Ministro Leghista stabilisce le quote di tonno. Finisce così la tonnara di Favignana in Sicilia

A Favignana (TP) la Lega era stato alle europee il primo partito con il 30%....

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A Favignana (TP) la Lega era stato alle europee il primo partito con il 30%. Ora il Ministro leghista Centinaio ha ripartito le quote tonno, riducendogliele.

L’ Europa, tramite l’Iccat (Internazionale Commissione per la Conservazione del Tonno) con l’applicazione delle quote ha cercato di limitare la pesca indiscriminata che stava portando all’esaurimento lo stock di tonni presente nei nostri mari. Ed infatti l’Iccat con raccomandazione n.18-2 ha adottato un nuovo Piano pluriennale di gestione per la salvaguardia dello stock di tonno rosso nell’Atlantico occidentale e nel Mediterraneo.

L’Europa però non si occupa della spartizione, questo spetta ai singoli Stati. Il nostro Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, di cui è Ministro Gian Marco Centinaio della Lega, con il “D.M. 30/05/2019, n. 235 – Campagna di pesca del tonno rosso 2019 Assegnazione delle quote individuali di cattura alle tonnare fisse di cui alla tabella A allegata al Decreto ministeriale 16 maggio 2019, n. 210” ha incomprensibilmente dato una quantità minima a quella di Favignana in Sicilia, seppure una tonnara storica ed importante che dà lavoro a molte persone ed il cui imprenditore ha acquistato il marchio Florio per poter conservare il pescato locale, mentre tutto il resto delle quote è andato alla Sardegna “Ai fini del perseguimento degli obiettivi in premessa citati, per l’anno 2019, il contingente spettante al settore Tonnara fissa (TRAP), pari a 328,36 tonnellate, senza tenere conto del contingente incrementale, pari a 29,05 tonnellate, è ripartito in ragione delle seguenti percentuali … L’intero contingente incrementale del 2019, destinato al settore Tonnara fìssa (TRAP) ai sensi dell’articolo 1, comma 1, del Decreto Ministeriale n. 210 del 16 maggio 2019, pari a 29,05 tonnellate, è attribuito al 50% all’impianto denominato “FAVIGNANA”.

Il Ministro Centinaio ha dichiarato che il decreto è il risultato di principi di equità. Ma resta il fatto che la tonnara di Favignana potrebbe essere costretta a chiudere arrestando lo sviluppo economico che in questo comparto riponeva.

Come pure appare contraddittorio questo cosiddetto principio di equità, evidenziato sia nel decreto che nelle parole del Ministro Leghista e usato per giustificare l’assegnazione delle quote tonno, poiché, di tutta evidenza, alle 4 aziende sarde è assegnata complessivamente una quota di circa 342 tonnellate, mentre solo 14 all’unica siciliana di Favignana.

“Contavamo di ottenere cento tonnellate o, nella peggiore delle ipotesi, settanta. Invece la quota assegnata dal ministero è di sole 14 tonnellate. Non voglio fare polemica, dico solo che se questo è il metodo della politica per sviluppare il Mezzogiorno possiamo chiudere bottega”. È lo sfogo dell’imprenditore Nino Castiglione, che in due anni ha investito 700mila euro nella tonnara a Favignana. E visto che il progetto così è diventato finanziariamente insostenibile annuncia “con grande dispiacere e profonda amarezza” che la struttura “sta chiudendo i battenti con la “sospensione dell’attività”.

“Il calo della tonnara” spiega l’imprenditore Castiglione “coinvolge, oltre l’indotto, 40 unità lavorative, nonché l’impiego di imbarcazioni e reti. Un imprenditore che investe centinaia di migliaia di euro ha piena consapevolezza dei rischi che corre, ma può sopportare quelli imprenditoriali non quelli di una politica incapace di sostenere chi decide di creare sviluppo e salvaguardare le tradizioni di un territorio. Un solo errore” però ammette di averlo commesso “Credere nella buona fede della politica”.

“Su Favignana sono disponibile a parlare ovunque e con chiunque ma partendo da dati oggettivi e non falsità come ho letto in questi giorni”, scrive su Twitter il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio. Si tratta di un provvedimento assolutamente innovativo e fortemente atteso dal settore, spiega una nota del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo (Mipaaft).

“Per la prima volta nella storia, infatti, il contingente di tonno non sarà più indiviso, con conseguenze di possibile squilibrio tra gli impianti in attività, ma ripartito sulla base di principi di equità che tengono conto anche dei livelli medi di cattura dei singoli impianti riferiti agli anni 2015-2016 e 2017 – si legge in una nota, che spiega “Il Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, intende dare un sostegno solido alla filiera del tonno rosso e consentire agli imprenditori di fare finalmente una reale programmazione dell’attività di pesca”.

“Con questo decreto ho voluto dare una risposta reale alle richieste delle tonnare stesse. L’intento è quello di dare stimolo di crescita a questo settore della nostra economia primaria, importante non solo per le isole ma per l’intera filiera del tonno”, ha dichiarato il sottosegretario leghista Franco Manzato, che ha firmato il decreto. “Da oggi le due grandi isole italiane, la Sardegna e la Sicilia, con la riapertura della storica tonnara di Favignana, hanno impianti di tonnara e potranno in futuro, auspicabilmente, collaborare in una filiera con una produzione agroalimentare preziosissima”.

Da quest’anno quindi gli impianti in attività sono due in più (5 in tutto): Isola Piana (un’isola che fa parte dell’arcipelago del Sulcis all’estremità sud-occidentale della Sardegna), Cala Vinagra a Carloforte (situato sull’isola di San Pietro al largo della sub-regione del Sulcis-Iglesiente nel Sud della Sardegna), Capo Altano (ubicato all’interno del territorio comunale di Portoscuso della provincia del Sud Sardegna) e Porto Paglia (nella provincia di Carbonia-Iglesias nella Gonnese sulla costa sud occidentale della Sardegna) e Favignana (un’isola dell’Italia appartenente all’arcipelago delle Egadi, in Sicilia. Principale isola dell’arcipelago delle isole Egadi, si trova a circa 7 km dalla costa occidentale della Sicilia, tra Trapani e Marsala).

Sono tante le personalità politiche intervenute sulla questione.

L’appena eletto alle europee nella circoscrizione Isole (Sicilia e Sardegna) Dino Giarrusso dei 5stelle ha dichiarato con un video “Invito a condividere il video appello che faccio al Ministro Gianmarco Centinaio dopo la scelta incomprensibile di ridurre le quote tonno per Favignana a sole 14 tonnellate. I pescatori siciliani già penalizzati da anni non possono subire l’ennesimo schiaffo. Ci batteremo in tutte le sedi affinché questo decreto venga modificato. Mi appello personalmente al Ministro Centinaio chiedendogli di tornare sui propri passi”.

Il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micicchè e leader regionale di Forza Italia ha attaccato la Lega “Oggi è morta la Tonnara di Favignana. Lo ha deciso un sottosegretario della Lega e la cosa, credetemi, non mi da pace. L’azienda Nino Castiglione, con un enorme sforzo economico e con il sostegno della giunta Musumeci, aveva da poco riaperto la storica struttura dando lavoro a centinaia di maestranze, restituendo al mondo una tra le più grandi tonnare del Mediterraneo e dal passato glorioso. Soltanto un leghista di Oderzo, comune che dista 50 chilometri dal mare, uno che non sa neanche cosa sia il mare – figuriamoci l’industria conserviera ittica – poteva rendersi protagonista di una distribuzione delle quote tonno a totale svantaggio di Favignana”.

Netta sulla propria pagina Fb anche la posizione del governatore Nello Musumeci “Non ci sto! Lo dico lontano da ogni spirito polemico e nel rispetto della leale collaborazione tra le istituzioni. Dopo anni di chiusura, proprio ora che grazie a un imprenditore coraggioso la Tonnara di #Favignana è stata riaperta, la ripartizione delle quote di pesca, decise dal governo centrale per quell’impianto, non è compatibile con la sostenibilità finanziaria di un progetto serio. Per questo motivo, ho già chiesto al ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, di fissare un Tavolo tecnico a Roma per riesaminare il decreto di assegnazione delle quote tonno, magari in un utile confronto con le autorità sarde. La #Sicilia non può subire una così pesante e ingiusta penalizzazione. Al di là di ogni ragione regolamentare, spetta alla politica il compito di garantire equilibrio ed equità. Ed è quello che chiedo per la mia Isola al governo nazionale”.

La neo eurodeputata della Lega eletta in Sicilia, Francesca Donato, replica invece alle accuse del Presidente dell’Ars Micciché. “Le sue argomentazioni sono inconsistenti, la tonnara fu chiusa pochi mesi dopo la fine del Governo Berlusconi III, in cui Miccichè era sottosegretario allo Sviluppo. Nel 2007 vi fu l’ultima mattanza. Oggi il provvedimento del sottosegretario Manzato consegna a quella tonnara quote di pesca che altrimenti non avrebbe avuto affatto, peraltro suscettibili di incremento tramite cessione delle quote sarde, in virtù di un recente provvedimento dello stesso sottosegretario”.

Al forzista Micciché ribatte anche il sottosegretario leghista alle Politiche agricole Franco Manzato “Abbiamo dato la possibilità concreta di far ripartire la tonnara di Favignana, chiusa da oltre dieci anni e quella di Cala Vinagra; la ripartizione delle quote di tonno nel decreto che ho firmato ieri è stata fatta su chiari principi di equità e tenendo conto dei dati storici delle catture delle singole tonnare” E aggiunge “vorrei chiarire che se ieri non avessi firmato il decreto di ripartizione di quote di tonno rosso, Favignana non avrebbe avuto quote di pesca e quindi alcuna possibilità di ripartire, perché la soglia massima di cattura assegnata dall’Europa era già stata esaurita dalle tonnare sarde”.

Sulla questione ha fatto sentire la propria voce anche il Vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana 5stelle Giancarlo Cancelleri “Sono passati solo pochi giorni dal voto europeo, dopo il quale ho sentito in diverse battute il leader della Lega vantarsi dei risultati ottenuti al sud e in Sicilia! Meno contenti saranno i siciliani e soprattutto i favignanesi che come regalo all’indomani della fiducia di molti posta nella Lega si ritrovano un decreto che vede le quote tonno ridotte ai minimi termini! Centinaio e il suo ministero dichiarano che sono il risultato di principi di equità!!! Difficile da credere visto che la tonnara di Favignana sarà costretta a chiudere arrestando lo sviluppo economico che in questo comparto riponeva! Speravano in almeno un centinaio di tonnellate per garantire la sussistenza della tonnara ma se ne vedono riconosciute solo 14 tonnellate! Centinaio riveda immediatamente prima i principi di equità a cui fa riferimento e di conseguenza la ripartizione delle quote tonno. Prima di esultare per i risultati ottenuti in Sicilia la Lega impari a mettere questa terra sullo stesso piano del resto del paese e si metta in testa che noi siciliani non ci stiamo più ad una politica che ci lascia solo le briciole. E se lo ricordi pure Musumeci che parla già di rimpasto di giunta, per una volta faccia il Presidente della regione siciliana e prima di pensare alla solita spartizione di poltrone metta al primo posto gli interessi dei siciliani, non scodinzoli alla Lega permettendogli di fare della Sicilia il bancomat di altre regioni !”.

Adduso Sebastiano

La tonnara di Favignana

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