La Sicilia da anni sta divenendo una pattumiera a cielo aperto

Le foto postate sui social dai cittadini descrivono una Sicilia con rifiuti sparsi ovunque. Intanto...

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Le foto postate sui social dai cittadini descrivono una Sicilia con rifiuti sparsi ovunque. Intanto sono stati stanziati 100 milioni per nuovi impianti.

La vicissitudine rifiuti in Sicilia è, guarda caso, perenne, basta vedere le foto di tanti siciliani indignati se non anche disperati, per come sono ridotte molte strade dell’Isola per rendersene conto. Ora anche altre discariche rischiano di chiudere.

La discarica palermitana di Bellolampo sta per cessare poiché non c’è più spazio dove stipare l’immondizia e fra qualche giorno 28 comuni del Catanese non avranno più dove conferire l’umido per la saturazione degli impianti della zona. A Catania la Dusty ha interrotto la raccolta del vetro per “problematiche che impediscono l’accesso all’impianto di conferimento” e ha problemi a smaltire anche gli inerti. Tre siti pubblici dei Comuni di Enna, Castelvetrano e Bisacquino, per lo smaltimento dell’organico, sono chiusi e altri privati di Melilli, Polizzi e Termini Imerese, pur autorizzati, ancora non sono pronti sia per i tempi necessari sia per problemi finanziari.

La situazione è pertanto sull’orlo della crisi totale.

Il Presidente della Regione Nello Musumeci a febbraio 2018 era stato, e lo è tutt’ora, nominato dall’allora Governo Nazionale di centrosinistra, Commissario delegato per un anno e con il dipartimento regionale siciliano Acqua e rifiuti soggetto attuatore. A chiederne il riconoscimento, con l’attribuzione di poteri straordinari, era stato il 18 gennaio 2018 lo stesso Musumeci durante un incontro con il premier Paolo Gentiloni, motivandone l’urgenza con la criticità in tutta la Sicilia nel settore dei rifiuti urbani con gravi rischi per l’ambiente, la salute e l’igiene pubblica’, superabile solo attraverso interventi straordinari.

Dopo un anno è mezzo si è nelle medesime condizioni se non anche peggio. Il dissimulato motivo, ci si lasci dire, è anche quello più volte ribadito da queste pagine ed in ultimo nei contenuti nell’articolo di ieri: l’endemico generale impudritito sistema pubblico-politico-giuridico-burocratico siciliano (e pure italiano).

D’altronde è dal 1999 che in Sicilia ai Presidenti della Regione vengono dati poteri speciali per risolvere i problemi. Ma più di qualche pezza o cosiddetto “pannicello caldo”, coincidenza vuole, non sono mai riusciti a fare. Totò Cuffaro, Raffaele Lombardo, Rosario Crocetta e ora Musumeci, tutti sono stati Commissari delegati all’emergenza. E dopo vent’anni siamo ancora in emergenza.

A metà giugno 2019, per temporanei motivi tecnici ad un ‘tamburo’ lungo 12 metri e del peso di tre tonnellate che ‘setaccia’ i rifiuti separandoli per dimensioni, aveva chiuso la discarica di contrada Coda Volpe di Lentini di proprietà della Sicula Trasporti nella quale portano i rifiuti indifferenziati 240 comuni della Sicilia orientale. In quei pochi giorni c’è stato il caos. Molti autocompattatori carichi di rifiuti rimasero fermi la raccolta della spazzatura non fu eseguita nella stragrande maggioranza dei 240 Enti locali, I Sindaci dovettero dire ai loro concittadini di tenersi in casa i rifiuti. S’immagini la spazzatura sparsa per le strade dell’Isola.

Qualche giorno addietro, sindaci del comprensorio catanese che non sapendo più dove neanche conferire l’umido, hanno scritto al Presidente della Regione, Nello Musumeci, per chiedere interventi, poiché il 18 luglio, infatti, la piattaforma Kalat ha comunicato il raggiungimento del livello di saturazione e la Raco srl (non si è trovato il sito) ha già annunciato che dal 27 luglio al 19 agosto sarà chiuso l’impianto.

Ai Sindaci ha risposto Salvo Cocina, dirigente regionale del dipartimento Rifiuti, in una nota su Facebook:

<<… ricevo ogni giorno numerose segnalazioni, anche accorate, di altri Sindaci, assessori e tecnici comunali che lamentano la mancanza degli impianti in cui conferire l’umido da raccolta differenziata. Questi poi richiedono alla regione gli impianti e alcuni lamentano di essere lasciati soli e, pochi per fortuna, usano toni “non istituzionali” e accusatori verso la Regione e gli “altri” che dovrebbero fare gli impianti. Dimenticano che sono i Sindaci, riuniti nelle società dette SRR, a essere i responsabili della programmazione, realizzazione e gestione degli impianti e, purtroppo, non ci sono ‘altri’. Omissioni dI molti Sindaci, da decenni, nel fare quanto doveroso e della Regione per non aver controllato, sostenuto e diffidato i comuni.  Un settore in cui circolano tanti soldi, troppo permeabile al malaffare ed affetto da indagini penali e condanne giudiziarie in cui l’attenzione deve essere massima. Ma da qualche anno il passo è cambiato e tanti comuni virtuosi hanno imboccato la strada giusta sostenuti da una amministrazione regionale che ha messo il problema dei rifiuti al primo posto. Premesso tutto ciò e dando atto dell’eccezionale crescita della Raccolta Differenziata in Sicilia, giunta ormai al 40% contro il 22% del 2017 e dello sforzo fatto da moltissimi comuni, ritengo doveroso precisare quanto segue e parlar chiaro.

  1. Dotazione di impianti. In Sicilia esistono impianti per l’organico a sufficienza anche per reggere l’attuale boom del 40% di differenziata e il 17% di umido (400.000 t/anno) sul totale dei rifiuti prodotti (2.300.000 t/anno) ! Purtroppo a seguito di irregolarità accertate dai NOE (Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri), Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), Asp (Aziende sanitarie provinciali) e Province e di provvedimento giudiziari due impianti sono fermi da mesi (Sicilfert Marsala e Giglione Ag) e altri sono a ritmo ridotto o si fermeranno per manutenzione (Raco-Belpasso, Ofelia-Ramacca). Tre impianti pubblici dei comuni sono chiusi (Enna, Castelvetrano, Bisacquino). Alcuni impianti privati pur autorizzati dalla regione ancora non sono pronti sia per i tempi necessari sia per problemi finanziari ( Melilli, Polizzi G., Chiaramonte G., Caltanissetta,Termini Imerese);
  2. Azioni regionali in via sostitutiva delle SRR (Società per la regolamentazione del servizio dei rifiuti). Il Dipartimento regionale Acque e Rifiuti- DAR-, sulla base delle direttive del Presidente Musumeci e dell’Assessore Pierobon, ha finanziato e avviato a realizzazione, in via sostitutiva delle SRR inadempienti, n.4 nuovi impianti di trattamento dell’umido (Casteltermini, Vittoria-incompleto, Ravanusa, Calatafimi-Segesta) e sta valutando di finanziare impianti a San Cataldo, riavvio Castelvetrano e potenziamento Sciacca e Castelbuono. Già a ottobre 2018 il Commissario regionale ha riaperto l’impianto della SRR Ragusa (chiuso colpevolmente da anni !); RAP (Risorse Ambiente Palermo s.p.a.), su forte sollecitazione dei sindaci Carini in testa) e del Dipartimento ha avviato le celle Compostaggio di Bellolampo, ferme. Stiamo cercando di far riaprire Sicilfert a Marsala ma la società non ha ancora riscontrato le prescrizioni arpa!;
  3. Sollecito alle SRR per progetti. Responsabilità delle SRR e dei Comuni. Già ad agosto dell‘anno scorso il DAR (Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti) aveva fatto riunioni e chiesto alle SRR i progetti degli impianti. Oltre a due progetti (vecchi) non esiste nulla di pronto neppure le aree disponibili. A breve diffideremo le SRR e le Province per fornire almeno i siti idonei e il DAR si sostituirà in caso di inerzia prolungata. Ricordo a tutti (e, scusatemi, non è ammessa Ignoranza) che la competenza normativa per localizzare, progettare e realizzare e gestire gli impianti è della SRR e dei comuni soci (oltre che la raccolta). Poche SRR/ATO sono state attive e negli anni passati hanno progettato e realizzato gli impianti che oggi si ritrovano funzionanti (GRammichele-Kalat, Gela, Sciacca, Castelbuono, Castellana). Altre SRR non sono riuscite a riavviare gli impianti fermi o esecutati (Castelvetrano, Bisacquino, Enna, Vittoria, Misterbianco). Moltissime SRR, di proprietà dei Comuni, in decenni non hanno fatto pressoché nulla !;
  4. Impianti mobili e temporanei di Compostaggio. Il DAR ha dato indicazioni sugli impianti mobili facendo manifestazione di interesse e le SRR di Trapani, Ragusa ed Agrigento, insieme con i Liberi Consorzi e le Prefetture, stanno trovando soluzione. Stiamo autorizzando (enti controllo permettendo, Arpa e Provincie) gli impianti mobili pubblici di Trapani e Ragusa e privato di Termini suggerendo eventuali ordinanze del presidente della provincia necessarie x superare problemi normativi e i tempi burocratici;
  5. Impianti di Compostaggio locale. Il DAR ha elaborato e pubblicato, dopo mesi di lavoro per le necessarie procedure burocratiche PO FESR, il Bando per impianti di Compostaggio di piccola scala. Scadenza prorogata al 20 settembre In quanto scarsa è stata la partecipazione dei comuni;
  6. Umido sporco e intasamento impianti. Dopo l’arrivo dei dati da parte dei comuni e degli impianti e loro elaborazione e incrocio, abbiamo accertato che da diversi mesi, quasi un anno, l’umido è più sporco ed ha 25~30% di impurità che non dovevano essere neppure raccolte (ma dovevano o andare col secco o in discarica). Tali impurità dopo il trattamento sono inviate lo stesso in discarica con notevole aggravio dei costi. Se i comuni migliorassero la raccolta libererebbero gli impianti da materiale superfluo e ci sarebbe spazio x altri comuni;
  7. Discariche pubbliche e TMB (Trattamento Meccanico-Biologico è una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati (e/o residuali dopo la raccolta differenziata) che sfrutta l’abbinamento di processi meccanici a processi biologici quali la digestione anaerobica e il compostaggio). Stiamo seguendo altresì tutti i TMB e le discariche perché giornalmente emergono problemi (TMB mobile di Gela) a parte la prossima chiusura di Bellolampo e il trasporto de rifiuto trattato dal TMB nelle tre discariche più grandi di Sicilia. Grazie alla programmazione del 2018, quest’anno nessuna emergenza discariche e di biostabilizzazione del sovvalli umido. Abbiamo aperto, dopo anni, il TMB di Enna, che a settembre potrà lavorare a pieno ritmo; pure a Settembre sarà avviato il nuovo TMB di Gela dopo i collaudi, le verifiche di ottemperanza, la SCIA e l’individuazione del gestore da parte della SRR. Ricordo che alcune SRR devono ancora, previa gara, individuare il gestore degli impianti. Abbiamo finanziato e in progettazione o in appalto, in via sostitutiva delle SRR, quattro discariche pubbliche (Bellolampo, Trapani servizi e Trapani SRR, Sciacca) che ci sottrarranno dalla dipendenza dai privati. Anticipo che saremo costretti a diffidare e commissariare le SRR prive di discariche e inadempienti agli obblighi di legge (Messina, Catania, Siracusa, Ragusa). La settimana prossima dal 24 al 26 luglio terremo 15 riunioni con i gestori dei 15 impianti di Compostaggio dell’umido con Arpa e con le province per valutare ogni possibile intervento per aumentare le capacità autorizzate degli impianti esistenti. Proporremo pertanto agli organi competenti, Sindaci, Commissari Province, di valutare Ordinanze contingibili ed urgenti;
  8. Conclusioni. La situazione dei rifiuti e degli impianti è pertanto complessa ma in positiva evoluzione. Essa viene seguita costantemente, sabato e domenica inclusi, dall’assessorato regionale che ogni giorno ascolta e compulsa i Comuni le SRR e indice e/o partecipa a numerose riunioni con Province e Prefettura e dal Presidente. Nei mesi a venire la situazione non potrà che migliorare con l’avvio dei nuovi impianti mobili e fissi; purtroppo nessuno ha la bacchetta magica per realizzare subito quello che per decenni è stato, colpevolmente, omesso da chi doveva fare e non ha fatto a vantaggio del pubblico. La Regione sta facendo la sua parte e proprio ieri il Governo ha varato un massiccio piano di investimenti in impianti pubblici. Pertanto cerchiamo tutti, in modo responsabile, di fare il possibile per tamponare la situazione temporanea di crisi. I comuni soci e azionisti delle SRR spingano le SRR ad esercitare le proprie competenze impiantistiche attribuite dalla legge e fare ogni iniziativa possibile. Prevenire le emergenza igienico-sanitarie provvedendo comunque a levare l’umido dalle strade;
  9. Chiedo pertanto alle S.V e a tutti, pur con le attuali gravi difficoltà che giornalmente riscontriamo, di fare il possibile, evitando sterili lamentazioni e considerazioni politiche non di mia competenza nè pertinenti questa sede e, invece, di proporre e portare avanti proposte e soluzioni a cominciare da quelle emergenziali e quelle di programmazione ordinaria e di individuazione siti impiantistici. Raccomando altresì di approfondire, da un punto di vista tecnico e legale, la conoscenza di ogni situazione critica in modo da agevolare le soluzioni e a non chiamare “discariche” i moderni impianti di recupero dei rifiuti. Conoscere le norme per capire cosa si sta omettendo. Ringrazio per la collaborazione confermando che il mio dipartimento e io stesso restiamo a disposizione costantemente per ascoltarvi ed aiutarvi a risolvere ogni criticità >>.

Nel frattempo la Giunta regionale, presieduta da Nello Musumeci, ha approvato la proposta dell’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, di stanziare 103 milioni di euro per finanziare in Sicilia nuovi impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti. Le somme serviranno anche ad aumentare l’incidenza del pubblico nel settore in vista del 2021, quando la raccolta differenziata dovrà raggiungere il 65 per cento e la quantità di organico da trattare, che è la parte più consistente della differenziata, sarà pari a 600 mila tonnellate l’anno. I finanziamenti saranno destinati alle Srr delle zone dove si registra maggiore carenza di impianti pubblici e saranno le stesse Srr, e quindi i Comuni, a decidere l’esatta localizzazione e la tecnologia da adottare, sempre secondo le indicazioni contenute nel piano rifiuti.

La ripartizione delle somme vedrà il 30 per cento destinato a Catania, 25 per cento a Messina, 30 a Palermo a 15 Siracusa.

Intanto l’annosa emergenza rifiuti in Sicilia continua.

L’immagine di copertina risalente al gennaio 2016 ritrae le file di camion carichi di rifiuti urbani all’esterno dell’impianto agrigentino di Siculiana. A marzo 2019 la discarica di Siculiana è stata chiusa con molti gravi disagi per la città di Agrigento che si è trovata con sacchetti rifiuti sparsi ovunque per le strade, tanto che in un comunicato l’assessore comunale all’Ecologia Nello Hamel ha dichiarato “Ci scusiamo per questo disagio, causato dalla disorganizzazione della Regione che non coordina i conferimenti e ci manda a 300 chilometri di distanza”.

Adduso Sebastiano

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