Battisti arrestato, Eduardo Bolsonaro scrive a Salvini: “Regalo in arrivo” (VIDEO)

Cesare Battisti, resosi latitante in Brasile da dicembre, dopo l’elezione di Jair Messias Bolsonaro (ex...

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Cesare Battisti, resosi latitante in Brasile da dicembre, dopo l’elezione di Jair Messias Bolsonaro (ex militare di estrema destra, esponente di spicco del PSL) è stato arrestato in Bolivia: barba finta, occhiali scuri per proteggersi dal sole, stava camminando per il centro di Santa Cruz della Sierra, la seconda città e capitale economica della Bolivia.

Agenti dell’interpol, attivati da investigatori italiani in Brasile, erano da tempo sulle sue tracce in Bolivia dove, per varie ragioni tra cui la vicinanza col Brasile, il fatto che ci sia un governo di sinistra (l’unico ormai assieme al Venezuela rimasto in Sud America) e un presunto rapporto di stima tra Battisti e il vicepresidente della Bolivia Garcia Linares dove lui aveva già cercato di scappare un anno e mezzo fa quando aveva capito che le sue protezioni politiche in Brasile stavano scemando, si supponeva che avesse trovato nuovo rifugio.

Ora scatterà immediata la richiesta di estradizione che arriverà sul tavolo del presidente Morales in virtù di un trattato esistente tra il Brasile e l’Italia e firmato nel 96 riaffermando così altro più antico risalente addirittura a fine Ottocento.

Dal clan del presidente brasiliano Bolsonaro arriva un messaggio diretto al vice premier Salvini:

“Avete visto il regalo sta arrivando, presto avrete Battisti”

Twitter di Jair Bolsonaro su cattura di Battisti

Un aereo del Governo italiano, con a bordo anche uomini dell’agenzia di intelligence che si occupa dell’ estero, è già decollato per la Bolivia dove l’arrivo è previsto per il pomeriggio di oggi (ora italiana).

Intanto però, fonti governative italiane sottolineano che questo non significa che poi ripartirà subito con Battisti, anche se qualcuno parla di oggi e domani:

“ci sono i passaggi tecnici e bisogna vedere se sarà subito estradato in Italia o passerà prima dal Brasile”.

Intanto si moltiplicano i commenti, per una volta unanimi e positivi da parte di ogni schieramento politico,  sia pur rovinati (come riportiamo a seguire) dal solito Salvini, ed ecco che subito, sul solito Facebook (diventato ormai la Gazzetta Ufficiale di questo governo) arrivano vari commenti.

Il primo è quello del ministro della giustizia Alfonso Bonafede che afferma:

“il mio pensiero va ai familiari delle sue vittime giustizia è fatta”.

“Ora sarà consegnato all’Italia e pagherà. Finisce così una lunghissima fuga. Il mio pensiero va ai familiari delle sue vittime: Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin, Andrea Campagna. A loro posso dire che, finalmente, giustizia è fatta!.

La tensione delle ultime ore e il dovuto riserbo possono lasciare spazio alla soddisfazione per aver raggiunto un risultato atteso 25 anni”.

Giustizia è fatta anche per Renzi:

“una bella notizia per tutti gli italiani senza distinzione politica ora sconti qui la sua pena”

Per quanto riguarda il Presidente del Parlamento Europeo e vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani: nessuna concessione va fatta.

Ovviamente non poteva mancare il vice premier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini che, postando sul social una foto di Battisti sovrastata la scritta la pacchia è finita, esprime tutta la sua soddisfazione scrivendo: “È un infame e un vigliacco, la pacchia è finita”

Salvini su Battisti, finita la pacchia“Ringrazio per il grande lavoro le Forze dell’Ordine italiane e straniere, la Polizia di Stato, l’Interpol, l’AISE e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti, un delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia, ma di finire i suoi giorni in galera.
Grazie di cuore al presidente Jair Messias Bolsonaro e al nuovo governo brasiliano per il mutato clima politico che, insieme a un positivo scenario internazionale dove l’Italia è tornata protagonista, hanno permesso questo successo atteso da anni, grazie alle Autorità boliviane e alla collaborazione di altri Paesi amici.
Il mio primo pensiero va oggi ai famigliari delle vittime di questo assassino, che per troppo tempo si è goduto una vita che ha vigliaccamente tolto ad altri, coccolato dalle sinistre di mezzo mondo. È finita la pacchia. #dalleparoleaifatti”

e poi, non riuscendo a contenere il suo essere con tutta la sua boria e lividezza, aggiunge:

“Spero che non ci sia qualche cantante, qualche politico o intellettuale” che sia dalla sua parte”.

E questo è per cui, questa volta, ai nostri soliti mantra di “Povera Patria” e “Io speriamo che me la cavo”, premettiamo il video realizzato con la bella voce di Tony Troja che si cimenta col rifacimento di una famossissima canzone di Claudio Baglioni realizzato da Luca Bottura:

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