli assassini come Andres Breivik, l’uomo che proprio 5 anni fa nell’isola di Utoya, davanti a Oslo, ha ucciso a sangue freddo 69 ragazzi (e altre 8 persone con una bomba in città).

Sonboly viveva con i genitori nella periferia della città a Maxvorstadt, casa che è stata perquisita intorno alle due dalla Polizia. Aveva trascorso molto tempo davanti al pc utilizzando giochi di sparatorie. Nell’abitazione dell’autore della strage, oltre a materiale su stragi, é stato trovato anche un libro dal titolo ‘Furia nella testa: perché gli studenti uccidono’.

Un anonimo suo ex compagno di classe ha rivelato in una ‘chat room’ che il 18enne prometteva “sempre” di “uccidere” i bulli che lo tormentavano. “Conosco questo cazzo di tipo si chiama Ali Sonboly. Era nella mia classe. Facevamo sempre del mobbing contro di lui a scuola. E lui diceva sempre che ci avrebbe uccisi”, recita il post.

Sconforto tra i vicini, ‘una famiglia perbene’ – ‘”Era un ragazzo davvero tranquillo, non lo ho mai visto arrabbiato”. Lo dice un vicino di casa che all’uscita del condominio viene fermato dai cronisti. L’uomo, che vuole restare anonimo, spiega che anche la famiglia non ha “mai creato problemi”. Nel Dachauer Strasse, una zona piuttosto benestante di Monaco, il giovane attentatore abitava in un edificio dell’edilizia sociale con altre famiglie con background migratorio. Frequentava la scuola – così i vicini – arrotondava consegnando i giornali. Suo padre è tassista, la madre commessa. La famiglia è anche composta da un fratello. E’ grande lo sconforto per gli abitanti della zona per il fatto accaduto ieri. “Vergognatevi”, dice un passante ai giornalisti che si trovano davanti all’abitazione.

vivicentro.it/cronaca – Chi era Ali Sonboly , il killer di Monaco

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