Il Napoli come il Barça, quanto “tiki-taka”

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Una stagione straordinaria fino a questo momento per il Napoli di Maurizio Sarri che partita dopo partita continua a superare  record su record; i numeri e il rendimento dei singoli sono spaventosi, se poi passiamo al collettivo la situazione non muta.

E’ dall’ inizio della stagione, ormai, che questa squadra si contraddistingue per l’ enorme produttività in termini di gioco e di possesso palla, sia nelle mura amiche che su altri campi. Proprio questo dato è balzato particolarmente all’ occhio nell’ ultima uscita contro il Palermo; sin dalle prime battute si è avuto modo di constatare il film della partita: Napoli padrone del campo, detentore del monopolio del gioco.

Un predominio in ogni  zona che ha costretto il Palermo a ripiegare sulla difensiva, frutto di un possesso palla asfissiante che ha sfiancato gli avversari; una fitta rete di passaggi  nello stretto tra tutti i reparti, per lo più in orizzontale, in attesa della ricerca del giusto varco. Le statistiche parlano chiaro: 79% di possesso palla in soli ventidue minuti di gioco , numeri che in Europa e per di più in trasferta sono riscontrabili soltanto nel Barcellona. Un paragone lusinghiero se si considera che proprio i catalani sono stati, in particolare con Pep Guardiola, i teorizzatori di quello stile calcistico che va sotto l’ insegna di “tiki-taka”; uno stile basato sulla monopolizzazione del gioco e fatto di continui passaggi corti che apparentemente possono sembrare sterili ma che in realtà costringono l’ avversario a correre a vuoto, in modo da stancarlo ed avere maggiori possibilità di trovare lo spazio tra le linee con le verticalizzazioni.

Proprio questo possesso martellante ha costretto gli avversari a rintanarsi per gran parte della gara nella propria meta campo incappando nell’ errore  quando  Andelkovic ha trattenuto  Albiol sugli sviluppi di un  calcio d’angolo. Da questo momento i ritmi hanno subito una leggera flessione, il Napoli, nonostante un predominio finale del 70%,  ha vinto per una rete a zero sprecando molto in fase offensiva. Cosa che non è piaciuta ad un perfezionista e amante dei particolari come Sarri.

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