Verso il Metaverso: come cambierà il mondo del lavoro?

Il Metaverso condizionerà coinvolgerà anche il mondo del lavoro nel giro di cinque anni non vivremo più in una società dei social media

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Il metaverso condizionerà la vita quotidiana e coinvolgerà anche il mondo del lavoro.

Un recente annuncio di Mark Zuckerberg ha fatto il giro del mondo in brevissimo tempo. Il gruppo Facebook cambierà nome e diventerà “Meta”. Questo cambio corrisponde a una nuova visione imprenditoriale, che mira a rivoluzionare dal profondo il nostro approccio alla rete. Secondo il patron di Facebook, nel giro di cinque anni non vivremo più in una società dei social media, ma nella società del “metaverso”. Stando alle previsioni di Meta, il metaverso raggiungerà più di un miliardo di persone in un decennio e nei prossimi anni creerà milioni di posti di lavoro. Così, il termine “metaverso”, in breve tempo, è diventato uno dei trending topic del momento. Cosa si intende per metaverso e perché influenzerà così profondamente il mondo del lavoro su scala globale?

Origine della parola Metaverso

La parola “metaverso” non è una novità. È stata coniata nel 1992 dallo scrittore statunitense Neal Stephenson. Nel romanzo “Snow Crash” i protagonisti si muovono in un mondo virtuale che prende proprio questo nome. Il metaverso è un ambiente digitale che riproduce in modo realistico la realtà, permettendoci di avere interazioni sociali e di visitare luoghi virtuali grazie a degli appositi visori. L’idea di questa dimensione virtuale alternativa alla realtà è diventata in breve tempo un elemento ricorrente della letteratura cyber-punk e di tante opere futuristiche e distopiche, anche nel cinema e nei videogiochi.

Facebook e il Metaverso

Il metaverso di Zuckerberg promette di rivoluzionare il nostro mondo di vivere le relazioni sociali, il nostro tempo libero e, soprattutto, il nostro lavoro. Addio al lavoro da remoto come lo abbiamo conosciuto, alle call che saltano continuamente e alle immagini sgranate. Questa dimensione lavorativa risulta molto stressante e innaturale per l’essere umano. Le persone hanno bisogno di ritrovarsi al centro di un ambiente sociale complesso, in cui ognuno comunica in modo spontaneo e articolato.

Il Metaverso condizionerà la vita quotidiana

La realtà virtuale ci viene molto incontro in questo senso e l’idea di ricreare virtualmente una dimensione sociale umana autentica non è di certo una novità. Ad esempio, già da molti anni le grandi piattaforme online dedicate al gioco investono in questo senso. Il gioco ha una dimensione sociale molto forte, gli utenti cercano l’atmosfera di un casinò, vogliono guardare chi è seduto al tavolo con loro. Nel poker l’osservazione del volto degli avversari fa la differenza. Streaming e realtà virtuale permettono di ricreare atmosfere sempre più realistiche, vicine alla nostra esperienza quotidiana.

Proprio seguendo questi principi, nel metaverso non lavoreremo più in una dimensione virtuale bidimensionale. Ci muoveremo in uno spazio tridimensionale attraverso degli avatar, in quello che viene definito un nuovo “internet incarnato”. Basterà indossare un visore per ritrovarsi in un ufficio virtuale a comunicare direttamente con i nostri colleghi, o meglio, con i loro avatar. Non importa dove ci troviamo, grazie a questa tecnologia in qualsiasi momento del giorno potremmo avere accesso al nostro ufficio. Diventerà semplicissimo confrontarsi con i colleghi, tutti i nostri lavori verranno salvati in cloud. Potremo visionare progetti realizzati direttamente con la realtà virtuale e diventerà anche molto più semplice mostrarli ai clienti.

Ad esempio, un progettista potrà far camminare virtualmente i suoi clienti in una casa appena disegnata e ricreata virtualmente. Diventerà più facile far comprendere la portata e la peculiarità di ogni progetto. Aumenterà così la consapevolezza di chi compra e crescerà la soddisfazione del cliente.

Diverse società hanno già utilizzato tecnologie come la realtà virtuale o aumentata per assicurare acquisti più sicuri, una su tutte Ikea. Da quando le persone possono inquadrare la stanza che vogliono arredare con il loro smartphone, disponendoci virtualmente i diversi mobili in catalogo, è diminuito significativamente il numero dei resi in magazzino. La realtà virtuale aiuta molto gli acquisti.

Passeremo quindi le nostre giornate indossando un visore VR calato sul volto? No, probabilmente no. Il metaverso prevederà una fruizione tradizionale, attraverso lo schermo 2D che tutti conosciamo e diverse applicazioni di realtà aumentata che funzionano con un semplice smartphone. Negli ultimi anni Facebook ha investito molto sullo sviluppo di visori VR, ma la strada da fare per raggiungere la commercializzazione di massa è ancora lunga.

L’annuncio di Facebook

Nel frattempo, Facebook dichiara di aver creato più di 10.000 nuovi posti di lavoro. Il 20% della forza lavoro di Menlo Park oggi è impiegata nei Facebook Reality Labs. Non solo, ma l’intenzione è quella di assumere altri 10.000 lavoratori in Europa per implementare la nuova piattaforma di calcolo del metaverso. Non solo, ma si prevede che il metaverso genererà un indotto ancora più grande, coinvolgendo molti giovani lavoratori, provenienti da ogni parte del mondo. Al momento queste restano solo dichiarazioni, ma è evidente che grandi cose bollono in pentola a casa Meta. Il mondo della rete segue con interesse.

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https://cdn.pixabay.com/photo/2016/12/29/12/27/cyber-glasses-1938449_960_720.jpg – Fonte: Pixabay Autore: pixel2013

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