Sicurezza Bis Mattarella firma ma trova 2 criticità e chiede modifiche

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il decreto sicurezza bis ma ha contestualmente...

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il decreto sicurezza bis ma ha contestualmente inviato una lettera ai presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetti Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in cui esprime «rilevanti perplessità».

Sicurezza Bis Mattarella firma ma trova 2 criticità e chiede modifiche

Il decreto sicurezza bis è stato promulgato ma il capo dello Stato ha ravvisato due criticità e per questo ha chiesto un «nuovo intervento normativo».

«Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al presidente della Repubblica, non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità».

Il primo è che «per effetto di un emendamento, nel caso di violazione del divieto di ingresso nelle acque territoriali – per motivi di ordine e sicurezza pubblica o per violazione alle norme sull’immigrazione, la sanzione amministrativa pecuniaria applicabile è stata aumentata di 15 volte nel minimo e di 20 volte nel massimo, determinato in un milione di euro, mentre la sanzione amministrativa della confisca obbligatoria della nave non risulta più subordinata alla reiterazione della condotta».

«Osservo che, con riferimento alla violazione delle norme sulla immigrazione – sottolinea – non è stato introdotto alcun criterio che distingua quanto alla tipologia delle navi, alla condotta concretamente posta in essere, alle ragioni della presenza di persone accolte a bordo e trasportate. Non appare ragionevole, ai fini della sicurezza dei nostri cittadini e della certezza del diritto, fare a meno di queste indicazioni e affidare alla discrezionalità di un atto amministrativo la valutazione di un comportamento che conduce a sanzioni di tale gravità».

La seconda “rilevante perplessità” si riferisce al fatto che non è specificata una gradazione dell’ammenda. Per cui, per ipotesi, il prefetto (cioè l’autorità amministrativa preposta a combinare la sanzione) potrebbe comminare l’ammenda massima (un milione di euro) anche a una singola persona che con la sua barca a vela entra in un porto senza autorizzazione dopo aver salvato un solo naufrago.

Mattarella, inoltre, ricorda che “la Corte Costituzionale, con la recente sentenza n. 112 del 2019, ha ribadito la necessaria proporzionalità tra sanzioni e comportamenti. Va anche ricordato che, come correttamente indicato all’articolo 1 del decreto convertito, la limitazione o il divieto di ingresso può essere disposto ‘nel rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia, così come ai sensi dell’art. 2 ‘il comandante della nave è tenuto ad osservare la normativa internazionale’. Nell’ambito di questa la Convenzione di Montego Bay, richiamata dallo stesso articolo 1 del decreto, prescrive che ‘ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batta la sua bandiera, nella misura in cui gli sia possibile adempiere senza mettere a repentaglio la nave, l’equipaggio e i passeggeri, presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo”.

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