Carabinieri e autorità spagnole catturano latitante dal 2015

I Carabinieri di Napoli e le autorità spagnole sono riuscite insieme a portare a termine...

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I Carabinieri di Napoli e le autorità spagnole sono riuscite insieme a portare a termine il piano di cattura di un Antonio Todisco, latitante dal 2015.

Carabinieri e autorità spagnole catturano latitante dal 2015

NAPOLI- Ieri 21 Luglio, i carabinieri del nucleo operativo di Napoli Bagnoli, coordinati dalla DDA partenopea, hanno localizzato in Spagna Antonio Todisco, 43enne di Napoli, dichiarato latitante nell’agosto del 2015 dopo essere sfuggito alla cattura in un blitz della Guardia di Finanza di Formia.
Grazie alla collaborazione delle autorità iberiche e della Divisione SIRENE del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, Todisco è stato individuato nella cittadina di Fuengirola, a pochi chilometri da Malaga. Ad arrestarlo la polizia nazionale spagnola. E’ in corso la procedura di estradizione: il 43enne finirà in carcere e dovrà rispondere di traffico internazionale di stupefacente.

 

Altra indagine dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord

Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i finanzieri della Compagnia di Aversa (Ce), unitamente a quelli del Gruppo di Viareggio (Lu) e della Compagnia di Legnano (Mi), hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di un’associazione di volontariato operante, in mancanza di ogni autorizzazione prefettizia, nell’attività di vigilanza zoofila e venatoria.
L’indagine ha avuto origine in seguito ad alcune segnalazioni da parte di cittadini e agricoltori dell’ agro aversano, i quali lamentavano la presenza nelle campagne di personale di un’ associazione zoofila che, in uniforme mimetica, imbracciando fucili da caccia, effettuava controlli a persone e veicoli sequestrando anche materiale e cacciagione.
Le attività investigative hanno consentito di ricostruire un grave quadro indiziario in ordine alle attività svolte dall’associazione di volontariato.
Secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal GIP, gli appartenenti all’associazione effettuavano attività di controllo del territorio con le modalità tipiche delle forze di polizia, svolgendo anche operazioni repressive in ambito zoofilo, ittico, ambientale e venatorio ed utilizzando un’autovettura nonché delle uniformi facilmente confondibili con quelle in uso alla Guardia di Finanza.
Nel corso delle perquisizioni si è proceduto a sequestrare molte armi nonché alcune uniformi della Guardia di Finanza e della Polizia Penitenziaria.

 

Stéphanie Esposito
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