Tangenti Lombardia, un vizio di forma libera Mantovani: può tornare in Consiglio regionale

Mantovani si era sospeso da vice presidente della Regione ma non da consigliere, era ai...

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Mantovani si era sospeso da vice presidente della Regione ma non da consigliere, era ai domiciliari

Mario Mantovani, l’ex vice presidente della Regione Lombardia agli arresti domiciliari dallo scorso 23 novembre nell’ambito dell’indagine per corruzione, concussione e turbativa d’asta, è tornato libero per una questione che riguarda un passaggio tecnico sui tempi di deposito delle motivazioni del Riesame. Lo ha deciso la quarta sezione penale del Tribunale, presieduta da Marco Tremolada, accogliendo la richiesta della difesa depositata nei giorni scorsi, gli stessi avvocati che nelle scorse settimane avevano chiesto anche la libertà per permettere a Mantovani, depresso, di uscire per curarsi con sedute di parapendio. I giudici che hanno revocato i domiciliari al politico sono gli stessi davanti ai quali il prossimo 8 giugno si aprirà il processo con rito immediato per l’ex senatore del Pdl che è stato anche assessore regionale alla Sanità. La Procura di era opposta chiedendo l’obbligo di dimora.

Tangenti Lombardia, Mario MantovaniCon la richiesta di libertà, firmata di Guido Calvi e dall’avvocato Roberto Lassini, difensori dell’ex sindaco di Arconate ed ex coordinatore regionale del Pdl poi passato a Fi, è stato chiesto al collegio di dichiarare l’inefficacia del provvedimento con cui il Tribunale del Riesame, lo scorso novembre, aveva negato la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Inefficacia in quanto, in base a una sentenza della Cassazione di due mesi fa, sarebbe stato sforato il termine di 30 giorni dal momento della decisione in camera di consiglio al deposito delle motivazioni datate 1 dicembre 2015. Nelle motivazioni, i giudici spiegavano che “da quando ha avuto conoscenza delle indagini a suo carico”, Mantovani “si è attivato per manipolare gli elementi di prova, intervenendo sugli altri soggetti coinvolti nell’intera vicenda per nascondere le proprie responsabilità”. In più, sottolineavano, Mantovani è “soggetto a cui è attribuito un ruolo politico ed istituzionale di notevole spessore” che “si è dimostrato in grado di piegare le sue funzioni pubbliche a fini personali, interferendo a vantaggio proprio e degli uomini a lui vicini, nei settori della Sanità regionale e delle opere pubbliche e infrastrutturali”.

Tangenti Lombardia, villa Clerici di RovellascaNelle more del procedimento del Riesame l’ex numero due del Pirellone, finito a San Vittore il 13 ottobre scorso, venne posto ai domiciliari dal gip Stefania Pepe. Mantovani, che all’indomani del suo arresto si era autosospeso dalla carica di vice presidente della Lombardia, non si è mai, però, dimesso dall’incarico di consigliere regionale e quindi, alla prossimo riunione del Consiglio potrà tornare a occupare il suo posto in aula.

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