Pedofilia online: Otto arresti, 13 denunce e 21 perquisizioni

Vivicentro è da nove anni che è online e sono nove anni che è costretta...

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Vivicentro è da nove anni che è online e sono nove anni che è costretta ad annotare casi di pedofilia, come anche di femminicidio, stupri ecc ecc, perpetrati in tutte le salse possibili dove non sono mancati, addirittura, anche casi insabbiati con sentenze assurde e vergognose “equamente” distribuiti in tutte le nefandezze di cui sopra. Per restare “solo” nella pedofilia (che ricorre in questo articolo) ricordo che correva l’anno 2008 e ci occupammo del caso “Pedofilia all’asilo Sorelli di Brescia” come anche di quello quasi parallelo di Rignano Flaminio e Vallo di Lucania (di entrambi riportiamo link al sito di Roberta Lerici per avvalerci di una voce non direttamente nostra). Poi ancora casi di pedofilia che richiamavano anche altri precedenti (ad esempio, sempre a Brescia, un caso che coinvolgeva un “monsignore dell’istituto salesiani”), poi …. poi …. un poi mai finito che continua ancora oggi (leggere quanto riportato in questo richiamo a RIDOTTO elenco di casi di pedofilia venuti alla luce negli ultimi due anni ANCHE sulla stampa) quando si deve prendere nota di un ennesimo blitz della polizia che ha visto una schera di pedofili indagati (ma quanti saranno condannati se e quando magari, chissà, forse, arriveranno a giudizio?) in TUTTA ITALIA (in questo, nel marcio, l’Italia sa mostrare di essere una nazione unita).

Stando a quanto riporta l’agenzia AGI, l’ultimo bliz del giorno, condotto in tutt’Italia, si sarebbe concluso con Otto arresti, 13 denunce e 21 perquisizioni che hanno portato anche al sequestro di centinaia di migliaia i file audio e video.

L’indagine della Polizia Postale sarebbe partita da Palermo e tutti gli indagati sarebbero accusati di scambio in rete di immagini e video pedopornografici.

Gli otto arrestati (tre in provincia di Palermo, due in provincia di Firenze e tre nelle province di Milano, Trapani e Agrigento) sono stati colti in flagranza dagli investigatori della Polizia Postale mentre si scambiavano, tramite la rete internet, un’enorme quantità di immagini e video riproducenti scene di violenze sessuali ai danni di bambini in tenerissima età.

Le indagini – si legge nel comunicato – condotte dal Compartimento Polposta di Palermo con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni ed il supporto, in fase esecutiva, dei Compartimenti Polposta di Lombardia, Toscana, Piemonte, Emilia Romagna e Calabria, si inseriscono nella costante attività di contrasto alla produzione, diffusione e condivisione di materiale pedopornografico attraverso la rete internet.

Tra gli arrestati, un 34enne vigile del fuoco, un 54nne disoccupato, un infermiere di 58 anni, un 61enne impiegato comunale, uno studente 21enne, un docente 60enne addetto a compiti amministrativi, un elettricista di 63 anni ed un pensionato di 62.

Importante la collaborazione con le polizie e le agenzie straniere specializzate nella lotta al cybercrime, oltre che con Europol ed Interpol, collaborazione caratterizzata soprattutto dallo scambio di dati di intelligence, che hanno permesso di individuare le connessioni ad internet e di tracciare il materiale pedopornografico scambiato. Le prime risultanze investigative sono state attentamente vagliate dal sostituto procuratore Francesca Dessì, del team specializzato della Procura di Palermo, coordinato dall’Aggiunto Salvatore De Luca. Il tracciamento delle connessioni alla rete effettuate dagli arrestati ha consentito agli investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni di individuare l’ubicazione delle postazioni dalle quali venivano effettuate le sessioni di chat e lo scambio dei file illeciti. Accanto alle complesse indagini tecniche, gli operatori della Postale hanno affiancato quelle tradizionali con sopralluoghi, pedinamenti e appostamenti, che hanno fatto emergere le abitudini e le frequentazioni dei vari soggetti. Si va da soggetti poco più che maggiorenni a chi è oramai in pensione, dal lavoratore dipendente a quello autonomo, da chi possiede un titolo di studio di base al laureato.

Ciò, sottolineano gli inquirenti, a testimonianza che “il fenomeno è diffuso a prescindere dal profilo della persona e che l’attività di prevenzione e contrasto non può subire battute d’arresto”. Tutti gli arrestati erano soliti muoversi nella Rete in forma anonima e custodivano le immagini e i video all’interno di supporti di memoria crittografati. Gli arresti sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari che, su richiesta della Procura della Repubblica, ha altresì emesso otto ordinanze di custodia cautelare in relazione ai reati di divulgazione e diffusione di materiale pedopornografico e di detenzione di ingente quantità dello stesso. La quantità di materiale acquisito nel tempo dai responsabili si è rivelata ingente, in un caso addirittura superiore ai 10.000 file, sulla quale adesso si concentreranno le attività di analisi anche e soprattutto finalizzate alla identificazione delle giovani vittime abusate, svolte dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, che conduce le attività specialistiche di analisi delle immagini per l’identificazione delle vittime avvalendosi del database delle immagini pedopornografiche presso l’Interpol di Lione, in cui sono archiviati i file utili all’identificazione di minori ed abusanti, condivisi dalla comunità internazionale di Polizia.

vivicentro.it/cronaca (AGI) – Pedofilia online: Otto arresti, 13 denunce e 21 perquisizioni (VIDEO)

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