Nel primo trimestre 2019 ci sono stati +240 mila contratti di lavoro stabili

Nel primo trimestre 2019 positivi i contratti a tempo indeterminato. Frenano quelli a termine. Cresce...

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Nel primo trimestre 2019 positivi i contratti a tempo indeterminato. Frenano quelli a termine. Cresce ad aprile la cassa integrazione.

Nel primo trimestre 2019 ci sono stati +240 mila contratti di lavoro stabili

Da dopo l’entrata in vigore del Dl 87/2018 coordinato con la legge di conversione L.96/2018 entrato in vigore il 12 agosto 2018 cosiddetto decreto Dignità, raddoppiano i contratti a tempo indeterminato, soprattutto grazie alle trasformazioni dei rapporti di lavoro precari in stabili.

Nel frattempo frenano i contratti a termine e cresce ad aprile il ricorso alla cassa integrazione. In forte calo i contratti di somministrazione (Il contratto di somministrazione di lavoro è un particolare rapporto di lavoro, che si caratterizza per il coinvolgimento di tre soggetti: un’agenzia per il lavoro (somministratore), il lavoratore che è assunto e retribuito dal somministratore per svolgere attività presso, l’utilizzatore), ove la variazione netta dei rapporti di lavoro di questo tipo è stata nel primo trimestre 2019 pari a 34.279 unità contro le 66.350 dei primi tre mesi del 2018.

I nuovi contratti a tempo indeterminato nei primi tre mesi del 2019 sono stati 390mila contro i 352mila del periodo gennaio-marzo 2018, mentre la variazione netta dei contratti stabili (cioè la somma di assunzioni e trasformazioni meno le cessazioni) risulta positiva per 241.147 contratti, +126,3% sui primi tre mesi dello scorso anno. In assoluto, la variazione netta dei rapporti di lavoro di tutte le tipologie mostra un saldo positivo di 343mila, contro i 406mila dello stesso periodo dell’anno prima.

Nel corso degli ultimi dodici mesi si è registrata però una inversione di tendenza fra l’andamento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e quello del tempo determinato. In particolare, mentre il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passato da -57mila (fine marzo 2018) a +324mila (fine marzo 2019), quello dei rapporti a tempo determinato è passato da +346mila a -90mila. Anche il saldo annualizzato dei rapporti di apprendistato risulta positivo per 80mila unità.

A marzo 2019, segnala sempre l’Inps, sono state presentate un totale di 105.066 domande di disoccupazione, segnando una flessione del 2% rispetto al mese di marzo 2018, quando le domande erano state 107.240.

Il numero di ore di cassa complessivamente autorizzate in aprile è stato invece pari a 25,4 milioni, in aumento del 30,5% rispetto allo stesso mese del 2018, quando le ore autorizzate erano state 19,4 milioni.

“Mese dopo mese i dati sul mondo del lavoro mi rendono più orgoglioso di quanto stiamo facendo. Oggi l’Inps conferma ancora una volta il decollo dei contratti stabili (+324 mila a marzo 2019 rispetto ai -56 mila di marzo 2018), favoriti anche dalle centinaia di migliaia di trasformazioni dei contratti a termine (+75,5%)”. Ad affermarlo è il ministro del lavoro, Luigi Di Maio, in un post su Facebook “Se poi guardiamo ai primi tre mesi del 2019, cioè da quando la nostra manovra è entrata in vigore, il saldo tra attivazioni e cessazioni di contratti stabili – ha aggiunto – è stato di +241 mila contro il +106 mila dello scorso anno. Un aumento del 126%”. E aggiunge <<non dimenticatevi mai di chi nei mesi scorsi mi ha chiamato ministro della Disoccupazione solo perché con il decreto Dignità avevo osato mettere fine all’abuso dei contratti precari. Attaccavano me ma il vero obiettivo eravate voi: volevano convincervi che vivere di contratti a termine è possibile, che bisogna farci l’abitudine perché così va il mondo e non si può tornare indietro. E invece stiamo dimostrando che il Jobs Act era una scelta politica ben precisa e che la stabilità del posto di lavoro è ancora un valore fondamentale da tutelare. Solo così potremo arginare due fenomeni odiosi che hanno colpito il nostro Paese nell’ultimo decennio: la cosiddetta “fuga dei cervelli”, che distrugge famiglie ed esporta altrove competenze fondamentali, e il calo della natalità, che mina alle fondamenta le nostre prospettive di crescita future>>. Di Maio ha poi assicurato che la situazione continuerà “a migliorare nei prossimi mesi, quando anche i livelli occupazionali aumenteranno a ritmi più elevati grazie alla spinta economica del Reddito di Cittadinanza, al decreto Crescita e al pacchetto da 500 milioni di euro per gli investimenti locali che abbiamo approvato grazie al ministro Riccardo Fraccaro. Questa è la differenza tra chi le cose le dice e chi le cose le fa”.

Intanto si è in attesa del concorso per le assunzioni dei tremila navigator, le persone che dovranno assistere tecnicamente ì centri per l’impiego nella guida dei beneficiari del Reddito di cittadinanza verso la ricerca di un’occupazione. Al riguardo, hanno scioperato i lavoratori di Anpal Servizi (una società per azioni totalmente partecipata del Ministero dell’economia e delle finanze e vigilata dal Ministero del lavoro e delle politiche che, tra l’altro, mette a disposizione delle Regioni la lista dei richiedenti il Reddito di Cittadinanza ammessi al beneficio e che possono sottoscrivere un patto per il lavoro) e a cui i navigator stessi faranno riferimento. I 650 precari dell’Agenzia chiedono infatti la stabilizzazione per tutti loro.

Adduso Sebastiano

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