Dilettanti: ecco cosa prevede il protocollo in casi di positività al Covid

Calcio Dilettante:cosa prevede il protocollo in casi di positività Qualora, durante il periodo di svolgimento...

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Calcio Dilettante:cosa prevede il protocollo in casi di positività

Qualora, durante il periodo di svolgimento degli allenamenti e/o delle gare si verifichi un caso di accertata
positività al COVID-19, si dovrà provvedere all’immediato isolamento del soggetto interessato e alla comunicazione alle autorità sanitarie territorialmente competenti, alle cui istruzioni è necessario attenersi
scrupolosamente. In ogni caso, si dovrà provvedere alla pulizia/sanificazione generale dei luoghi frequentati dal soggetto per la pratica sportiva, secondo le disposizioni della circolare n. 5443-22 febbraio 2020
del Ministero della Salute. La mappatura dei cosiddetti “contatti stretti” del soggetto positivo (interni o
esterni al “gruppo squadra”), così come la definizione delle conseguenti attività di profilassi (quarantena, sorveglianza attiva, ecc.), test/esami cui sottoporsi per riprendere le proprie attività (sportive e non), informazione al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta, istruzioni da seguire in caso di
comparsa di sintomatologia, etc. compete all’ASL/ATS territorialmente responsabile.
Si ritiene sia, in ogni caso, sempre applicabile il regime previsto dalla Circolare del Ministero della Salute
del 18 giugno 2020 per la prosecuzione dell’attività agonistica da parte degli altri componenti del “gruppo
squadra” in caso di accertata positività Covid di un membro dello stesso, se attuabile dalla singola associazione/società sportiva dilettantistica in ragione della propria struttura/capacità organizzativa

ASPETTI DISCIPLINARI

Ogni decisione in merito alla mancata disputa di una gara a causa della presenza, in una o entrambe le
squadre, di un numero elevato di calciatori/calciatrici sottoposti a misure di profilassi obbligatoria (es.
quarantena) e/o di eventuali contestazioni relative alla corretta applicazione del Protocollo è demandata
agli enti organizzatori delle competizioni e/o ai loro organi di giustizia sportiva.
Per tutti gli altri aspetti non espressamente disciplinati dal Protocollo e già regolati da norme FIGC (es.
iter autorizzativo delle gare amichevoli) valgono le regole in vigore pre-emergenza Covid-19.

 

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