ESCLUSIVA ” Sportivamente D’Annunzio “, il primo libro di Giammarco Menga

Sportivamente D’Annunzio Sportivamente D’Annunzio – Giammarco Menga ha 25 anni ed è un giornalista sportivo....

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Sportivamente D’Annunzio

Sportivamente D’Annunzio – Giammarco Menga ha 25 anni ed è un giornalista sportivo. Ha frequentato la facoltà di lettere all’Università Sapienza di Roma. “Sportivamente d’Annunzio” è il nome del suo primo libro- prefazione firmata dallo scrittore Giordano Bruno Guerri, presidente de Il Vittoriale degli Italiani, mentre la postfazione dal direttore del Corriere dello Sport, Italo Cucci– uscito il 29 febbraio e disponibile in tutte le librerie e piattaforme digitali.  Letteratura, giornalismo e sport che si prendono per mano: nel nome del Vate. Un occasione per crescere,  un invito ad essere più curiosi. Sapevate che, l’ormai noto triangolino tricolore cucito su tutte le maglie della nazionali italiane, fu inventato proprio da lui? Ebbene sì. Fu inventato proprio da Gabriele D’Annunzio, durante il periodo di reggenza a Fiume. L’idea fu talmente apprezzata che la Figc, nel 1924, decise che sarebbe diventato il simbolo che avrebbe forgiato la squadra vincitrice del campionato. La prima fu il Genoa. Un pescarese amante delle corse, sempre ad alta velocità, inventore- si fa per dire- delle multe. Un aspetto inedito del Vate descritto e reso noto dal giovane classe 90. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Vivicentro, Giammarco Menga, che presenta così il suo nuovo libro “Sportivamente D’Annunzio- Il Vate tra sport, giornalismo e letteratura.”

D’Annunzio pioniere del giornalista sportivo, notizia che fa arricciare il naso a qualche professore di letteratura

“E’ vero ma molti non sanno che d’Annunzio può essere addirittura considerato il padre fondatore del giornalismo sportivo. Nel 1885 propose al quotidiano romano “La Tribuna” di aprire una sezione dal titolo Sport ed altro nella quale pubblicare cronache sportive (come corse di cavalli o duelli di scherma) con oltre dieci anni di anticipo rispetto alla nascita della Gazzetta dello Sport (1896).”

Raccontaci un po’ come è nato questo libro, perché la scelta di Gabriele D’Annunzio

“Sicuramente alla base c’è una forte componente territoriale, essendo entrambi abruzzesi. Mi sono avvicinato al Vate durante la preparazione alla tesi di Laurea in Lettere conseguita lo scorso anno all’Università Sapienza di Roma. Ho studiato l’inedito rapporto tra letteratura e giornalismo in d’Annunzio, spiegando come tra i due mondi ci fosse una grande affinità. Conclusi gli studi, ho abbinato alla ricerca la mia passione per il giornalismo sportivo, lavoro che amo da quando ero bambino. Da lì è nato questo volume inedito sul rapporto che lega d’Annunzio allo sport, sia in veste di cronista che di cultore in prima persona.”

 Quanto è stato importante- quanto ti ha influenzato- il tuo percorso di studi nella scrittura del tuo libro e nella scelta di D’Annunzio

“Molto. Ho scelto un percorso nel quale sono riuscito a coniugare la passione per le lettere con il mio lavoro che amo sin da bambino, il giornalismo. Così ho deciso di indagare questo confine davvero sottile tra i due mondi in un autore che poteva esserne l’esempio come Gabriele d’Annunzio.”

La letteratura, lo sport e giornalismo possono conciliare?

“Credo proprio di sì. Nel libro parlo di come letteratura e giornalismo (sportivo e non) possano essere considerate come due mani dello stesso corpo, una aiuta l’altra per costruire un testo, sia che sia un romanzo, sia che sia un articolo di giornale.”

 Se potessi scegliere un altro autore da approfondire, che ti affascina, a cui dedicheresti un libro, quale sarebbe?

“Restando vicino a d’Annunzio, sarebbe bello poter indagare il rapporto parecchio conflittuale proprio per la sua vocazione sportiva con Giovanni Pascoli.”

Obiettivi in futuri? C’è già qualche idea nel cassetto pronta ad essere sviluppata?

“Sto cercando di godermi il momento, pensando però già alle prossime tappe. Di sicuro porterò avanti la promozione del volume tra presentazioni pubbliche, radio e tv. Per me Sportivamente d’Annunzio è anche un trampolino di lancio per la mia carriera di giornalista e spero che in futuro possano nascere nuove opportunità lavorative. Di sicuro, metterò in cantiere anche il mio secondo libro, ancora di tema sportivo”

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