Florio: “E’ stato un anno fantastico spero di continuare così. L’Ischia ritornerà…

L’INTERVISTA- Il difensore ex Ischia Florio ed isolano doc ci ha raccontato della storica promozione...

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L’INTERVISTA- Il difensore ex Ischia Florio ed isolano doc ci ha raccontato della storica promozione in Serie B con la maglia del Pordenone soffermandosi anche sugli obiettivi futuri

“La partita contro la Triestina nel girone di ritorno è stato il momento in cui ci siamo detti c’è l’abbiamo quasi fatta,perché eravamo prima contro seconda e da +7 siamo andati a +10. E’ stata un’annata perfetta”

Simone Vicidomini– Sull’isola verde certamente non è stata una stagione molto positiva per le rispettive squadre isolane impegnate nei loro campionati,partendo dall’Eccellenza fino alla Prima Categoria. L’isola di Ischia però può contare sul così detto prodotto isolano, che sta ben figurando a terraferma. Tanti giocatori che ormai giocano a terraferma che continuano a conquistare obiettivi importanti e anche storici nella loro carriera. Il nostro viaggio continua alla ricerca degli ex gialloblu. Dopo Picerno, questa volta siamo andati a Pordenone per raccontarvi la storica promozione in Serie B.  Dalla quella prima volta a San Siro nella partita di Coppa Italia contro l’Inter persa soltanto ai calci di rigore, al grande salto in Serie B. Davvero niente male gli ultimi sedici mesi di storia del club neroverde che lo scorso 28 aprile ha toccato il cielo con un dito battendo per 3-1 la Giana Erminio alla penultima giornata di campionato. Una traguardo raggiunto grazie anche a mister Attilio Tesser che ha vinto il suo terzo campionato di Serie C dopo Novara e Cremonese. La squadra friulana,soprannominata i “ramarri” si è distinta negli ultimi anni fra le migliori realtà della terza divisone,giocando tre play-off con due semifinali perse contro Pisa e Parma. Una favola nata nel lontano 2007,quando il Presidente Lovisa rilevò la squadra in Eccellenza parlando già di Serie B, tra le risate ironiche e scettiche dei più. Un risultato straordinario raggiunto grazie ad un’attenta e scrupolosa programmazione sportiva ed aziendale, alla valorizzazione dei giovani e al forte radicamento sul territorio. Un Pordenone che non ha lasciato davvero nulla agli avversari,visto che hanno alzato al cielo anche la Supercoppa di categoria grazie al successo contro la Juve Stabia per 3-0. Una storica promozione e un double conquistato che porta il nome di Ischia. A festeggiare questo traguardo c’è anche Filippo Florio,ischitano doc. Un grande successo per il difensore classe 96’ che dopo aver vissuto proprio con il gialloblu dell’Ischia,l’inizio della sua carriera ha trovato posto nel mondo del professionismo, scalando traguardi importanti e non a caso l’ultimo proprio-quello di conquistare la Serie B. Proprio per questo abbiamo intervistato ai nostri microfoni il difensore Florio, che ci ha raccontato le sue sensazioni sulla vittoria del campionato,della sua stagione,sui prossimi obiettivi dando un giudizio sull’Ischia Calcio.

Florio, al suo primo anno con la maglia del Pordenone ha conquistato una storica promozione in serie B. Ci racconta che tipo di promozione è stata?

“Io quando sono arrivato lì ad inizio anno,nessuno si aspettava di raggiungere un traguardo così importante; soprattutto perché è arrivato al termine di una stagione che siamo stati sempre primi e non abbiamo mai rischiato di perderlo questo campionato. Noi non abbiamo mai perso il comando e non ci siamo mai fatti prendere dall’ansia e questo ci ha aiutato molto, in virtù delle tante esperienze che avevamo in rosa e in panchina. E’ stato un anno fantastico,speriamo di continuare così anche l’anno prossimo”.

Una Serie B arrivata a 23 anni non è una cosa da poco anzi.. E’ soddisfatto della sua stagione anche se ha trovato poco spazio?

“Sono arrivato l’ultimo giorno di mercato in una squadra che era già costruita già da un paio di anni. Nel girone di andata ne ho giocate un bel po’ mentre in quello di ritorno un po’ meno,perché il mister preferiva fare affidamento su gente di esperienza. Alla fine quando vinci,devi darti anche un pizzico in più sulla pancia e stare al tuo posto sapendo che l’anno prossimo la Serie B può cambiare la vita a tutti. Loro mi hanno sempre detto che puntavano molto su di me e sulla mia crescita,essendo che sono uno dei pochi under in squadra. Cerchi di imparare,crescere e guardare oltre alla singola partita e alla stagione”

Quando avete capito realmente che questo sogno potesse diventare realtà?

“La partita contro la Triestina nel girone di ritorno è stato il momento in cui ci siamo detti c’è l’abbiamo quasi fatta,perché eravamo prima contro secondo e da +7 siamo andati a +10. E’ stata un’annata perfetta. Abbiamo vinto tutti gli scontri diretti che alla fine dell’anno ti hanno dato dei punti in più e tranquillità. Se va a vedere noi abbiamo perso contro Rimini,Fermana e Triestina all’andata che però non era ancora uno scontro diretto di alta classifica. La differenza è stata proprio questa che nel girone di ritorno abbiamo vinto tutti gli scontri diretti. Siamo arrivati alla partita contro il Teramo a quattro giornate dalla fine,vincendo 4-0 dimostrando superiorità e da lì il sogno si è avverato”.

Una stagione condita da tante vittorie,ma c’è stata una partita in particolare che porterà nel cassetto dei ricordi?

“Quella quando abbiamo vinto contro la Giana Erminio,perché il mister mi ha fatto entrare gli ultimi dieci minuti e io guardavo i miei compagni di squadra più grandi,piangere dall’emozione e in campo mi sono venuti i brividi. Arrivare a vincere un campionato di Serie C a 34 anni è un qualcosa di bellissimo. Io alla mia età non riesco ancora a capire la grandezza di aver vinto un campionato di Serie C. Lo vivi in maniera molto più leggera a 23 anni ma quando arrivi 34 anni e vedi quelle lacrime agli occhi dei tuoi compagni ti fa qualcosa dentro. Ho vissuto determinate emozioni e sensazioni che mi porterò dentro”.

La stagione da poco si è conclusa. Ha avuto modo già di parlare con la società se rimarrà anche l’anno prossimo a Pordenone?

“Io dovrei rimanere almeno che non succeda qualcosa di clamoroso. Il mio obiettivo ora saranno le universiadi poi salirò a Pordenone per programmare il campionato di serie B”.

Come ha detto lei in apertura è stato un anno stupendo. Avete vinto non solo il campionato ma anche la Supercoppa…”Si anche lì è stato emozionante però di me rispetto al campionato perché è tutt’anno di lavoro che vedi concretizzarsi in una singola partita. La Supercoppa la vivi con molto più leggerezza anche quando vai in campo sei molto più tranquillo e spensierato. Se ti devo fare un paragone diecimila volte superiore l’emozione di aver vinto il campionato rispetto alla Supercoppa”.

Nel calcio di oggi le piccole realtà stanno ben figurando nei rispettivi campionati,proprio come il Picerno ad esempio che ha vinto un campionato di Serie D con Impagliazzo. Come mai le grandi piazze stanno avendo serie difficoltà a vincere?

“Innanzitutto voglio fare i complimenti a Impagliazzo,a Brienza e Mattera che hanno vinto un campionato in Serie D. Non è che le piccole piazze vincono e le grandi no,semplicemente ci sono pressioni diverse. A Bari che è una piazza calda avevano determinate pressioni io a Pordenone ed Andrea a Picerno avevamo altre pressioni, non c’è un regola precisa. Ci sono dei momenti chiave nell’arco della stagione. Noi con la Triestina siamo arrivati allo scontro diretto molto più sereni di quanto erano loro che avevano tutti i tifosi,tutta la città dietro che comunque ti porta ansia e stress. Per noi invece era una partita come le altre ed abbiamo vinto,proprio perché nei primi venti mentalmente eravamo più liberi”.

Quali saranno gli obiettivi della società per la prossima stagione? “Io penso che il primo obiettivo è sempre quello di salvarsi perché dobbiamo sempre teneri i piedi bassi. Siamo una piccola realtà e pensare in primis alla salvezza poi quello che viene c’è lo prendiamo com’è. L’anno scorso quando ero ad Ascoli era diverso,probabilmente non ero pronto come giocatore per giocare una serie B. Nel mio percorso di crescita è stato importante ho capito determinate cose che mi hanno fatto crescere come uomo e come calciatore”.

Il calcio ad Ischia vive un momento non particolarmente brillante. Non so se ha avuto modo di seguire la stagione dei gialloblu vissuta tra luci ed ombre. Cosa ne pensa della stagione della sua ex squadra e soprattutto crede che questa società con il Presidente D’Abundo e con mister Monti in panchina dalla prossima stagione può rappresentare la vera svolta?

“Io la seguo sempre,perché il primo amore non si scorda mai perché comunque l’isola ti rimanere dentro e poi ho un gran rapporto con mister Bilardi. Io penso che sia normale quando parti da zero. Non è sempre detto che vinci come è successo a Bari. Per vincere c’è bisogno di programmazione. Si deve far capire che nella programmazione ci vogliono degli anni per ritornare a vincere. Per quanto riguarda mister Monti, ha un curriculum dietro molto importante e penso che la strada tracciata sia quella giusta, poi vincere è difficile in qualsiasi categoria. Se si vuole seguire un progetto come quello del presidente D’Abundo che a mio avviso è una persona seria, lo si segue continuamente sia quando le cose vanno male che bene. L’Ischia sono convinto che ritornerà ad essere grande”.

Si sente orgoglioso di rappresentare i colori gialloblu lontano dall’isola,visto che non è il primo dei tanti giocatori che giocano a terraferma?

“Si è bello poter rappresentare l’isola. Prima di me l’anno fatto in tanti quindi bisogna portare in alto il nome di Ischia. Se ci sono tanti giocatori fuori dall’isola questo vuol dire che qualcosa di buono c’è sui cui poter costruire perché gli isolani ci sono per fare calcio. Secondo me essendo che io sono uscito dall’Ischia, una possibilità c’è l’avrà sicuramente anche un altro isolano specialmente se l’Ischia ritornerà nel calcio che conta. Uscire dall’isola non è facile anche perchè tutti quelli come me che giocano fuori sono usciti proprio grazie all’Ischia”.

C’è qualcuno a cui dedica in particolare questo straordinario traguardo raggiunto ?

“Sicuramente alla mia ragazza ed alla mia famiglia perché sono quelli che mi sono stati vicini nei momenti difficili ed oggi si godono insieme a me questi piccoli traguardi raggiunti”.

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