Il Podio Gialloblù di Lecce – Juve Stabia 2 – 0

Dopo 12 risultati utili consecutivi, si interrompe la striscia positiva delle Vespe e di Nunzio...

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Dopo 12 risultati utili consecutivi, si interrompe la striscia positiva delle Vespe e di Nunzio Zavettieri. Al Via del Mare di Lecce la squadra di Braglia supera senza difficoltà la Juve Stabia.

Campionato Lega Pro, Girone C, 24/01/16, Lecce – Juve Stabia 2 – 0

PODIO

Medaglia d’oro: a Francesco Favasuli, timoniere d’esperienza di una nave alla deriva. Il Capitano gialloblù comprende fin dai primi minuti che, quella che si sta giocando, è un match dove il fioretto deve lasciare spazio alla sciabola e gioca con attenzione, grinta e cuore. Nella prima parte del primo tempo Favasuli fa un lavoro sporco fondamentale e che assume ancor più valore perché non nelle corde del centrocampista ex Salernitana; il Capitano tenta come può di guidare i compagni, facendo da collante tra la difesa, aiutata con ripiegamenti profondi, e l’attacco, servito con passaggi lunghi, non sfruttati da punte poco incisive ed inconsistenti. Nel marasma visto oggi tra le Vespe, Favasuli è forse l’unico in campo che ha tentato di dare ordine e di arginare le folate del Lecce.

Medaglia d’argento: a Luigi Carillo, ancora autore di una buona prestazione. Il baby difensore conferma quanto di buono fatto vedere all’esordio da titolare contro il Melfi e risulta, forse, il più in palla tra gli uomini della retroguardia stabiese. Il giovane difensore dopo appena due minuti è provvidenziale nell’anticipare di testa Doumbia, lasciato solo a pochi metri dalla porta di Polito, ed a servire l’estremo difensore gialloblù. Nella ripresa Carillo è bravo a replicare la chiusura prodigiosa della prima frazione, sempre su Doumbia, con un tuffo di testa coraggioso che fa invocare ai padroni di casa il calcio di rigore per un presunto tocco con il braccio. In un match su un campo difficilissimo, contro una delle squadre più forti del torneo, Carillo riesce a non farsi travolgere dalle azioni del Lecce, mostrando una maturità ed una attenzione ben superiori a quelle dei suoi 20 anni.

Medaglia di bronzo: ai tifosi stabiesi, al solito ammirevoli. I supporter gialloblù non si sono fatti condizionare da una classifica deficitaria, da una squadra in difficoltà e da un match programmato ad un orario non certo comodo ed hanno seguito in massa la Juve Stabia, sostenendola per tutti i novanta minuti ed indipendentemente dal risultato. Vedere quell’angolino del “Via del Mare” tinto di gialloblù con le grandi bandiere sventolanti, anche dopo i due gol del Lecce ed a partita quasi terminata, è stato davvero emozionante. Nel solito week end in cui si sono registrate contestazioni alle proprie squadre, cori razzisti nei confronti di piazze del sud, insulti incivili ecc i tifosi stabiesi hanno dato l’ennesima dimostrazione di quanto siano un esempio per gli Ultras di tutta Italia.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Daniele Rosania, il cui esordio in maglia gialloblù è stato da horror. Il difensore prelevato dalla Paganese ha la sfortuna di esordire non solo in una partita complicatissima, ma anche in un ruolo non suo ed in cui non può trovarsi a suo agio. Le assenza di Cancellotti e Romeo, infatti, costringono Zavettieri a schierare Rosania terzino destro ed i risultati sono purtroppo molto negativi. Il difensore, pur non giocando male, appare in netto ritardo in occasione dei due gol del Lecce. Sulla prima realizzazione, quella di Surraco, Rosania si lascia scappare ingenuamente Doumbia, bravo poi a servire il numero 10 salentino per il vantaggio dei giallorossi. Nel secondo tempo, sul corner da cui nasce il raddoppio dei padroni di casa, è ancora Rosania che si lascia sopraffare, questa volta di testa, dall’autore della rete, Cosenza. Dispiace per il brutto esordio del difensore gialloblù, che va sicuramente rivalutato nel proprio ruolo e dopo che avrà acquisito una maggiore intesa coi compagni di reparto.

Medaglia d’argento: a Guido Gomez, sempre lontano dall’essere un vero attaccante. La punta viene scelta da Zavettieri dal primo minuto al posto di Del Sante, non al meglio della condizione, ed ancora una volta la sua prestazione è sconsolante. Gomez non ha la forza di contrastare gli avversari, di fare sponde per i compagni, di andare in pressing sul portatore di palla o di rendersi presente in area di rigore. Per essere più chiari, la partita di Gomez sembra quella di un bambino di 10 anni che gioca contro ragazzi di 16-17 anni e che, di conseguenza, a stento riesce a toccare una palla. In un match così difficile, dove prima ancora delle doti tecniche era necessario tirare fuori la grinta, la voglia di far bene e la determinazione, Gomez sbaglia per l’ennesima volta tutto, dando l’impressione di essere sceso in campo quasi demotivato e sfiduciato.

Medaglia di bronzo: per la prima volta da quando siede sulla panchina delle Vespe, a Mister Zavettieri. Probabilmente qualunque scelta avesse fatto il tecnico gialloblù, la Juve Stabia sarebbe uscita senza punti dal Via Del Mare in virtù della forza dell’avversario e dell’emergenza in cui versa la sua squadra, ma alcune scelte del tecnico hanno lasciato qualche dubbio. Innanzitutto la decisione di schierare dall’inizio due punte vere più Arcidiacono ha probabilmente messo in difficoltà la squadra, che non è stata in grado di tamponare le avanzate del Lecce anche per la scarsa copertura dei tre giocatori offensivi schierati. Sarebbe stato, forse, più opportuno un 4-4-1-1 con Arciadiacono a sostegno di Nicastro e, soprattutto, Maiorano in mezzo al campo a dare man forte ad Obodo e Favasuli. Proprio la terza bocciatura consecutiva riservata a Maiorano, che dopo il suo recupero non è mai sceso in campo, nemmeno per un minuto, lascia qualche perplessità. Il centrocampista battipagliese è un elemento, per esperienza e dinamismo, troppo importante per rimanere fuori, soprattutto in partite così difficili ed in un periodo così complicato. Infine, non capiamo perché, se proprio le due punte vere sembravano la soluzione giusta, Gomez è stato preferito a Del Sante. Inutile dilungarsi troppo, semplicemente Del Sante, anche al 60% e senza i novanta minuti delle gambe, appare al momento superiore a Gomez che, suo malgrado, deve recuperare cattiveria e grinta se vuole cercare di fare la differenza in un categoria difficile come la Lega Pro.

Raffaele Izzo

Juve Stabia TV


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