Indagato deputato regionale del centrosinistra per corruzione elettorale

La Digos di Catania ha notificato al deputato, oggi di Italia Viva, un avviso di...

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La Digos di Catania ha notificato al deputato, oggi di Italia Viva, un avviso di garanzia inerente la campagna per le Politiche 2018 in cui non fu eletto.

Di recente aveva lasciato il Pd per aderire al partito fondato da Matteo Renzi, Italia Viva. Si sarebbe appreso che il reato ipotizzato è corruzione elettorale.

Luca Sammartino era stato il recordman delle preferenze alle elezioni regionali del 2017 con 32mila preferenze. Ora è indagato, assieme ad altre persone, dalla Procura di Catania, nell’ambito di indagini della Polizia di Stato sulla campagna elettorale delle Politiche del 2018. Era stato candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Misterbianco ottenendo però circa 16mila voti, non sufficienti per essere eletto. Secondo l’accusa avrebbe fatto o promesso i ‘favori’ contestati nell’avviso di conclusione indagini in cambio di voti.

Nell’inchiesta ci sono anche altri 12 indagati. Tra questi, ci sono il sindaco di Aci Castello, Carmelo Scandurra, per un episodio avvenuto prima della sua elezione; l’assessore di Mascalucia, Nino Rizzotto Salamone; l’ex consigliere comunale di Catania, Giuseppe Musumeci; il consigliere di Militello, Salvatore Cannata Galante; l’ex consigliere comunale di Caltagirone, Alfredo Scozzarella; il consigliere della seconda Circoscrizione di Catania, Giuseppe Damiano Capuano; l’ex consigliere municipale etneo Marco Mirici Cappa.

Si contesta al deputato Sammartino assunzioni in aziende private, raccomandazioni per promozioni o trasferimenti in sanità o partecipate, spintarelle per la rateizzazione di cartelle esattoriali, ma anche l’ipotesi di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio per la liquidazione di un trattamento di fine rapporto.

L’inchiesta è coordinata dal Procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Agata Santonocito e dal Sostituto Fabio Saponara e verte su indagini della Digos della Questura durante la campagna elettorale per le politiche del 2018.

L’opinione.

Ma allora dovrebbero indagarne a migliaia: nei Comuni, Città metropolitane e Regione siciliana. Da destra a sinistra e centro. Quasi tutto, risaputamente e da sempre, in Italia funziona così (specialmente in Sicilia). Clientelismo, voto di scambio sociale, favoritismo, familismo, nepotismo, corporativismo, consorterie, mercimonio, ecc. Il tutto anche con la miopia giurisprudenziale di parecchia Giustizia. È questa la normalità della vita quotidiana: dall’asilo passando per la scuola dell’obbligo fino all’Università (i nostri ragazzi infatti hanno imparato dagli ipocriti adulti, mica nascono già allestiti); dallo sgabello del sistema pubblico-politico-istituzionale-giuridico-burocratico fino allo scranno più alto; dai partiti ai sindacati; dalle associazioni di categoria a quelle sociali; ecc. Il resto ? Annosa retorica, cosiddetta cultura, vanto tradizionale, insita singolarità. Fino a che dura.

Adduso Sebastiano

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