Sequestrate social card di Reddito di Cittadinanza a soggetti legati pure alla mafia

Ad Agrigento sequestrate 11card dalla GdF a mafiosi. A Via Grande (CT) i CC hanno...

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Ad Agrigento sequestrate 11card dalla GdF a mafiosi. A Via Grande (CT) i CC hanno denunciato 5 indebiti percettori cui uno della mafia.

La Guardia di Finanza di Agrigento, su  delega del Procuratore Capo, Dott. Luigi Patronaggio e del sost. Dott.ssa Gloria Andreoli, sta eseguendo, in relazione al reato di cui all’ art. 7 DL n.4/2019, n. 11 sequestri di social card relative a soggetti illegittimi percettori del c.d. reddito di cittadinanza.

Gli inquirenti hanno accertato che gli indagati, tutti con precedenti per reati legati alla criminalità organizzata di tipo mafioso ovvero colpiti da misure cautelari personali, avevano avanzato ed ottenuto, senza averne titolo, istanza per ottenere il reddito di cittadinanza.

Tutte queste persone sono state, inoltre, segnalate all’Inps, che ha disposto la revoca del contributo. Il danno accertato per le casse pubbliche è di 300 mila euro.

Sono in corso, secondo quanto reso noto dagli Inquirenti, ulteriori indagini per identificare altri illegittimi percettori del reddito di cittadinanza, vuoi per 1’esistenza di condizioni soggettive ostative alla erogazione, vuoi per l’esistenza di concomitanti rapporti di lavoro “in nero”.

Al momento gli indagati sono 69, ma le ulteriori indagini delegate, ove dovessero confermare le ipotesi investigative formulate, porterebbero ad numero ben maggiore.

Anche i Carabinieri della Stazione di Viagrande hanno denunciato cinque persone per aver percepito indebitamente il Reddito di Cittadinanza. Tra gli indebiti fruitori c’era persino un pluripregiudicato 58enne di Aci Bonaccorsi, già condannato per associazione di tipo mafioso (affiliato al clan Laudani), in atto sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno.

C’era anche tra gli indebiti beneficiari un 76enne di Aci Bonaccorsi (CT) che però era già titolare di pensione di invalidità, il quale aveva falsificato lo stato di famigli, risultava infatti anagraficamente convivente con altre cinque persone, dichiarando di essere l’unico componente del nucleo familiare (l’uomo percepiva senza alcuna riduzione sia la pensione che il reddito di cittadinanza).

Due donne sono state anche denunciate dai CC di Viagrande, madre e figlia, di 80 e 56 anni e residenti anagraficamente ad Aci Bonaccorsi nel medesimo appartamento del 76enne, in quanto dichiaravano di abitarvi da sole ottenendo ognuna il RdC.

Infine è finita nell’indagine dei Carabinieri pure una 30enne anch’essa di Aci Bonaccorsi che mentre era residente anagraficamente all’interno di un nucleo familiare composto da ben 12 persone, nell’autocertificazione ne riportava solo cinque (lei ed i figli minori), omettendo di indicare gli altri sette componenti.

Ci siamo più volte occupati del Reddito di Cittadinanza e anche come questo venga persino reso liquido nonostante trattasi di una card vincolata a certi limiti. Come pure che, di tutta evidenza, non ci saranno a “monte” i dovuti e doverosi controlli nelle Istituzioni preposte “19 Settembre 2020 I casi di reddito di cittadinanza non dovuto: Erario ed Inps, qualcosa non torna. Infatti sembrerebbe che non si utilizzino o non funzionino le Banche dati incrociate, al contrario invece di come avviene nelle Forze dell’Ordine “22 Settembre 2020 Messina, scoperta una frode fiscale da 5,6 milioni di euro … scaturita dall’incrocio delle informazioni delle banche dati. Oppure bisogna immaginare che c’è sempre di mezzo l’endemica generale connivenza e corruzione del trasversale sistema pubblico-politico-sociale italiano (e siciliano) che si travia impunemente da sempre anche con la mafia, a detta di molti, grazie pure a molte leggi e certa giurisprudenze che in modo implicito e per l’incertezza delle pene e sanzioni, consentono da decenni tutto questo e ancora oggi ?

Adduso Sebastiano

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