Energy Home: soluzioni per il futuro. Il progetto sbarca a Montecitorio

Il progetto “Energy Home, edilizia 4.0” ottiene ampi consensi anche a Montecitorio Roma – È...

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Il progetto “Energy Home, edilizia 4.0” ottiene ampi consensi anche a Montecitorio

Roma – È stato presentato a Montecitorio, presso la Camera dei Deputati, il progetto “ Energy Home, edilizia 4.0. Soluzioni per il futuro”. Alla conferenza stampa, che ha avuto luogo giovedì 13 luglio, hanno partecipato l’On. Laura Coccia, il Rev.mo Mons. Mauro Contili, l’Ing. Roberta Bianchini, Presidente della Commissione Accessibilità nell’Edilizia dell’Ordine degli Ingegneri di Roma e Provincial’Ing. Gioia Gorgerino, Vice Presidente Giovani Imprenditori ANCE e Vice Presidente di ACER. Moderatore: l’Ing. Andrea Falamesca.

L’Energy Home è tutto ciò che riguarda l’energia dell’abitazione– spiega l’Ing. Andrea Falamesca–  Non sarà solo una semplice casa, ma una casa che ‘dialogherà’ con chi fruirà della costruzione”. Verifica dello stato di fatto dell’edificio, inserimento di uno scambiatore d’aria fatto con materiali di riciclo, tende termiche e un tetto-giardino. Questi solo alcuni degli innovativi elementi delle passivhaus, illustrati nella fase introduttiva della conferenza.

La parola passa all’On.le Laura Coccia che, riguardo all’aspetto dell’accessibilità globale, puntualizza: “Ho sposato questo progetto e ho voluto presentarlo alla Camera soprattutto per  l’accessibilità alle persone con disabilità: credo che bisogna continuare a progettare in maniera sempre più accessibile e sempre più vivibile”. Pur ammettendo che “non è possibile creare accessibilità al 100%”, perché le normative non possono prevedere le differenti disabilità”,   l’On.le Coccia sostiene che occorre trovare soluzioni da attivare in spazi ed ambienti vissuti anche da persone che hanno abilità differenti, come le donne incinta o chi ha disabilità temporanea. “Il mondo non è così accessibile come si è portati a pensare, – conclude-  per questo sostengo il progetto di Energy Home”.

La risposta di Mons. Contili in riferimento alle barriere architettoniche:Ci sono interventi che si possono fare molto rapidamente e soprattutto senza costi per i contribuenti (perché altrimenti i costi graverebbero sempre su di loro).

Intanto occorrerebbe modificare le linee della legge Urbanistica 4, perché oggi è  premiato chi fa le ‘scale di tortura’: ad esempio, gli scantinati poco agibili e poco salubri, le scale negli ambienti pluripiano… devono avere una costruzione adeguata alle esigenze della famiglia, quindi 80/90 metri quadrati di spazio su un unico piano, eliminerebbero da subito le barriere architettoniche”.

Energy Home è un grande progetto che prevede di migliorare l’ambiente e di risparmiare attraverso un’ecologia a basso costo e l’Università Anglo Cattolica San Paolo, di cui Mons. Contili è il Segretario Generale, ha conferito la direzione di questo progetto all’Ing. Falamesca.

Oggi vengono spacciate per ‘ecologia’ e ‘tutela ambientale’ cose che non corrispondono a tali appellativi- Spiega Mons. Contili– Facciamo un esempio. Noi cerchiamo di correre dietro la Germania in questo momento che ha un’economia molto più florida della nostra. Eppure il tedesco medio consuma 150 litri di acqua al giorno, noi oltre 400… ed è uno spreco. In Germania le case di classe superiore alla A non possono essere vendute, mentre noi abbiamo un patrimonio edilizio di classe E, F… Il Progetto Energy Home Lares  ha già prodotto alcuni importanti risultati. Abbiamo creato, ad esempio, un convogliatore ecologico a basso costo: è uno scambiatore di calore che, in qualsiasi ambiente in cui bisogna cambiare l’aria, permette di recuperare a secondo della stagione, il calore o il freddo dell’aria che viene espulsa, e ottenere allo stesso tempo di raffreddare o riscaldare preventivamente l’aria che viene immessa nell’ambiente. È un sistema a bassissimo costo che fa risparmiare tantissimo se si considerano i miliardi di nuclei familiari che ci sono nel mondo; questi sistemi già esistono ma sono progetti molto sofisticati che con qualche punto percentuale maggiore rispetto al progetto Energy Home, costano tantissimo di più”.

Insomma, Energy Home punta al massimo risparmio ottenendo risultati migliori dell’edilizia tradizionale.

Altro fiore all’occhiello di questo progetto sono le tende termiche. “Dal punto di vista energetico, in una casa le finestre sono dei buchi: non riparano dal freddo ma solo dal vento, e non riparano dal calore – spiega ancora il Mons. Contili– Le tende termiche si usano come tende normali, sono costituite da un doppio velo ed hanno un costo minimale”.

È questa dunque la logica delle passivehause: minimizzare i costi, riciclare e ottenere grandi vantaggi grazie a soluzioni abitative innovative. Mons. Contili afferma che la strada da percorrere è proprio quella del risparmio intelligente e lancia un invito all’Ing. Gorgerino per una proficua collaborazione.

La Vice Presidente di ACER, Gioia Gorgerino, puntualizza che “tutelare il nostro patrimonio” non significa tutelarlo solo quando ci sono terremoti o in casi di eventi catastrofici: la tutela deve essere ordinaria e l’esempio deve partire dallo Stato, non solo per la manutenzione ma per tutto il resto: “Noi ci siamo e ci mettiamo la faccia e speriamo, la prossima volta, di parlare di costruttori 4.0, edilizia 4.0, impresa 4.0, casa 4.0 e anche pubblica amministrazione 4.0!”.

Con molta determinazione e con uno slancio di ottimismo, l’Ing. Gorgerino ha affermato che “solo se uniti tutti insieme, imprenditori, professionisti, architetti, notai, e con gli stessi cittadini -che vivono in prima persona la città e possono dire concretamente cosa possiamo fare- possiamo raggiungere un grande traguardo!”.

Conclude l’intervento la Presidente della Commissione Accessibilità nell’Edilizia dell’Ordine degli Ingegneri di Roma e Provincia, Roberta Bianchini.

Abbiamo sposato il progetto di Falamesca perché ci piace l’idea del processo involutivo-evolutivo: in realtà si cerca di reinterpretare la concezione di casa tornando indietro, cioè caratterizzando l’uso di quei materiali che si richiamano alla natura (come ad esempio il tetto giardino, proposto tanti anni fa), ma soprattutto la proposta consiste nel saper sfruttare la natura nel miglior modo possibile, quindi sfruttare con le soluzioni tecniche ciò che i materiali di loro natura ci propongono.

“Quest’idea mi piace molto per la rivalutazione della specificità che ciascun singolo materiale ha. Creare un nuovo pensiero di casa con l’idea di adeguarla a ciò che voglio, è un bel progetto che sosteniamo perché è una soluzione che ci lancia per il futuro. Inoltre è molto bella l’idea della casa passiva che ha già avuto l’unione con l’accessibilità”.

Anche la Presidente Bianchini, infine, accoglie la proposta di collaborazione lanciata da Mons. Mauro Contili.

 Maria D’Auria

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