Raffaele Cutolo e l’accusa allo Stato: “Potevo salvare Aldo Moro, fui fermato da Gava”

Le sue parole Raffaele Cutolo, boss della Nuova Camorra Organizzata che si trova in carcere...

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Le sue parole

Raffaele Cutolo, boss della Nuova Camorra Organizzata che si trova in carcere dal 1979, lancia una vera e propria bombaIl Corriere della Sera riporta alcune dichiarazioni secondo le quali egli avrebbe potuto salvare Aldo Moro, nel 1978, se non glielo avesse impedito la Democrazia Cristiana nella persona di Antonio Gava che, nato a Castellammare di Stabia, era detto il viceré per l’enorme quantità di voti che era in grado di spostare. Raffaele Cutolo riferisce che fu proprio il veto del politico stabiese a impedirgli di salvare Aldo Moro, rapito dalle Brigate Rosse: “Era un piano semplice, uomini dell’organizzazione si sarebbero portati, armati, presso l’appartamento, visto che solo 4-5 persone vigilavano sul covo di Moro”, ma arrivò da Roma l’ordine di restare fermi, di non muoversi. Il piano Cutolo l’aveva ideato insieme a un suo uomo di fiducia, Nicolino Selis, facente parte della banda della Magliana poi “promosso” a capozona dal boss nato a Ottaviano. Selis in quel periodo era latitante e si nascondeva proprio nei pressi del rifugio dove le Brigare Rosse tenevano sequestrato Moro. Come andò a finire lo sappiamo. L’anno successivo, nel 1979, Raffaele Cutolo fu arrestato, ma dalla prigione fece in modo di far rimettere in libertà Ciro Cirillo, politico napoletano della Democrazia Cristiana e fedelissimo proprio di Antonio Gava, preso come ostaggio ancora dalle BR. Per l’operazione non fu necessaria un’irruzione armata, come aveva intenzione di operare per Aldo Moro, ma un grosso riscatto.

Sono dichiarazioni non confermate, ma da brividi…

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