Liberati Calonego, Cacace ed il canadese Boccia: erano stati rapiti in Libia

I tre tecnici erano stati rapiti tra le 7 e le 8 del mattino del...

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I tre tecnici erano stati rapiti tra le 7 e le 8 del mattino del 19 settembre scorso a Ghat, nel sud della Libia al confine con l’Algeria, da sconosciuti armati e mascherati. Con loro era stato rapito anche l’italo-canadese Frank Boccia. Tutti e tre sono tecnici della Con.I.Cos. e al momento del rapimento lavoravano all’aeroporto della cittadina libica.

Liberi i tre tecnici rapiti in LibiaDanilo Calonego, 56 anni, residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), e Bruno Cacace, 66 anni, della provincia di Belluno, sono i due tecnici italiani rapiti in Libia appena liberati. La notizia, riportata d alcuni media libici, e’ stata confermata all’Ansa, da autorevoli fonti italiane e successivamente dalla Farnesina. Con loro liberato anche il cittadino canadese Frank Boccia, rapito nella stessa circostanza. La notizia, riportata d alcuni media libici, e’ stata confermata all’Ansa, da autorevoli fonti italiane e successivamente dalla Farnesina. Con loro liberato anche il cittadino canadese Frank Boccia, rapito nella stessa circostanza.

Dopo il sequestro era scoppiata una polemica per la mancanza di sicurezza. La Con.I.Cos. ha sostenuto di non aver mai revocato la scorta armata ai tre tecnici e di aver continuato a lavorare nel Paese perché la regione del Fezzan “è sempre stata un’area sicura”. Al personale operante all’aeroporto di Ghat, ha fatto sapere la società, “erano stati messi a disposizione sia tre autisti armati sia quattro militari governativi armati“. Gli autisti e i militari governativi armati erano “da utilizzare a discrezione del personale in base alle esigenze di cantiere e agli spostamenti da effettuare sul territorio”.

Nella regione del rapimento non risulta la presenza dell’Isis, ma vi sono tribù e milizie che si sono sostituite allo Stato e rapiscono a scopo di estorsione o per risolvere problemi con le entità statali. Le fonti libiche, a cominciare dalle autorità locali -in prima linea il sindaco della citta’ di Ghat- hanno sempre parlato di criminalità comune. E anche il governo italiano -che peraltro, considerata la delicatezza della situazione, aveva chiesto subito il massimo riserbo- aveva detto di non ritenere l’episodio collegato alla missione italiana nel Paese africano ma a un’azione di criminalità comune.

Danilo Calonego e Bruno Cacace verranno ascoltati in mattinata dai magistrati della Procura di Roma. All’atto istruttorio, che potrebbe avvenire in una caserma del Ros, parteciperà anche il sostituto procuratore Sergio Colaiocco che sulla vicenda ha avviato un’inchiesta in cui si ipotizza il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo.

Presto una festa per il ritorno di Cacace – “Sono felice per questa bella notizia che ci dà sollievo dopo tanti giorni di apprensione”. Il sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta commenta la liberazione di Bruno Cacace, tecnico della Con.I.Cos rapito in Libia il 19 settembre. “Ero sempre in contatto con la famiglia – continua Beretta – Volevamo organizzare un momento di riflessione, adesso organizzeremo una festa per il suo ritorno a casa”.

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