Carabiniere siciliano per sedare una rissa nel napoletano viene aggredito

È successo intorno a mezzanotte del 31 luglio/1° agosto a Castellammare di Stabia. Il carabiniere...

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È successo intorno a mezzanotte del 31 luglio/1° agosto a Castellammare di Stabia. Il carabiniere è stato violentemente picchiato.

Il carabiniere, un 36enne siciliano di stanza nella stazione Carabinieri di Gragnano (Napoli), era fuori servizio e stava passeggiando con la moglie e il fratello sul lungomare di Castellammare di Stabia, quando la sua attenzione è stata richiamata da una lite tra due scooteristi che aveva assunto toni violenti. Intervenuto, l’uomo si è qualificato e ha cominciato a raccogliere gli estremi dei presenti e a fare foto con il telefonino per ricostruire la dinamica del tamponamento.

È stato allora che il carabiniere è stato investito alle spalle da uno dei due scooter e, contemporaneamente, aggredito da alcuni giovani e qualcuno più adulto che lo hanno picchiato selvaggiamente con pugni, calci e colpi di casco alla testa. Già stordito, si è accasciato al suolo quando gli hanno scagliato addosso un tavolino in alluminio di un bar vicino. A quel punto, il fratello del militare ha raggiunto il branco frapponendosi tra la vittima a terra sanguinante e i suoi aggressori che si sono dati alla fuga.

Nel pomeriggio, a Castellammare (Na) i Carabinieri della locale Compagnia e del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno tratto in arresto 3 maggiorenni (di 27, 22 e 19 anni, di cui 2 pregiudicati) e un minorenne (di anni 17), ritenuti responsabili (Individuate e arrestate 4 persone per l’aggressione al Carabiniere in Stabia).

In particolare, grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza e alle ricostruzioni testimoniali, è stata individuata una parte del gruppo di aggressori, che, irritati dall’intervento del militare, lo hanno colpito sino a lasciarlo a terra privo di coscienza. Il militare, che non aveva esitato ad intervenire sebbene si trovasse con la famiglia, è stato portato presso l’ospedale di Castellammare ove è tuttora trattenuto per dei traumi commotivi, non in pericolo di vita. Dovrà restare in osservazione per le prossime 48 ore e ha ricevuto una prognosi di 25 giorni.

Mentre le indagini proseguono per individuare ulteriori complici nell’aggressione, i Carabinieri hanno documentato, inoltre, il furto del borsello del militare, che, mentre lo stesso, riverso in strada, era in attesa delle cure, è stato sottratto da un 42enne pregiudicato, estraneo alle precedenti colluttazioni. Il 42enne riconosciuto e sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso degli effetti personali del carabiniere.

”E’ un bravo ragazzo, che lavora – ha detto di lui il tenente colonnello Francesco Novi, comandante del Gruppo di Torre Annunziata – Chi vive l’attività dell’ordine pubblico delle città di Castellammare di Stabia e Gragnano sa che la problematica della movida passa per l’indisciplina e il degrado. Ora stiamo risalendo ai responsabili dell’aggressione. Abbiamo molte immagini della videosorveglianza da poter analizzare e stabiliremo le responsabilità”.

Le prime indagini portano verso la criminalità organizzata del posto. Alcuni aggressori sono già stati individuati: sarebbero originari del centro storico di Castellammare e vicini al clan D’Alessandro e sono stati anche interrogati. Si attendono ulteriori sviluppi.

“Questa non è Castellammare di Stabia, non posso accettarlo – ha dichiarato Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia – Al carabiniere va tutta la solidarietà dell’Amministrazione comunale e i ringraziamenti della città tutta. C’è tanto da fare per la crescita di questa città. Sicurezza e cultura: nei fatti, sono necessari nuovi e decisivi passi in avanti e misure in queste direzioni. Sono già in contatto con Prefettura e Forze dell’ordine per concordare un piano d’azione”.

L’opinione.

In questa Nazione si fanno, guarda caso e da sempre, leggi e giurisprudenza analoghe per tutti, come se le persone civili che possono anche una volta sbagliare, fossero indistinguibili dai corrotti, delinquenti, criminali e mafiosi incalliti che invece non cambieranno quasi mai. Una solidarietà doppia a quel giovane Carabiniere: poiché seppure fuori servizio ha fatto prevalere il senso del dovere intervenendo per sedare la rissa pur sapendo il contesto socialmente difficile in cui operava; ha dimostrato che essere siciliani non vuol dire non avere il senso del dovere e del sacrificio. Ancora, gli Uomini e le Donne, ci sono. Ciò che di tutta evidenza è assente, se non ipocrita e retorico, è l’annoso trasversale sistema politico-istituzionale-governativo-parlamentare-giuridico, dallo scranno più alto fino all’ultimo sgabello, che in decenni e tutt’oggi, guarda caso, ha consentito e tutt’ora, tanta degenerazione sociale, per cui intere parti delle nostre collettività e sistema pubblico-politico, sono in mano alla corruzione, delinquenza, criminalità e mafie native e d’importazione. Auguri al giovane Carabiniere siciliano affinché si riprenda presto e bene.

Adduso Sebastiano

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