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Home » Il Podio Gialloblù di Paganese – Juve Stabia 4 – 3

Il Podio Gialloblù di Paganese – Juve Stabia 4 – 3

di Raffaele Izzo
7 Febbraio 2016
in Juve Stabia
A A
Juve Stabia Podio giallo blu

Juve Stabia Podio giallo blu

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Dopo quello con l’Ischia, anche il derby con la Paganese diventa per la Juve Stabia una partita pazza. A Pagani il match finisce 4 – 3 per i padroni di casa ma le Vespe recriminano per due calci di rigore falliti.

Campionato Lega Pro, Girone C, 07/07/16, Paganese – Juve Stabia 4 – 3

Leggianche

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PODIO

Medaglia d’oro: a Francesco Nicastro, che scova due perle che illuminano il derby tra Paganese e Juve Stabia. L’attaccante siciliano è l’unico tra gli undici titolare ad avere qualche idea in tutto il primo tempo ed affianca alla grinta la lucidità ed i colpi da genietto che più volte ha mostrato da quando veste la casacca gialloblù. Difficile dire quale tra le sue due prodezze sia la più bella; i due gol, diversi tra loro ma ugualmente spettacolari, tengono in vita la Juve Stabia costringendo agli applausi anche il pubblico di Pagani. La prima rete del numero 10 nasce da un sombrero sul difensore, cui l’attaccante fa seguire un pregevole destro da posizione defilata che sorprende Marruocco come il più beffardo colpo da biliardo. Il gol del 2 a 4 è frutto del famoso pizzico di pazzia proprio a tutti i grandi attaccanti, che spinge Nicastro ad impattare in sforbiciata mancina un cross teso di Contessa; la palla come una saetta finisce nel sette tra gli “ooohhh” di stupore di tutto il “Marcello Torre” di Pagani. Se reti così fossero state siglate in Serie A le vedremmo per settimane su Sky Sport o Mediaset Premium; questi gol sono l’ennesima dimostrazione delle enormi qualità della punta stabiese che, prima di chiunque altro, deve credere di più in se stesso.

Medaglia d’argento: a Sergio Contessa, il cui ingresso in campo cambia volto alla partita. Paradossi della attuale gestione tecnica (come poi analizzeremo) sono proprio giocatori come Contessa e Del Sante, considerati semi infortunati e convocati solo per fare gruppo, ma che in campo fanno vedere di stare molto meglio di chi, invece, in campo scende dal primo minuto. L’esterno mancino dopo il suo ingresso in campo diventa il padrone della fascia e salva in almeno due occasioni l’area stabiese dove gli attaccanti azzurrostellati sono pronti a battere a rete per la quinta volta. E ancora, Contessa sforna cross a ripetizione mettendo lo zampino sia nella seconda rete di Nicastro, che nel bel sinistro al volo con cui Del Sante rimette definitivamente in partita le Vespe. Se stava bene, perché non ha giocato dal primo minuto? (Parte 1)

Medaglia di bronzo: a Stefano Del Sante, attaccante vero schierato troppo tardi. Sì, è vero, Del Sante si è fatto ipnotizzare da Marruocco dagli 11 metri proprio quando il pareggio sembrava ad un passo, ma è lampante come l’attaccante ex Pavia abbia fatto da solo in 45 minuti quello che Diop non ha fatto in 90. Sponde, contrasti, tentativi dalla distanza, conclusioni dall’interno dell’area, gol: nella partita di Del Sante c’è tutto questo. Il centravanti entra in campo con la voglia di spaccare il mondo e centra un palo con un bellissimo sinistro al volo; dopo pochi minuti la punta replica la conclusione mancina volante aggiustando la mira di quel tanto che basta per sorprendere Marruocco e riportare i gialloblù a ridosso della Paganese. All’ultimo minuto Del Sante si guadagna anche il calcio di rigore che potrebbe portare al miracolo 4-4 ma Marruocco versione Buffon gli nega la rete del pari. A prescindere dall’errore dal dischetto, la prestazione di Del Sante è di assoluto valore e ci fa sorgere una ulteriore domanda: se stava bene, perché non ha giocato dal primo minuto? (parte 2)

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Nunzio Zavettieri che, purtroppo, scala nelle ultime settimane la classifica del contropodio fino a conquistarne la vetta. Il tecnico calabrese dimostra con le sue scelte quello che da un po’ avevamo intuito, cioè che in questo momento difficile è lui il primo ad aver perso lucidità e certezze. Innumerevoli gli errori commessi dall’allenatore, che si rende conto di aver sbagliato quando è troppo tardi per rimediare. Innanzitutto Zavettieri sceglie un atteggiamento troppo spregiudicato per affrontare la Paganese: quattro giocatori offensivi, tra cui due esterni quali Lisi e Grifoni che forse non sanno cosa sia la fase difensiva, con il solo Izzillo ad affiancare Obodo. I risultati sono disastrosi; contro un centrocampo inesistente, la Paganese arriva in porta con una facilità tipica di un allenamento contro la primavera. Ancora, il trainer sceglie a sorpresa Rosania al centro della difesa confidando nello spirito di rivalsa dell’ex di turno. Proprio il difensore diventa invece il peggiore in campo, saltato in continuazione dagli ex compagni ed in colpevole ritardo su tre dei quattro gol dei padroni di casa. Infine, nel reparto offensivo, Zavettieri relega ancora in panchina Del Sante preferendogli un Diop oggi rabbrividente per indolenza ed imprecisione. Quello che ci chiediamo è: perché non continuare a schierare Carillo che al fianco di Polak era in costante crescita? Possibile che venga scelto un difensore, messo da parte dopo le prime uscite disastrose, solo nella speranza del gol dell’ex? Peccato che i gol, l’ex di turno, li abbia fatti fare alla sua vecchia squadra. Ancora, e ce lo chiediamo da settimane in questa rubrica, perché relegare in panchina un centrocampista completo come Maiorano, in grado di fare bene entrambe le fasi? E’ un caso che Izzillo sia stato schiacciato insieme a tutta la squadra nel primo tempo e che Maiorano, nella ripresa, abbia trasformato la squadra stabiese? Se il mediano di Battipaglia sta bene, come ha dimostrato, perché deve restare fuori? Magari, se l’inserimento del centrocampista ex Catanzaro fosse arrivato nel primo tempo, il tracollo sarebbe stato evitato. Ed inoltre, perchè l’attaccante arrivato a gennaio (Del Sante), che ha sicuramente doti più incisive delle altre punte in rosa, non gioca se è lui stesso a dire nel dopo partita di essere pronto a partire dall’inizio e di aver superato già da tempo i problemi fisici? Le scelte fatte da Zavettieri nella ripresa sembrano indicare che gli errori sono stati compresi e che dalla prossima partita si dovrebbe assistere a scelte più lineari, speriamo sia così.

Medaglia d’argento: all’atteggiamento indolente del primo tempo. La squadra gialloblù è entrata in campo senza il minimo mordente, lasciando dal primo istante campo agli avversari. Sicuramente Caccavallo, Cunzi e company hanno fatto una grande partita, ma gli 11 di Zavettieri hanno steso il tappeto rosso alla Paganese. Sul primo gol nessuno ha rinculato dopo il palo di Cunzi; sul secondo gol la difesa in blocco si è fatta scappare il solito Cunzi; così come le azioni che hanno portato al rigore di Caccavallo ed al quarto gol sono incommentabili. A prescindere dagli errori tecnici la squadra nel primo tempo ha deciso, deliberatamente o meno, di non giocare facendo fare alla Paganese qualsiasi cosa. E’ da sottolineare la reazione del secondo tempo ma anche, se non di più, la mancanza di rispetto e di attaccamento alla maglia dimostrata nella prima frazione. Un atteggiamento, quello dei gialloblù, che nei primi 45 minuti è stato per larghi tratti vergognoso.

Medaglia di bronzo: a Daniele Rosania ed Abou Diop, che in zone opposte del campo hanno affossato con le loro prestazioni la Juve Stabia. Il difensore ex di giornata ha, se è possibile, peggiorato quanto di brutto fatto vedere a Lecce, all’esordio con la Juve Stabia. Se contro gli uomini di Braglia Rosania si era fatto beffare da avversari di assoluto valore, oggi il centrale ha fatto vedere errori che nemmeno nelle scuole calcio si vedono. Discorso simile per Diop che al nulla del primo tempo ha aggiunto nella ripresa un rigore calciato in modo indegno. Più che un penalty, il suo, è stato un passaggio che a stento ha raggiunto la porta di Marruocco. Emblematica della scarsa vena dell’attaccante senegalese, è la lentezza con cui Diop è andato, tra le urla dei compagni che lo richiamavano, a recuperare il pallone dopo il gol di Del Sante. Ora più di ogni altra cosa servono gli attributi, chi non li ha è pregato di farsi da parte.

Raffaele Izzo



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