Ischia, tifosi in protesta: “Nessuno deve calpestare la nostra passione”

I supporters isolani sono delusi dal mercato in entrata della società e soprattutto dalle porte chiuse

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La società isolana qualche giorno fa attraverso il suo profilo ufficiale ha diramato un comunicato nel quale venerdì pomeriggio le persone in possesso del green pass possono accedere alla seduta di allenamento. Un comunicato davvero assurdo visto che ci sono appassionati, ma soprattutto veri tifosi che ormai da oltre 40 anni hanno sempre seguito la squadra tra allenamenti, trasferte ed altro.

A tutto questo va aggiunto anche il disappunto da parte della società di non acquistare almeno un paio di calciatori dalla terraferma, in primis nel reparto offensivo ove al momento manca quell’attaccante che ti garantisce quei venti gol a campionato, ma anche per completare la rosa. La decisione non prendere giocatori dalla terraferma si può anche condividere, visto che il patron D’Abundo rimane sulla linea e sul progetto “Made in Ischia”, però ci sono diversi modi di farlo comprendere.

La chiusura dei cancelli dello stadio “Mazzella” non solo ai tifosi ma anche a noi addetti ai lavori, che poi veniamo chiamati in causa solamente quando ci sono conferenze stampe ed altro. Cara società così non funziona…Stiamo parlando dell’Ischia Calcio, una squadra che ha sempre scritto belle pagine di storia nel calcio professionistico e ad oggi si sta rompendo tutto l’entusiasmo che si era ricreato pochi mesi fa.

Dall’ultima partita giocata contro la Mariglianese sembra che sia passata un’eternità, ad oggi ci sentiamo di dire che la società sta dimostrando di avere poco rispetto per chi sostiene questi colori. In sintesi tifosi e giornalisti trattati allo stesso modo…e che modi.

“Dal 1988 lo stadio Mazzella è diventata la casa di tutti i tifosi dell’Ischia. Mai nessuno si dovrà permettere di limitarci l’ingresso, rispettiamo il lavoro altrui ma nessuno calpesti la nostra passione MAI”. Questo è il messaggio di Ciro Curci sulla pagina ufficiale dei tifosi gialloblu.

Lo stesso capo ultras si è posto questa domanda. “Sono passati tre anni dalla gestione D’Abundo e ad oggi mi sorge una domanda spontanea, ma a questa società interessa la presenza del pubblico, il calore dei tifosi? Non sparate cazzate sul Covid e cacate varie, siamo tutti vaccinati, ma prima di questo abbiamo una testa che ci fa ragionare e assolutamente non ci piace essere presi in giro… Da quando seguo l’Ischia una cosa del genere non si è mai verificata. Vorremmo delle risposte su tutto questo ed altro, abbiamo chiesto un incontro con il presidente tramite alcuni dirigenti chissà se verremmo accontentati, o forse non ci meritiamo neanche questo?”.

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