Ischia-Trofa: “Vogliamo essere un’outsider, pensare partita per partita”

ECCELLENZA- ISCHIA- Il centrocampista isolano dichiara: “Dobbiamo dimostrare di essere grandi” E’ strano ma è...

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ECCELLENZA- ISCHIA- Il centrocampista isolano dichiara: “Dobbiamo dimostrare di essere grandi”

E’ strano ma è vero, nel derby di domani tra Barano ed Ischia, Davide Trofa è uno dei pochi giocatori a non essere un ex di turno.

Simone Vicidomini– Dopo aver raggiunto le 200 presenze in maglia gialloblu, indossando anche la fascia di capitano. Domenica è arrivata anche la prima vittoria in campionato, si può ritenere anche abbastanza soddisfatto…”Siamo soddisfatti del passato, ma adesso dobbiamo pensare partita per partita, a cominciare da quella di sabato – commenta Trofa –. Sicuramente dobbiamo concentrarci su un obiettivo per volta, anche se la gara contro il Barano è un derby, che porta motivazioni in più. Di certo è una partita che potrà riservare delle difficoltà, ma noi dobbiamo dimostrare di essere una grande squadra e portare il massimo obiettivo a casa”.

Che Barano si aspetta di trovare? Una squadra subito aggressiva o che cercherà di sfruttare le ripartenze? “Prepareranno la partita con maggiori motivazioni. Ci conoscono, hanno di fronte l’Ischia. Scenderanno in campo contro una squadra blasonata e i nostri avversari avranno voglia di fare bella figura. Magari con la spensieratezza di chi sa che un eventuale risultato negativo può essere una cosa fisiologica. Noi dobbiamo pensare ad ogni singola partita perché solo così possiamo raggiungere i nostri obiettivi, anche per far ricredere chi era scettico nei nostri confronti. Addirittura dopo una partita si parla che possiamo ambire a chissà cosa. Sta a noi dimostrarlo partita dopo partita che siamo una grande squadra. L’Ischia deve dimostrare di essere una grande squadra”.

Mister Monti ha più volte sottolineato l’abbondanza della rosa. Allo stesso livello di Frattese e Pianura, indicate come favorite per la vittoria? “Sono convinto che la forza dell’Ischia sia proprio l’abbondanza della rosa. Ci si allena con più cattiveria perché c’è chi vuole mettersi in mostra e quindi tutti siamo costretti a dare il massimo in ogni singolo allenamento. Questa concentrazione e questa voglia vengono poi trasmessi in campo la domenica. Può essere un nostro punto di forza. Non partiamo come squadra principe ma vogliamo essere un’outsider. E’ inutile negarlo, ognuno ha degli obiettivi. Mai abbassare la guardia, dimostrando gara dopo gara di essere una grande squadra”.

Al di là del valore della rosa, quanto incide l’aspetto societario, l’organizzazione, il settore giovanile, il progetto in generale, per provare quanto meno a salire di categoria? “Anche per la mia esperienza vissuta qui a Ischia, ricordo che ai tempi della D c’era qualche squadra che secondo me era anche più forte di quella che in seguito ha avuto dei successi. Si poteva dare di più ma non c’erano le componenti giuste tra società e gli stessi tifosi che invito a sostenerci, specialmente quando siamo in difficoltà perché sono dei passionali.

Ne approfitto per dire che la loro assenza è il nostro danno più grande perché in questa categoria avremmo avuto tifosi in casa e fuori. In molte trasferte, il fattore campo si sarebbe azzerato. La società è un punto di forza. Al di là della categoria in cui si milita, le varie componenti devono combaciare per sperare di raggiungere un obiettivo. Adesso si è creata una giusta amalgama, speriamo che alla fine possiamo gioire tutti insieme”.

A Davide viene chiesto un parere sul ritorno di Florio e come può essere utilizzato? “Non è che voglio fare il ruffiano, ma dico che non abbiamo un undici base, la nostra forza è il gruppo, il collettivo. Riusciamo ad avere una panchina che nell’arco di un campionato può essere fondamentale. Si riesce sempre a mettere in campo una squadra competitiva . L’arrivo di Florio ci dà una marcia in più, è una freccia in più al nostro arco. Poi sta al mister giustamente fare le sue scelte ed a Filippo ritagliarsi uno spazio importante in squadra”.

Che effetto farà giocare un derby a porte chiuse? “Dispiace per i tifosi. La gioia di un calciatore è avere attorno l’entusiasmo per giocare con motivazione. Adesso è come giocare la partitella del giovedì. E’ vero che ci sono i tre punti in palio, ma l’atmosfera è diversa. I tifosi avrebbero fatto comodo, perché nei momenti di difficoltà possono darti una spinta in più. Tuttavia sappiamo che da casa ci sono tantissimi tifosi che ci seguono in Tv e daremo il massimo per loro. Non sappiamo dove possiamo arrivare  ma daremo il massimo per terminare quanto più in alto è possibile”.

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