I suicidi cosiddetti economici nel quinquennio dal 2012 al 2017 hanno registrata una crescita del 15,7%

Suicidi di Stato. Quelli di piccoli Imprenditori. Un’associazione l’AIP è loro accanto per assisterli prima...

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Suicidi di Stato. Quelli di piccoli Imprenditori. Un’associazione l’AIP è loro accanto per assisterli prima che arrivino al dramma.

L’Associazione Piccoli imprenditori e suicidi di Stato, di cui è presidente Simona Pedrazzini ex imprenditrice che ha dovuto improvvisamente cambiare la propria vita dopo aver perso l’attività, ha sede a Roma, in Via Lungotevere Flaminio, 76. La pagina facebook esiste da quasi dieci anni ed è nata per dare voce agli imprenditori in difficoltà schiacciati dagli oneri fiscali.

Simona, nonostante le difficoltà si è rimessa a studiare ed è riuscita a cambiare lavoro trovando il tempo e la forza per parlare ai piccoli imprenditori e prima che, come tanti loro colleghi, scelgano per la disperazione di togliersi la vita poiché strozzati dal fisco o dalle innumerevoli interpretazioni e spesso solo vessazioni giuridiche e burocratiche oppure dalle porte chiuse delle banche o ancora conseguentemente per essere finiti in mano all’usura. I principali ispiratori di Simona sono stati Sergio Bramini imprenditore della Brianza messo in ginocchio dallo Stato verso il quale il Sergio vanta un onerosissimo credito e Valerio Malvezzi professore di economia all’Università di Pavia.

Così l’originaria pagina facebook è divenuta anche una associazione senza fini di lucro ed apolitica: A.P.I., Associazione Piccoli Imprenditori, asspiccoliimprenditori@gmail.com, e vanta una squadra di avvocati e tributaristi preparati e specializzati che si mettono a disposizione degli iscritti, e non solo, in difficoltà, a prezzi etici e calmierati. Il progetto sta diventando itinerante, si stanno fissando delle date in alcune delle principali città italiane per poter dare udienza a quelle persone che scelgono di essere seguite da A.P.I.

Dei suicidi cosiddetti economici e in genere di piccoli imprenditori o di chi ha perso il lavoro e non lo trova più, i nostri media nazionali di solito ne hanno parlato poco negli ultimi anni, poiché presumibilmente tali notizie insinuerebbero il consenso elettorale dei referenti trasversali, partiti o coalizioni, a cui notoriamente certa nostra Informazione pubblica e privata è da sempre connessa. Se non ci fossero stati i social sarebbe divenuta, questa dei suicidi economici, una ecatombe fuorviata se non anche taciuta.

E invece i suicidi economici dal 2012 al 2017 hanno avuto un incremento del +15% con un picco nel 2014. Il 2014 è stato un anno terribile in cui si sono registrati 201 decessi. I dati sono ricavati dal rapporto dell’Osservatorio suicidi per motivi economici della Link Campus University e pubblicato da scenarieconomici.

Nel 2016 si è assistito ad un calo che comunque non portò i valori complessivi al di sotto del 2012. Il 2017 vide una ulteriore contrazione anche se si rimase comunque ampiamente oltre il dato del 2012. I mesi con maggiori suicidi sono stati i mesi di aprile del 2013 e del 2014 ed il luglio 2014. Analizzando le classi di età la più colpita è quella fra i 45 d i 54 anni, seguita dai 55-64. La distribuzione geografica ha visto nel 2012 il Veneto quale regione più colpita, mentre nel 2017 è stata la Campania. Impressionante l’evoluzione della Regione Marche in continua ascesa. I suicidi colpiscono in primo luogo gli imprenditori, quindi i disoccupati e con proporzione inferiore, i dipendenti, categoria però in crescita.

L’opinione.

Verrebbe amaramente da parafrasare che mentre imperversava dal 2008 la nota pesante crisi socio-economica globale e il trasversale sistema italiano di sempre, pubblico-politico-giuridico-burocratico dibatteva a Roma come farsi continuare a (ben) mantenere tramite l’estorsione fiscale, la forzosa vessazione e il debito pubblico, “Sagunto” gli italiani produttivi, lavoratori, privati ed operosi venivano “espugnati” strizzati, angariati e abbandonati sicché tanti si sono suicidati. Da siciliano con annosa esperienza in trincea, soggettiva e indiretta, mi viene ancora tristemente da immaginare che una differenza con la mafia e il pizzo è che questi ultimi sono realtà criminali da sradicare senza pietà, ma gli altri, il decennale arrogante, misantropo, borioso, teatrante, dispotico, ingordo e imbellettato sistema italiano (e temo la maggioranza di quest’ultimo con una minoranza però di tutta evidenza omertosa per opportunismo o timore) si è acutamente legalizzato nel tempo con miriade di norme appositamente propugnate solo per esso, pertanto costituzionalizzandosi. Almeno fino adesso. Tuttavia anche i piccoli imprenditori facciano squadra e soprattutto non mettano la X come se avessero la Sindrome di Stoccolma.

Adduso Sebastiano

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