Strangola la compagna, tenta il suicidio, poi chiama i Carabinieri

Strangola la compagna, tentando dopo di suicidarsi, poi chiama i Carabinieri. L’App YouPol della Polizia...

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Strangola la compagna, tentando dopo di suicidarsi, poi chiama i Carabinieri. L’App YouPol della Polizia anche contro i reati familiari.

Il femminicidio è accaduto in un condominio nella zona nord del paese di Furci Siculo in provincia di Messina. La vittima si chiamava Lorena Quaranta, originaria di Agrigento, studentessa di Medicina all’Università di Messina. L’assassino è Antonio De Pace, di Vibo Valentia, pure lui studente di Medicina. Per cause ancora da chiarire l’uomo avrebbe strangolato la fidanzata con cui conviveva. Pare che l’omicidio si sia consumato al culmine di una lite. Subito dopo il govane avrebbe tentato il suicidio ferendosi con un coltello e procurandosi tagli ai polsi e al collo, ma non è riuscito nel suo intento. A quel punto avrebbe chiamato il 112 per confessare il suo gesto. De Pace è stato subito soccorso ma non è in pericolo di vita.

Vano il tempestivo intervento del 118 per la donna poiché non c’era più nulla da fare. Ai medici e ai Carabinieri della Stazione di S. Teresa di Riva comandati da Maurizio La Monica, giunti immediatamente sul luogo insieme alla Compagnia di Taormina capitanata da Arcangelo Maiello, l’uomo si è presentato in stato confusionale e con diverse ferite da taglio ai polsi e al collo auto-inferte con un coltello tentando il suicidio.

L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Messina guidata da Maurizio de Lucia. Non si escluderebbe che la lite, che ha portato all’omicidio, possa anche essere scaturita da una irrequieta convivenza dell’uomo, accresciuta pure dalle attuali misure restrittive imposte per contenere i contagi da coronavirus.

In merito a quest’ultimo aspetto, si segnala che la Polizia di Stato ha sviluppato e presentato una applicazione per cellulari e tablet in funzione da circa tre anni. L’intento è di fornire ai cittadini uno strumento telematico rapido e semplice per segnalare alle autorità alcuni reati diffusi fra giovani e adolescenti, come bullismo o spaccio di droga vicino alle scuole. La App è stata recentemente aggiornata, prevedendo la possibilità di segnalare i reati violenti che si consumano tra le mura domestiche, maltrattamenti in famiglia e stalking, con le stesse modalità e caratteristiche delle altre tipologie di segnalazione.

Nell’immagine di copertina, la coppia con la povera ragazza uccisa e il suo compagno-omicida (foto tratta da Fb), il 118 di Santa Teresa Di Riva, la Stazione dei Carabinieri di Santa Teresa di Riva, La Compagnia dei Carabinieri di Taormina, e infine l’App della Polizia di Stato contro i reati in famiglia.

Adduso Sebastiano

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