Turismo ricco in Italia soprattutto per il Nord

Il turismo è in buona salute ma concentrato in particolare in cinque regioni su venti...

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Il turismo è in buona salute ma concentrato in particolare in cinque regioni su venti e si tratta di quelle del Centro-Nord.

È quanto emerge dal Rapporto sul turismo italiano, XXII edizione, dell’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRISS) presentato all’inaugurazione della Bit, la Borsa internazionale del turismo che si tiene a Milano fino a martedì 12 febbraio.

Si prevede un turismo in crescita del 4 per cento nel 2019.

Negli ultimi anni è stato un trend in continuo aumento. Per la prima volta già dal 2017 in Italia, le presenze dei turisti venuti dall’estero avevano superato quelle degli italiani per quanto riguarda il numero totale delle notti trascorse (dato diverso da quello dei visitatori arrivati), con una componente internazionale di 210.658.786 che ha superato quella nazionale pari a 209.970.369. In generale, il rapporto Cnr-Iriss mostra un comparto in salute con il +5.3% degli arrivi nel 2017 e un +4,4% di presenze.

Ma è in 5 regioni su 20 che si concentra oltre la metà della spesa del 54,3 per cento e si tratta di quelle del Centro-Nord.  La Lombardia è al primo posto con il 13,6% pari a circa 11 miliardi di euro della spesa complessiva effettuata dai turisti non residenti in Italia e di quelli residenti in altre regioni; seguono il Lazio con l’11,4% e 9,2 miliardi, la Toscana con il 11,3% e 9,1 miliardi, il Veneto con il 11,3% pari a 8,3 miliardi e l’Emilia-Romagna con il 10,2% e 6,1 miliardi.

Alcune grandi città d’arte italiane hanno attratto tra il 2016 e 17 moltissimi turisti stranieri. In particolare, Venezia con 86,5%, Firenze con 73,9%, Roma con 70,1%, Milano (64,9%) e Verona (57,5%) sono le cinque città d’arte con la percentuale più elevata di turisti stranieri. Città come Venezia e Firenze hanno presentato un indice turistico territoriale pari rispettivamente a 45 e 26, il che significa che a Venezia per ogni abitante vi sono 45 turisti, mentre a Firenze ve ne sono 26. Il peso di arrivi e presenze nella classifica delle città d’arte, quali Roma, Venezia, Milano, Firenze, Torino, Napoli, Bologna, Verona, Genova e Padova, è pari rispettivamente a circa il 25% ed il 20% di quelli complessivi rilevati a livello nazionale nel 2017.

Ma Il turismo ha anche mutato pelle. In Italia, spiega il rapporto, c’è stato un incremento nel periodo 2002-2017 di B&B del 688,4 per cento, in termini di numero di unità e dell’816,7 per cento n termini di posti letto. Ad agosto 2018, sul portale Airbnb erano disponibili, in Italia, 397.314 alloggi, registrando uno sviluppo che negli ultimi due anni è avvenuto ad un tasso medio del 51%, non riscontrabile in nessun altro comparto“.

La Bit è stata inaugurata dal Ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio che  ha messo in guardia dal possibile florilegio di iniziative locali come la famosa tassa di ingressoRischiamo di diventare turista-repellenti- ha detto Centinaio -, correi evitare in futuro di dover commentare dati bassi di afflusso turistico semplicemente perché qualcuno deve sistemare i propri bilanci”, ha aggiunto. In particolare, rivolgendosi al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha confermato il proprio disaccordo. “Decida quel che vuole, è nelle sue competenze non gli dico bravo o cattivo. Dico che in Italia si chiede di aumentare sempre più il numero di turisti, però contemporaneamente abbiamo la tassa di soggiorno, la tassa di ingresso a Venezia, in Sardegna qualcuno propone la tassa di sbarco e in alcune isole minori c’é già”. Il rischio ha concluso è che “i turisti vadano da un’altra parte“.

Il ministro ha poi spiegato che sul turismo le competenze sono delle Regioni, ma che “lo Stato può diventare una cabina di regia. Abbiamo la qualità, il prodotto, tutto quello che serveaggiungendo che l’offerta potrebbe essere potenziata allungando la stagione al Sud “dove si potrebbe vivere di turismo 11 mesi l’anno e promuovendo le tante opportunità che il Paese offre ovunque”.

La XXII edizione del Rapporto esce in un momento delicato caratterizzato dal passaggio delle competenze sul Turismo al nuovo Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, a dimostrazione di una precisa volontà a realizzare strategie di sviluppo in cui il Turismo sia più strettamente collegato alla valorizzazione dei prodotti tipici dell’enogastronomia italiana.

Nell’immagine di copertina il mare della Riviera Jonica Messinese.

Adduso Sebastiano

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